La mafia a Siracusa (e provincia) secondo la Dia: preoccupano droga in città, estorsioni e clan Giuliano

La droga a Siracusa, le estorsioni in città e Provincia ed il clan Giuliano.

Sono queste le tre criticità, per fare un’estrema sintesi, indicate dalla Dia nella relazione su Siracusa.

“L’operatività delle organizzazioni siracusane (…) continua a trovare linfa vitale in una strategia di pax mafiosa tra i sodalizi della provincia, e nelle salde alleanze con le consorterie etnee”.

Inizia così la Relazione semestrale della Direzione Investigativa Antimafia (Dia), relativa all’attività di contrasto alle mafie nel primo semestre del 2017.

Per quanto riguarda la provincia di Siracusa, la Dia evidenzia diversi ambiti.

Il primo consiste nella solita suddivisione del territorio, confermata fra le ramificazioni cittadine e quelle provinciali.

Alessio Attanasio

A Siracusa Città troviamo sempre il clan “BOTTARO-ATTANASIO” che porta il nome di Salvatore Bottaro (morto suicida) e dell’ex genero al carcere duro Alessio Attanasio (già sposato con Patrizia Bottaro) “esercita il proprio potere nell’agglomerato urbano siracusano, ed e storicamente legato al clan catanese CAPPELLO”.

Mentre Il clan “SANTA PANAGIA”, “attivo nella stessa area cittadina vanta, invece, forti legami con la famiglia etnea dei SANTAPAOLA”.

Esponenti in libertà, come più volte ripetuto (LEGGI ARTICOLO), sono:

Luciano De Carolis (che molti collaboratori indicano come attuale reggente in libertà), Corrado Greco, Francesco Fiorentino e Pasqualino Urso, e Vito Fiorino (chi assolto, chi per fine pena).

La seconda è il “il traffico e lo spaccio di stupefacenti” che

“rimangono settori essenziali nelle strategie dei clan aretusei, al punto da polarizzare gli interessi di piu gruppi criminali”.

In questo senso ricordiamo la suddivisone della città nelle “piazze di spaccio” (LEGGI ARTICOLO) con i capi che sono:

Via Italia e Parco Robinson sono gestite da Corrado Greco (detto il grosso)Daniele Cassia (detto Danielino) e Angelo Drago (detto pacchiarella). 

La tonnara è gestita dal “re dello spaccio” Danilo Briante e da Antonio Rizza.

Il Bronx è gestito da Francesco Capodieci (detto Cesco).

Via Algeri è gestita da Max Genova.

“Emblematica, al riguardo – spiega la Dia -, è I’operazione “Aretusea”, conclusa nel mese di aprile dalla Polizia di Stato e dall’Arma dei Carabinieri, che ha fatto luce su come tre sodalizi, capeggiati da elementi di spicco del dan URSO-BOTTARO-ATTANASIO, abbiano operato in stretta collaborazione, per monopolizzare le piazze di spaccio del capoluogo”.

Nell’operazione vennero arrestati:

Luigi Cavarra (classe 1975 ed oggi collaboratore di Giustizia); Salvatore Catania (classe 1984); Agostino Urso (classe 1996); Gianfranco Bottaro (classe 1995); Daniele Romeo (classe 1989); Francesco Satornino (classe 1954); Lorenzo Vasile (classe 1963); Francesco Cannata  (classe 1983); Francesco Calì (classe 1963); Andrea Abdoush (classe 1979); Emanuele Scattamagna (classe 1987); Gaetano Urso (classe 1978); Luigi Urso (classe1980).

LA SUDDIVISIONE DELLA PROVINCIA PER I CLAN

Per quanto concerne il territorio della provincia, il controllo risulta – per la Dia – esercitato dai sodalizi riconducibili al clan NARDO-APARO-TRIGILA e da sue filiazioni come il clan Linguanti su Cassibile”.

Tutti e tre i clan sono legati alla famiglia mafiosa catanese Santapaola.

Il clan Nardo opera nei comuni di Lentini, Carlentini, Augusta e Francofonte ma potrebbe essere identificato come avulso dalla realtà siracusana e totalmente immerso in quella catanese;

Il clan Aparo opera nei comuni di Floridia, Solarino e Sortino;

Il clan Trigila (LEGGI INCHIESTA CON I NOMI) opera nella zona sud, riguardante i comuni di Noto, Pachino, Portopalo, Avola (in cui investe una frangia del clan, capitanata dai Crapula) e Rosolini.

Ma, dopo tutte le nostre inchieste giornalistiche su Pachino, il vero clan che preoccupa la Dia in Provincia è proprio quello di Giuliano.

“Fortemente legato ai già citati CAPPELLO – scrivono gli inquirenti -, di cui si colgono segnali di riorganizzazione”.

In questo senso non possono non essere citati il capomafia in libertà, Salvatore Giuliano e, su tutti, i fratelli Aprile (Claudio, Giuseppe e Giovanni).

Condividi
Nato a Ragusa il Primo febbraio del 1983 ma orgogliosamente Modicano! Studia al Liceo Classico "Tommaso Campailla" di Modica prima, per poi laurearsi in Giurisprudenza. Tre grandi passioni: Affetti, Scrittura e Giornalismo. "Il 29 marzo del 2009, con una emozione che mai dimenticherò, pubblico il mio primo romanzo: “Ti amo 1 in più dell’infinito…”. A fine 2012, il 22 dicembre, ho pubblicato il mio secondo libro: "Passaggio a Sud Est". Mentre il 27 gennaio ho l’immenso piacere di presentare all’Auditorium “Pietro Floridia” di Modica, il mio terzo lavoro: “Blu Maya”. Oggi collaboro con: l'Agenzia Giornalistica "AGI" ed altre testate giornalistiche".

NESSUN COMMENTO

LASCIA UN COMMENTO

Aggiungi una immagine