La memoria del cambiamento: presentato a Modica il sito dedicato allo storico e documentarista Giovanni Modica Scala

Dalla platea del Cinema Aurora si percepiva l’emozione dei tanti partecipanti alla presentazione del sito dedicato alla figura e alle opere di Giovanni Modica Scala, avvenuta lunedì scorso, presso il Nuovo CIneteatro Aurora, di Modica Alta.

Si sentiva chiaramente il battito dei cuori palpitanti, al susseguirsi delle immagini inedite di una Modica che non c’è più. A volte, un brusio di commozione divampava in modo discreto, perché non c’era solo rievocazione tra le pagine incise nel bianco e nel nero di pellicole antiche, per la prima volta offerte al pubblico, ma il ricordo vivo, la nostalgia e, perché no, anche un pizzico di pentimento per le occasioni sprecate, per gli errori commessi, per le cose dette e per quelle non dette, queste ultime rimaste sospese nel tempo dell’ipotetico, nel tempo  di alternative perdute per sempre.

Salvatore Modica Scala e suo figlio Giovanni hanno voluto ricordare il padre, il nonno, l’ex comandante dei Vigili Urbani di Modica, il reduce della seconda grande guerra, il sopravvissuto all’esperienza del lager, lo storico e il documentarista, attraverso le parole, gli scritti, gli estratti di diari personali, attraverso le fotografie dallo stesso scattate e i filmati girati nel corso di un’intera vita.

Tutto questo materiale, condensato nel sito www.giovannimodicascala.it, è stato donato alla città e alle future generazioni con lo spirito di una testimonianza che, però, non è solo tale, perché nell’opera di Modica Scala non c’è solo la volontà di rappresentare la storia, il prima e il dopo, la fine di un mondo e l’inizio di un altro. Come giustamente ha osservato lo storico Giancarlo Poidomani, in Giovanni Modica Scala c’è una luce unica, forse accesa nel buio vissuto all’interno del lager, un’intuizione essenziale e importantissima, che è quella di documentare il cambiamento mentre esso è in atto.

E’ questa la particolarità del fondo documentario di Modica Scala, la vera novità, se vogliamo, perché il Nostro, quasi pasolinianamente, sembra essersi reso conto dei grandi sconvolgimenti che la città di Modica stava vivendo sotto i suoi occhi e della necessità di fissarli attraverso la documentazione fotografica e filmica.

Le immagini delle nuove edificazioni, come le case popolari della Sorda o l’istituto Agrario, oggi immerse in un tessuto urbano spaventosamente incline a fagocitare ogni forma di umanità, e le case di Marina di Modica, con la scomparsa della roccia sotto il l’asfalto di Piazza Mediterraneo, e il cratere aperto lì dove prima c’era la chiesetta di Sant’Agostino, appaiono oggi in totale distonia con lo sfondo che, a quel tempo, faceva da scenario. Il progresso manifesta le sue contraddizioni: il peso, la fatica di una conquista ma anche il dolore, inferto al territorio, che ne è conseguito.

L’occhio sensibile di Giovanni Modica Scala non è rimasto indifferente a queste contraddizioni e per questo ha voluto fissare il volto di quel cambiamento prima ancora dell’oggetto stesso della sua trasformazione.

Come ha giustamente osservato il prof. Piergiorgio Barone, a noi spetta il compito di comprendere quel cambiamento e, attraverso la sua corretta analisi, riproporne lo spirito innovatore senza, però, ricadere negli errori di cui, ancora oggi, la città paga un prezzo molto alto.

Il lavoro di catalogazione e pubblicazione, svolto tanto faticosamente da Salvatore e Giovanni Modica Scala, deve essere valorizzato e premiato, perché costituisce l’esito di un insegnamento che U’ Cumannanti (come molti lo ricordano, il Comandante per antonomasia) ha impartito ai figli e che, attraverso il sito stesso, egli oggi può trasmettere, virtualmente, a tutti noi.

Vi invito, quindi, a visitare www.giovannimodicascala.it e a godervi un tuffo nel passato, un tuffo nel ricordo del nostro cammino verso il futuro.    

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