“Nonostante la Regione, tramite l’ASP 7 e la Prefettura di Ragusa, sia stata da noi avvertita dell’importante pubblicazione di un bando del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, mirato a definire le linee guida nazionali per la sperimentazione di 40 progetti di Vita Indipendente in tutte le Regioni e le Provincie Autonome, non ha inviato al Ministero la richiesta di adesione al progetto” . Inizia così l’amara nota e constatazione del Presidente di Movis Carmelo Comisi il quale in una nota del 29 ottobre scorso comunicava alle redazioni giornalistiche l’importanza della MODIFICA ALLA CARTA DEI DIRITTI DELLE PERSONE DIVERSAMENTE ABILI, con l’aggiunta dell’Articolo 6, nel quale viene decretato che “La Direzione Strategica dell’ASP 7 sostiene attivamente il progetto Vita Indipendente, che mira all’autodeterminazione e al concerto inserimento nella società dei disabili gravi. L’attuazione del progetto Vita Indipendente consente il superamento dell’assistenzialismo e dell’emarginazione, realizzando concretamente il diritto di libertà e autodeterminazione delle persone con handicap grave. Il progetto “Vita indipendente”, anche in Sicilia, è il motivo principale per cui nasce Mo.V.I.S. L’associazione o.n.l.u.s. già nel suo acronimo (che significa Movimento Vita Indipendente Sicilia), infatti, palesa il proposito di adesione ai fini del movimento internazionale Vita Indipendente che mira, attraverso il superamento della logica dell’assistenzialismo e dell’ospedalizzazione, all’autodeterminazione ed al pieno inserimento nella società dei disabili gravi. La possibilità di potersi economicamente permettere degli assistenti personali, rappresenta il primo e indispensabile mezzo per raggiungere questo fine. La legge del 21 maggio 1998, n.162 introduce il diritto di autodeterminare la propria esistenza con la scelta dell’assistenza indiretta, possibile per le persone con grave disabilità. Quindi, in ottemperanza della legge, le regioni possono provvedere a disciplinare le modalità di realizzazione di programmi di aiuto alla persona, gestiti in forma indiretta, con verifica delle prestazioni erogate e della loro efficacia. Così già avviene in molte Regioni d’Italia.
In questo modo continua la nota di Carmelo Comisi, “si rinuncia di fatto alla possibilità di attuare tre progetti di Vita Indipendente col contributo di fondi statali.
Un simile atteggiamento di assoluta indifferenza alla questione palesa ancor di più la scarsa sensibilità della Regione Sicilia alle tematiche della Vita Indipendente. Infatti la Sicilia è fra quelle Regioni che non hanno ancora recepito la normativa nazionale che ordina l’autogestione dell’assistenza, da parte dei soggetti disabili, per mezzo dei progetti individuali di Vita Indipendente.
Eppure è già trascorso quasi un anno da quando l’Onorevole Salvatore Oddo, su nostra proposta, ha presentato un ddl che definiva le linee guida che la Regione avrebbe dovuto seguire per l’attuazione della Vita Indipendente. Ma ancora niente, l’ARS non lo ha ancora discusso in aula, e nessuno degli Onorevoli firmatari del ddl ha mai sollecitato o manifestato in nostro favore.
A questo punto non è superfluo ricordare che, ovunque i progetti di Vita Indipendente sono divenuti la prassi per l’assistenza ai disabili che vogliono autodeterminarsi l’esistenza sotto ogni aspetto, è stata dimostrata la loro convenienza anche in termini economici. Perciò ci chiediamo se è solo l’inedia degli uffici competenti a causare questa situazione o se, magari, c’è un qualche torbido disegno per il quale debbano essere elargiti i peggiori servizi assistenziali al prezzo maggiore.
Comunque la nostra battaglia continuerà e chiederemo all’ASP 7 e alla Prefettura di Ragusa, che finora ci hanno sostenuto, di interpellare direttamente il presidente Crocetta, affinché prenda atto di questa scandalosa situazione e agisca di conseguenza.”