La rotonda dell’arroganza…

Che molti dei politici del nostro tempo abbiano mostrato oltre alla loro inadeguatezza anche la loro presunzione è un fatto che si acclara ogni giorno, ma non si era ancora sentito che un primo cittadino affermasse di non voler rispondere ai quesiti posti da alcuni Consiglieri comunali e di farlo solo alla Procura.

Non si era sentito fino ad oggi in nessun’altra Amministrazione comunale ma a Modica, dove abbiamo il privilegio di avere in carica un Sindaco che tutto può o almeno così lui ritiene, è successo che Abbate si senta legittimato ad affermare: “Rispondo alla Procura e non al Consiglio comunale”.

Il Sindaco non risponde in Consiglio comunale sulla rotatoria di contrada Sant´Elena Serrapero, mortificando il ruolo dei Consiglieri comunali che legittimamente chiedono chiarimenti su questa rotonda già realizzata senza che il Consiglio conoscesse nulla dell’iter procedurale.

Un modo alquanto arrogante di amministrare una città, una maniera che denota l’assoluta mancanza di rispetto di persone che siedono in Consiglio per tutelare gli interessi dei cittadini ma oltretutto una concezione certamente non democratica di un amministratore che per delirio di onnipotenza non riesce a rapportarsi all’interno dell’Istituzione come prevede la legge.

Si lo prevede la legge che alcune questioni vengano discusse in Consiglio e se questo Sindaco sui generis non lo sapesse, sarebbe opportuno che dedicasse qualche minuto del proprio tempo piuttosto che a fare teatro a leggere le norme che regolano i normali rapporti all’interno delle Istituzioni.

Ma Abbate non è ignorante penso che conosca almeno l’indispensabile per amministrare, egli è semmai affetto dalla grave patologia di essere sempre sopra le righe, di apparire ad ogni costo, non rendendosi conto che questo sta decretando la sua fine politica.

Bene ha fatto il Consigliere Polino a rivolgersi alla Procura per avere quella chiarezza che sarebbe dovuta emergere all’interno del Consiglio se non ci fosse un Sindaco tanto arrogante.

Altrettanto bene ha fatto il Consiglio che ha accolto all’unanimità la proposta di Vito D’Antona di avere a disposizione entro martedì 16 tutta la documentazione riguardante l’atto. In caso contrario, ha annunciato D’Antona, «andremo avanti con iniziative di altro tipo» prefigurando un ulteriore esposto alla Magistratura. 

E tuttavia, sarebbe opportuno che il signor Abbate si convincesse che non siamo in Turchia e che lui non è Erdogan e pertanto non possiamo che auspicare un seppur tardivo recupero di metodi democratici.

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