La Siracusa degli “scugnizzi” canta in napoletano fra mafia, malavita e (falso) onore

Scugnizzi che “vivono soltanto con l’onore e dignità”, armi imbracciate in pugno, ricostruzioni di rapine e di omicidi.

Musica e parole napoletane, ma la location è sulla latitudine di Tunisi.

Siamo a Siracusa e, come nel capoluogo della vicina provincia etnea, è sempre più in voga la moda dei neomelodici.

Sono diversi gli “scugnizzi” con il cuore pulsante ed i richiami alla napoletanità, un viaggio che non nasconde il cavallo di battaglia dell’infrangere le regole, l’ammiccamento alla mafia o addirittura l’esaltazione.

Poco più di un anno fa, il 6 settembre del 2016, Siracusa balzò alle cronache nazionali per il concerto – neomelodico, ça va sans dire – organizzato dal boss (LEGGI).

All’epoca erano i boss Concetto (detto cuncittazzu) e Sebastiano Garofalo a comparire addirittura nei manifesti dell’evento musicale. Ma, da allora, la situazione non è cambiata, anzi.

Fra i video più condivisi dagli aspiranti “scugnizzi” siracusani, troviamo quello di Maikol Capodieci, cugino di Francesco Capodieci (detto Cesco), a capo di una delle più redditizie piazze di spaccio di Siracusa (LEGGI ARTICOLO) e pluripregiudicato.

Il titolo della canzone è già di per sé un programma: “E Guaglion e miez a Via”.

I ragazzi in mezzo alla strada sono gli attori protagonisti del video che spopola in rete, quelli che per Capodieci vivono “soltanto con l’onore e dignità”, fra rapine a mano armata ed a volto scoperto, ovviamente niente caschi sullo scooter per non parlare delle cinture in macchina.

“Scugnizzi” in mezzo a via che vivono di malavita, scelgono una vita in cui “ogni giorno ogni cosa può capitare”.

Le riprese sono fatte fra il quartiere del Bronx (proprio dove è capo piazza di spaccio il cugino Cesco) e quello della Pizzuta. Nel video fanno bella mostra di sé il pluripregiudicato Gianclaudio Assenza (che era ai domiciliari e, per questa ragione, si affaccia “solo” sulla porta, come se già questo non fosse un reato!) e due pezzi importanti, molto vicini proprio a Cesco Capodieci: Christian Lanteri e Simone Di Stefano (ovviamente tutti già arrestati per droga, Di Stefano è il figlioccio di Cesco Capodieci, nonché uno dei più attivi spacciatori).

Fra le altre cose, va ricordato, Cesco Capodieci organizzò – qualche anno fa – un concerto neomelodico per festeggiare in grande il compleanno del figlio.

Da Capodieci si passa ad un “must” per Siracusa, parliamo di Tony Urso, proprio quello che organizzò insieme a Cuncittazzu il concerto “famoso”.

Tony Urso è parente di Gaetano Urso detto “Tano ‘u connu”, condannato per avere indotto il baby killer Massimiliano Bennici ad uccidere Vito Grassi, colpevole di avergli lanciato un’occhiata di scherno. Ed è anche parente di Concetto Garofalo detto cuncittazzu.

Tony Urso nella sua canzone “da Catania a Siracusa”, fa fare da comparse a boss di ogni genere. Non passano inosservati, ad esempio, Danilo Greco e Corradino Piazzese, pregiudicati e boss del clan della “Borgata”.

Ma non è finita qui: Davide Cassia, altro “pezzo da 90” della canzone neomelodica aretusea ovviamente, parente degli storici Cassia. Nella foto sotto con il suo parente Danielino Cassia, ovvero il capo della piazza di spaccio di Via Italia e Parco Robinson.

Daniele e Davide Cassia

E Salvo Quattrocchi che, insieme a Gaetano Barone, canta la sua “Pe nu frate ‘e miez’a via”, tutta ambientata fra carcere e Siracusa, fra rivendicazioni della malavita e uccisioni. Anche in questo caso, come in quello di Capodieci, armi in pugno a commettere reati (in questo caso un omicidio). Salvo Quattrocchi è parente di Concetto Garofalo (detto Cuncittazzu) e di Sebastiano, figlio di Cucittazzu, arrestato con il padre per estorsione.

Salvo Quattrocchi e Seby Garofalo

IL BUSINESS

Un business che frutta tantissimo, fra feste in piazze e feste private ed è, più che altro, l’ostentazione del potere mafioso. Cifre che dipendono anche dalla popolarità degli artisti: su YouTube i video collezionano visualizzazioni e più ne collezionano più guadagnano.

Il potere delle mafie viene esercitato nel controllo del territorio ed è fondamentale, quindi, che nei video girati in questa o in quell’altra piazza, ci siano i “capi”, fra ammiccamenti ed esaltazioni della mafia.

C’è chi racconta che, fra i più influenti organizzatori di eventi neomelodici, ci sia Pietro Mauro, titolare della “P.M. EVENTI”.

Mauro, da noi sentito sentito al telefono, come sentirete nel video appena ascolta la domanda sui parenti di pregiudicati che compaiono nei video e sui guadagni, stacca il telefono frettolosamente. Da allora più nessuna risposta. Ma sbirciando sulla sua bacheca Facebook si può trovare la foto che pubblichiamo sotto: Pietro Mauro al centro, fra Corrado Greco (detto il grosso)Daniele Cassia (detto Danielino) e Angelo Drago (detto pacchiarella), ovvero i capi della piazza di spaccio di Via Italia e Parco Robinson.

Pietro Mauro con i capi piazza

Certo, perché anche in questo caso è – forse – meglio guadagnare inneggiando alla malavita ma evitare di ammetterlo, non si sa mai…

Perché altro che onore e dignità, come diceva il Giudice Rocco Chinnicii mafiosi non hanno dignità, sono vigliacchi ed assassini”.

Le stesse categorie rappresentate da questi aspiranti neomelodici napoletani, ma con il sangue (ed i soldi) siciliani.

2 COMMENTI

  1. che dire Paolo, il tuo articolo lascia poco spazio all’immaginazione è tutto molto chiaro e lineare, a parte la sensazione sgradevole nel vedere quelle facce, quelle foto, mi si contorce lo stomaco, una sensazione vomitevole, quei video di simulazione di rapine e di omicidi, che secondo me andrebbero censurati , come dovrebbe essere vietata a questi personaggi la possibilità di potersi riunire in gruppo, e di poter inneggiare alla mafia alla violenza alla criminalità, invece di censurarli diamo a loro la possibilità di potersi riunire di organizzare concerti di pianificare le loro strategie criminali e brindare tutti allegramente alla faccia nostra, mia e di chi come può combatte il malaffare e l’illegalità no non ci sto, le autorità competenti si diano una svegliata, Prefetto, Questore, che facciamo ? Con questi concerti ? gente ai domiciliari che incontrano pregiudicati, spacciatori , estortori , assassini, delinquenti comuni, queste facce si incontrano a Siracusa ( Tanu u Connu dovrebbe stare in carcere a vita è uno che spara senza pensarci tanto , Sebastiano Garofalo deve scontare una pena per estorsione ai danni della concessionaria in moto assieme al suo paparino l’anno scorso fu capace di organizzare un concerto mentre era ai domiciliari e di far mettere il proprio nome sulle locandine pubblicitarie l’evento si sviluppo nel piazzale della chiesa di bosco minniti con la complicità del parroco , ma di che stiamo parlando? Piero Mauro l’organizzatore di questi concerti non passa e non conta è un pupo nelle mani dei pupari se lo comandano tutti, gli piace stare in mezzo a questa gente, lui organizza i concerti con la sua agenzia intestata a chi lo sa solo lui, tra l’altro prende una pensione di mille euro al mese da almeno 15 anni per invalidità vive nelle case popolari, mah!! questo si coltiva a Siracusa questo produce questa città, degrado e malaffare sono indignato come cittadino Siracusano.

LASCIA UN COMMENTO

Aggiungi una immagine