La Srr di Ragusa, contenitore vuoto che costa ai cittadini

Le inadempienze nei confronti dei lavoratori e il costo per la comunità iblea, sono le motivazioni che hanno fatto scaturire il duro attacco odierno del sindacato Fiadel nei confronti della SRR di Ragusa. La legge 9 del 2010 intendeva disciplinare la gestione dei rifiuti in Sicilia, con l’intento di ridurre  spese e costi di gestione, risolvendo quell’ emergenza causata dalle discariche in fase di esaurimento. Ma a quasi 6 anni ci ritroviamo- secondo quanto dichiarato dal segretario della FIadel di Ragusa, Iabichella – sempre in una situazione di grande emergenza e soprattutto con costi incrementati per i cittadini. Nel 2013 fu costituita la SRR di Ragusa (Ato7) che ha come soci tutti i comuni della provincia ed è presieduta dal Sindaco di Chiaramonte Gulfi, Vito Fornaro, avrebbe dovuto, al fine di consentire la liquidazione della “vecchia” Ato ambiente, acquisire tutti i dipendenti in forza e le strutture in possesso di quest’ultima. Ma la SRR non ha ancora effettuato il transito del personale, andando contro a quanto dettato dalla Legge 9.

Inoltre, la stessa norma vieta il ricorso da parte della S.R.R., a qualsiasi assunzione ed, altresì, all’ instaurazione di qualsiasi rapporto di consulenza, collaborazione o incarico esterni se non dopo aver adottato la dotazione organica approvato dall’assessorato regionale. Ecco che invece la SRR di Ragusa bandisce e affida, a marzo 2015,  a tecnici esterni il SERVIZIO TECNICO DI REDAZIONE DEL PIANO D’AMBITO DELLA S.R.R. DI RAGUSA. Con un costo superiore ai 19mila euro, di cui quasi 16mila destinati al costo del personale. Un costo del personale, che secondo la Fiadel, si poteva evitare se la SRR avesse effettuato il passaggio del personale dell’Ato ambiente(già retribuito), esonerando dal costo l’ATO stessa, ovvero i comuni della provincia Iblea, ed evitando un’ulteriore spesa di oltre 15 mila euro. Infine, conclude la Fiadel, la SRR ha negato più volte alle organizzazioni sindacali di poter  difendere e tutelare i lavoratori soggetti al passaggio di gestione, negando incontri e risposte. Tutto cio’ – conclude il segretario della Fiadel – non è più accettabile. Sarebbe conveniente mantenere la struttura ATO e sopprimere la SRR. Abbiamo informato S.E. il Prefetto e l’Assessorato Regionale chiedendo che venga fatta chiarezza su tali comportamenti.”

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