“Agenzia Funebre Ventura – Santa Maria Goretti”.
E’ questa la dicitura che i prestanome del reggente mafioso di Vittoria Gionbattista Ventura (che ricordiamo soggiornare comodamente in galera), cioè Ivan e Salvatore Refano ed Andrea Teresi, hanno usato per l’attività funebre, completamente in barba alle regole, alle leggi ed al significato sociale dell’utilizzare il cognome della Famiglia mafiosa vittoriese.
Anzi, con spregio e con l’intenzione del voler sottolineare l’utilizzo dell’infamante cognome “Ventura” – sinonimo di mafia, estorsioni e morte – e confermando ciò che avevamo scritto qualche settimana fa, ovvero il loro ruolo di “teste di legno” dei Ventura.
Tutto, però, potevamo immaginarci tranne che i tre malacarne si spingessero ad inserire, fra i numeri da contattare per le prestazioni dell’Agenzia funebre (VEDI FOTO), persino il nome ed il numero di Titta Ventura (alias Gionbattista), in galera da mesi.
L’AGENZIA DAL COGNOME DEL CAPOMAFIA…
Ricapitolando, i fratelli Ivan e Salvatore Refano (Ivan Refano, giova ricordarlo, è già stato più volte ospite delle patrie galere) insieme all’altro pregiudicato Andrea Teresi, hanno aperto, dopo la chiusura della precedente Agenzia Funebre “Ventura” che era intestata a Maurizio Cutello (LEGGI ARTICOLO), un’attività di pompe funebri dal nome “Santa Maria Goretti”.
Dopo aver ottenuto le autorizzazioni intestando l’agenzia a terzi, i tre hanno deciso di gettare la maschera e sfruttare il nome “pesante” Ventura, chiamando l’attività “Agenzia Funebre Ventura – Santa Maria Goretti”.
Attenzione, l’autorizzazione a questo punto è totalmente irregolare per due ragioni: la prima perché i fratelli Refano ed il Teresi sono solo dei prestanome; la seconda in quanto il nome registrato è assolutamente diverso.
Il cognome “Ventura” è “solo” pubblico, di impatto sociale, perché nell’autorizzazione non risulta minimamente.
FRA I NUMERI DA CONTATTARE, QUELLO DEL CAPOMAFIA IN GALERA
Non contenti, come si può vedere dalla foto, pubblicata dai profili della Agenzia, oltre ai numeri di telefono di Ivan Refano, Salvatore Refano e Andrea Teresi, spunta il nome ed il numero di “Titta” Ventura che, vogliamo ricordare, non può certamente rispondere dal carcere.
Infatti, fatte le dovute verifiche, a rispondere al numero del padre “Titta” è il figlio, Angelo “U Checco” (chiamato con questo appellativo per la sfottenza pubblica).
In attesa che le Forze dell’Ordine facciano chiarezza (con una misura patrimoniale che prima o poi arriverà per i Ventura), l’invito è a non recarsi in una Agenzia Funebre dove tutto è irregolare. L’attività – va ricordato – è usata per riciclare denaro sporco, proveniente dalla droga, dalle armi e dalla filiera del Mercato ortofrutticolo.
Conoscere per sapere e valutare: chiunque si servirà di questa Agenzia, sarà complice e darà i propri soldi alla mafia!
LE MINACCE DEI REFANO E LA TANGENTE
I signori Refano e Teresi pensano di poter sfruttare il cognome Ventura per intimidire le persone e costringerle – anche con minacce – a scegliere la propria Agenzia.
Non contenti – ma lo vedremo nella seconda parte della nostra inchiesta giornalistica sulla mafia a Vittoria delle Agenzie Funebri – Ivan e Salvatore Refano e Andrea Teresi, facendosi forti del cognome Ventura, fuori e dentro l’ospedale di Vittoria cercano di farsi strada con minacce e richieste di tangenti.
E’ il caso di un’Agenzia Funebre di un’altra città della provincia di Ragusa che, solo per poter effettuare il proprio lavoro a Vittoria, ha dovuto sborsare ai fratelli Refano ed al Teresi ben 500 euro (pulite, pulite e, ovviamente, in contanti) dietro pesanti minacce.
Ma su quello che accade all’interno dell’Ospedale di Vittoria in relazione alle Agenzie Funebri, ci concentreremo in un prossimo articolo, con notizie molto, molto clamorose che riguardano anche personaggi insospettabili…