Fece molto scalpore quando i finanzieri arrivarono nella sede centrale dell’Italgas a Torino con un decreto della sezione misure di prevenzione del Tribunale di Palermo.
Non era mai capitato che una società quotata in borsa fosse commissariata per mafia.
Eppure è così ed oggi cercheremo di capirne le motivazioni, andando a fare un “viaggio” fra i nomi (illustri) che ne hanno determinato il commissariamento per sei mesi.
Affonda le radici nell’impero di Ciancimino l’operazione coordinata dal procuratore aggiunto di Palermo, Dino Petralia, e dal sostituto Dario Scaletta, che ha portato al decreto della sezione presieduta da Silvana Saguto.
L’Italgas spa insieme alla Napoletana gas spa sono state commissariate per diverse ragioni, una serie di elementi emersi nel corso di procedimenti per l’applicazione di misure di prevenzione personali e patrimoniali nei confronti di soggetti ritenuti socialmente pericolosi.
Le due società, infatti, avrebbero posto in essere attività che avrebbero agevolato i fratelli Cavallotti, Vincenzo, Gaetano e Vito, sottoposti a misura di prevenzione per la presunta appartenenza ad una associazione mafiosa legata a “Cosa Nostra”.
I fratelli Cavallotti, imprenditori operanti nel settore della metanizzazione, sono originari di Belmonte Mezzano e sarebbero stati vicini a mafiosi del calibro di Bernardo Provenzano e Benedetto Spera.
Grazie a queste “amicizie” avrebbero goduto di un rapporto di collaborazione commerciale con l’Italgas spa. Tale rapporto sarebbe continuato nonostante l’applicazione delle misure di prevenzione personali e patrimoniali ai fratelli Cavallotti, connaturandosi quindi le caratteristiche di una oggettiva agevolazione.
I Cavallotti avrebbero continuato la propria attività nel settore della metanizzazione attraverso una serie di società intestate a parenti, tra le quali la Euroimpianti Plus Srl.
Ciononostante la Italgas spa, pur conoscendo le condizioni della Euroimpianti Plus Srl avrebbe – secondo quanto appurato dagli investigatori – continuato ad intrattenere rapporti di collaborazione imprenditoriale.
I Cavallotti – secondo il racconto di vari collaboratori di giustizia – sarebbero stati legati, per l’appunto, anche a Angelo Siino, Giovanni Brusca, Giuseppe Maniscalco, Salvatore Barbagallo, Giovanni Mazzola, Simone Vitale e Francesco Campanella.
Interessante comprendere anche come il sistema delle “raccomandazioni” risulta tramite i “pizzini” di Bernardo Provenzano nei quali si fa esplicito riferimento di favorire le imprese dei fratelli Cavallotti.
Proprio fra questi pizzini, Bernardo Provenzano raccomanda i Cavallotti per i lavori di metanizzazione del comune di Agira (aggiudicati poi, appunto, alla Ilmet srl amministrata da Gaetano Cavallotti) e quelli del comune di Centuripe (aggiudicati alla Cosmet srl, amministrata da Vincenzo Cavallotti).
Ma i Cavallotti godono delle raccomandazioni anche di Giovanni Brusca per quanto riguarda la metanizzazione del comune di Monreale, poi assegnata alla Cosmet srl.
CESSIONE DELLE RETI DI DISTRIBUZIONE DELLE SOCIETA’ CO.ME.ST srl e COM. e S.V. srl alla Italgas spa
Nel luglio del 2008 la CO.ME.ST srl (che era già in amministrazione giudiziaria) ha ceduto alla Italgas srl il proprio ramo di azienda nei comuni di Bompietro, Blufi, Alimena e Nicosia. Nello stesso atto la società TO.SA. (anch’essa costituita dalla stessa amministrazione giudiziaria) ha ceduto alla Italgas spa la COM. e SV. srl, che si occupava di commercializzare gas negli stessi comuni e insieme alla Co.ME. ST svolgevano la attività di distribuzione nei comuni di Acate, Chiaramonte Gulfi, Foresta, Santa Lucia Del Mela, Sciara e Tortorici.
Cosa assurda è che nel gennaio del 2010 l’Italgas spa aveva comunicato di aver riscontrato difetti nella costruzione degli impianti (nel comune di Bompietro). La stessa CO.ME.ST nel maggio del 2011 riconobbe tali problemi e eseguì degli interventi. Stesse contestazioni vennero mosse nei confronti della TO.SA. Eppure i rapporti sono rimasti tali.
Ed è nel decreto finale del Tribunale di Palermo che si legge come “Italgas spa ha mantenuto da diversi anni rapporti commerciali con le società dei fratelli Cavallotti”.
Per di più Italgas spa avrebbe accordato alla Euro Impianti Plus srl una serie di importanti appalti sia in Sicilia che in Liguria, pur sapendo che questa società fosse controllata da Vincenzo e Gaetano Cavallotti. Quindi si è permesso ai fratelli Cavallotti di proseguire nella stesse attività imprenditoriale esercitata con la COSMET, nonostante fosse sottoposta a sequestro e confisca, affondando alla Euro Impianti srl la manutenzione degli impianti costruiti dagli stessi soggetti.
Insomma il “giochetto delle tre carte”. Stessi mezzi, stesse opere, realizzate da altra società, facente capo sempre agli stessi nomi. E pensare che l’Italgas spa è, per l’appunto, una società statale quotata in borsa…