L’Amministrazione Abbate “cambia pelle”…e cosa altro?

Vengono ufficializzati i nomi della nuova giunta Abbate-bis e si registrano subito importanti novità al suo interno. Lasciando da parte il caso di Maria Monisteri, forte del suo straordinario risultato elettorale (sul quale varrebbe la pena di fare un tazebao ad hoc, atteso il valore sintomatico di un cambiamento epocale che tale risultato, analogo e assimilabile a quello di Ivana Castello, rappresenta nel modo stesso di affrontare la competizione politica), ci sono dei veri e propri stravolgimenti nella composizione della squadra assessoriale, di cui vale la pena occuparsi.

Andiamo per ordine.

Del tutto inaspettata appare l’esclusione di Giorgio Belluardo e di Rita Floridia dalla giunta cittadina. Si dice che il sindaco abbia bocciato questi due assessori per la loro “modesta performance” elettorale (339 voti il primo e 596 la seconda).

Se tale è la logica, però, non si comprende come mai Pietro Lorefice, nonostante i suoi 660 voti e forte della sua “anzianità di servizio in giunta”, perda la delega al personale e alle manutenzioni, aggiudicandosi la delega, assai più rognosa, all’ecologia. Come dire, Lorefice ci “deve” stare, ma senza troppo clamore e, soprattutto, senza troppo apparire!

Ed ancora, Carmela Minioto, che non è la più votata in assoluto né la più votata della sua coalizione (678 voti a dispetto dei 758 di Linguanti e 877 della Monisteri), sarà eletta, per volontà del primo cittadino, nella funzione di Presidente del Consiglio, mentre Giorgio Linguanti, che come abbiamo detto è il più votato della coalizione dopo la Monisteri, viene stranamente “declassato” da vicesindaco ad “assessore semplice”.

Lorefice e Linguanti, peraltro, dovranno dimettersi da consiglieri, insieme alla Monisteri e Viola, per fare spazio, in consiglio comunale, a Piero Covato (platealmente silurato dai suoi confrazionari ma “uomo di fiducia” del primo cittadino), Nino Di Rosa (che pare sia uomo molto vicino al gruppo Zaccaria), Lucia Ingarao (che pare sia molto vicina al SUAP) e Ludovica Puglisi.

La Aiello, ovviamente, viene riconfermata mentre la funzione di vicesindaco è attribuita a Saro Viola, ex sindacalista CGIL (segno, questo, che le vecchie dinamiche della sinistra storica sono saltate), neoassessore ai servizi sociali/personale e, appunto, nuovo vice e  potentissimo vero alter ego di Ignazio, perché legato al sindaco da un’amicizia profonda, di lunghissima data e inattaccabile.

Dato per assodato, quindi, che il risultato elettorale dei consiglieri non rappresenta un elemento univoco per la distribuzione di ruoli e incarichi, perché tale criterio è valso per Belluardo, la Floridia e la Monisteri, ma non per Lorefice, Linguanti, Viola e Minioto. Una conferma di quanto appena detto, sono le annunciate dimissioni dei quattro neo assessori, per fare spazio a i primi quattro non eletti (“pesanti”) delle liste abbatiane. Ed infatti, il primo cittadino non avrebbe alcun motivo politico di pretendere tanto (la legge impone le dimissioni da consigliere di soli due consiglieri-assessori) al solo scopo di lasciare libera, dentro il consiglio, qualche casella in più, a tutto beneficio di coloro che sono stati bocciati dall’elettorato.

Le ragioni sono altre, quindi, tra le quali non possiamo escludere il rapporto di natura fiduciaria che, per un motivo o per un altro, lega il sindaco ai suoi collaboratori, sia in giunta che nella civica assise.

Due cose, comunque, sono evidenti:1)  viene smentito l’assunto, tante volte sbandierato dal primo cittadino, secondo cui la sua squadra era la migliore in assoluto e, per tale motivo, non surrogabile; 2) la seconda amministrazione Abbate si connota subito per essere “altro” rispetto alla prima esperienza. Non possiamo ancora dire se migliore o peggiore, ma sicuramente diversa e certamente meno “spontanea” (caratteristica, questa, su cui il primo cittadino ha costruito parte della sua fortuna), perché dominata da ragioni di calcolo e di equilibrio politico tra i tanti soggetti che si muovono dentro la varia ed eterogenea compagine abbatiana. Staremo a vedere l’evoluzione di queste prime scelte, soprattutto nella misura in cui la minore spontaneità della giunta farà il paio con maggiori attriti e fibrillazioni interne.

Nel frattempo, auguriamo buon lavoro alla giunta e al nuovo consiglio comunale.    

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