Modica – Continua a far discutere in queste ore in tutta la città la decisione presa a tarda notte di una parte della dirigenza del Modica calcio e soprattutto dal presidente Pietro Bellia di dimettersi dalla carica e di non andare a giocare oggi pomeriggio sul campo dell’Acireale, dove i “tigrotti” sono attesi per l’anticipo valido per la ventiquattresima giornata del campionato di eccellenza.
L’Amministrazione comunale appresa della decisione presa da Bellio e parte del suo staff che accusano Palazzo san Domenico di non aver onorato gli impegni con un comunicato ufficiale diramato nelle scorse ore chiarendo la sua posizione.
“Questa notizia appresa stamattina che il Modica calcio non andrà a giocare ad Acireale – spiega il sindaco Ignazio Abbate – ci ha lasciato senza parole. Ancora più sconcertanti sono le motivazioni alla base di questa decisione. La scelta di non andare a giocare è un maldestro tentativo di scaricare le responsabilità di un’incapacità gestionale societaria che negli ultimi tempi è apparsa palese agli occhi dell’intera cittadinanza. Non siamo voluti intervenire dopo l’epurazione di nove calciatori modicani e non vogliamo farlo ora. Ma – continua il primo cittadino – una cosa deve essere chiara. L’amministrazione non è assolutamente debitrice del Modica Calcio, che anzi ha aiutato a più riprese molto più di quanto qualsiasi altra amministrazione avrebbe fatto in questo periodo”.
“Quest’amministrazione- incalza il rappresentante di Palazzo San Domenico – ha procurato alla società Modica Calcio oltre 30 mila euro di sponsorizzazioni, ha realizzato i bagni dello stadio Caitina ed è sempre stata vicina alla società. Ma c’è di più. Durante questa settimana ho ricevuto il presidente Bellia e una delegazione di calciatori che lamentavano i ritardi nei pagamenti. Il comune non si è tirato indietro assicurando di farsi portavoce dei bisogni della società rossoblù presso altri imprenditori disposti ad investire nel pallone. Purtroppo, anche in quell’occasione, si è provato a far passare il Comune di Modica come il proprietario del Modica Calcio con i giocatori alla stregua di dipendenti comunali che vengono a cercare il loro stipendio al sindaco”.
“Ecco qua c’è un equivoco non si sa quanto involontario, di fondo. E’ la società a dover mantenere la squadra, il Comune può, se ne ha la possibilità, dare il proprio aiuto indiretto tramite servizi o sponsor privati. Invece, da come leggo, si vuole far credere che a mantenere la squadra debba essere il Comune. Questa mattina stessa ho ricevuto una telefonata da parte del vicepresidente Failla che si dissocia da quanto scritto dal presidente. D’altronde Failla, con il suo passato da amministratore, sa quanti sforzi abbiamo fatto per questa squadra”.
“In queste ore – conclude il Sindaco Abbate – con l’aiuto di persone che tengono al Modica Calcio, stiamo provando ad effettuare l’ennesimo salvataggio della società. Non vogliamo assolutamente che il calcio scompaia a Modica.”