Lavoro, come diventare investigatore privato

Quante volte è capitato che, guardando un film o leggendo un libro, abbiamo pensato: “Voglio farlo anche io!”. Le migliori ispirazioni, talvolta, arrivano proprio in questo modo, sognando grazie ai nostri personaggi preferiti. Un astronauta, un calciatore, o magari un grande chef. Il piccolo ed il grande schermo sono pieni di storie di questo genere. Ma c’è un lavoro che, più di tutti, ha appassionato grandi e piccini: l’investigatore privato.

Perchè sì, diciamocelo, tutti abbiamo sognato di risolvere una faccenda intricata che solo i grandi personaggi della tv, dedicati all’investigazione privata, sono stati in grado di risolvere.

Ma come si diventa investigatore privato? Il percorso è difficile, ma non impossibile.

In Italia non esiste un censimento ufficiale delle agenzie investigative attive, ma si stima che gli investigatori privati sino circa 3.000, la maggior parte dei quali opera a Roma, Milano, Napoli e Palermo, dove poter richiedere un preventivo per investigazioni private in Sicilia. Quasi tutti i professionisti di questo settore hanno ottenuto la loro licenza con le regole del vecchio ordinamento risalente addirittura al 1931, ormai superato da una mini – riforma di un paio di anni.

Come diventare investigatore privato

Prima era sufficiente non essere analfabeti, avere la fedina penale pulita e aver maturato esperienza come appartenente alle forze dell’ordine lavorando in una agenzia investigativa. Oggi, invece, l’investigatore privato deve curare molto la propria formazione: deve infatti essere laureato, aver fatto un triennio di praticantato e aver frequentato corsi di aggiornamento ai sensi del Decreto Ministeriale 269/10.

Lo stesso decreto ha stabilito una distinzione tra investigatore privato titolare di studio, investigatore autorizzato dipendente, informatore commerciale titolare di studio e informatore autorizzato dipendente, riconoscendo così di fatto la figura dell’investigatore dipendente, che prima giuridicamente era un profilo privo di riconoscimento e di autonomia.

Per la legge, dunque, un investigatore privato dipendente deve essere in possesso di un diploma di scuola media superiore, aver svolto almeno tre anni di pratica continuativa e costante come collaboratore presso un investigatore privato titolare di studio autorizzato in ambito civile da almeno cinque anni e aver partecipato a corsi di perfezionamento teorico e pratico nell’ambito delle investigazioni private a indirizzo civile organizzati da università o da centri di formazione professionale riconosciuti e accreditati presso il Ministero dell’Interno – Dipartimento della Pubblica Sicurezza, oppure aver svolto attività di indagine nei reparti investigativi delle Forze di Polizia per almeno cinque anni e aver lasciato il servizio da almeno quattro anni, ovviamente senza demerito.

Il titolare di istituto

Per diventare investigatore privato titolare di istituto i candidati devono essere in possesso di un titolo di laurea almeno triennale in Psicologia a Indirizzo Forenze, Scienze Politiche, Giurisprudenza, Economia, Sociologia, Scienze dell’investigazione o corsi di laurea equivalenti. Devono poi avere effettuato un periodo di almeno tre anni di pratica come dipendente presso un investigatore privato autorizzato da almeno cinque anni, che deve dare un parere positivo sul periodo di collaborazione. Infine, gli aspiranti investigatori privati titolari di istituto devono aver partecipato a corsi di perfezionamento in materia di investigazioni private organizzati da enti riconosciuti e autorizzati dal ministero dell’Interno. Anche in questo caso questi requisiti di capacità tecnica non sono richiesti agli ex appartenenti alle forze dell’ordine che abbiano lasciato il servizio senza demerito da almeno quattro anni.

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