“Le casse a Vittoria le porto soltanto io”.
Vi ricorderete la frase, contenuta nelle intercettazioni della Polizia di Ragusa, che spiegavano che delinquenti fossero i Consalvo, Giacomo (il padre), Giovanni e Michael (i figli) (LEGGI L’ARTICOLO).
Oggi due dei tre sono agli arresti ed il loro patrimonio è stato sequestrato dalla Dia appena poche settimane fa.
Così ci si domanda: il Mercato di Vittoria e quello delle cosiddette “cassette” adesso è realmente libero?
Poca trasparenze sui prezzi e la continua imposizione del ricarico di (circa) 10 centesimi a cassetta ci fanno capire che, in verità, nonostante l’arresto dei Consalvo, poco sia cambiato.
Il Mercato di Vittoria continua ad avere un ruolo importantissimo per i traffici illeciti della mafia vittoriese e non solo.
In un summit di mafia, avvenuto al termine dell’estate scorsa in un noto luogo di ritrovo della costiera vittoriese, si sono tracciate le linee da seguire: “poco rumore, poca guerra fra noi, tanti affari”.
In quel summit diversi erano i presenti, pressoché tutti i rappresentanti delle “famiglie” vittoriesi, con in testa alcuni ex collaboratori di giustizia che stanno riorganizzando gli “affari” soprattutto del Mercato di Vittoria, delle cassette, della plastica, dei trasporti e dell’indotto.
Chi costruisce le cassette non le vende direttamente al Mercato ma le vende agli intermediari. E gli intermediari sono sempre e solo gli stessi nomi, che fanno riferimento ai soliti “soggetti”.
Nella geografia di tutte le aziende (molte delle quali assolutamente “sane), quelle più importanti che costruiscono le “cassette” in legno sono: quella di Giombattista Puccio, meglio noto e conosciuto come “Titta u Ballarinu” e quella di Greco (entrambi citati da Giacomo Consalvo nelle intercettazioni che abbiamo tempo fa pubblicato).
Per quanto concerne le aziende che le vendono, ponendosi appunto come intermediari (acquista e rivende al Mercato) dopo quelle dei Consalvo, per importanza abbiamo “Linea Pack”.
Linea Pack è oggi di Francesco Giliberto, già in galera (poi assolto) e da sempre molto vicino alla famiglia Ventura (quella del capomafia Filippo e di Gionbattista).
Linea Pack, inoltre va ricordato, fino a poco tempo fa apparteneva ai Ventura che la hanno ceduta (ma è davvero una gestione diversa?) ai Giliberto.
I Ventura, per l’importanza criminale della famiglia capeggiata da Filippo e per la presenza in libertà di Gionbattista, rimangono comunque il perno per molti affari.
Gionbattista, oltre alla arcinota agenzia di onoranze funebri (che porta il suo nome, pur essendo di un altro soggetto – LEGGI L’ARTICOLO), si interessa di tanti altri traffici, legati soprattutto alle estorsioni, un po’ come Mario Campailla (detto U Checco) su Comiso con i suoi sodali.
I figli di Filippo, Jerry ed Angelo Elvis, continuano a fare affari con la droga.