di gabriele drago
23 dicembre ’13
Ieri sera ero in via Grimaldi, Modica bassa. Nessuna luminaria pacchiana penzolava sulla mia testa per ricordarmi che era Natale.
Le luci c’erano ma erano proiettate sui muri delle case a raccontarci immagini, a far parlare i balconi dei palazzi. Sti picciuotti, sei Vj venuti da ogni parte della Sicilia, c’hanno fatto dei videomapping perfetti, colorati, dinamici, pieni di senso narrativo e soprattutto densi di gusto. Ne ho seguito uno proiettato sulla balaustra almeno per un’ora, con la testa all’insù e la bocca aperta, completamente flashiato. Queste sono le luminarie che ci piacciono, pensavo. Nel frattempo, in sottofondo, otto Dj si alternavano passando musica elettronica sobria e raffinata. Cosa rara da ascoltare all’aperto ma esatta per il salotto di via Grimaldi. Sono rimasto lì dalle 17 (orario di inizio dell’evento) all’una, a cazzeggiare con gli amici e a sorprendermi delle cose che vedevo e che ascoltavo. Ho bevuto due birre in tutto, accompagnate da un’insalata di pollo e melanzane all’aceto balsamico che veramente…
Il senso e il piacere delle feste si sentiva in quel centinaio di persone rilassate e divertite che entravano e uscivano dal caffè letterario e dai pub sulle gradinate.
Mentre le luminarie del comune formavano una specie di corridoio d’ospedale in un Corso Umberto vuoto, via Grimaldi era al “buio” ma affollata e in salute.
A un certo punto mi resi conto che qualcuno mi stava facendo un regalo. Mi trovai circondato di cose belle e nuove finalmente, senza che nessuno mi chiedesse un centesimo. La serata me la sono goduta con cinque euro con le quali c’ho magnato e bevuto.
Quello che è successo si chiamava “2+2=5″, un evento autoprodotto, sostenuto da qualche sponsor al massimo.
Settimane di sbattimento, di vero e proprio lavoro non pagato o pagato comunque poco.
Mentre le luminarie asettiche dell’amministrazione continuano a splendere senza dirmi nulla e costano. Molto costano.
Ma fortuna che sti picciuotti hanno lo spirito ampio, sanno quanto vale il loro lavoro e, consapevoli di questo, l’hanno regalato alla città.
Grazie picciò!