Le reazioni alla presenza della Azienda del capomafia nel Consorzio. Pd e M5S: “Gravissimo, intervenire subito”

La Fenice srl

Consorzio Pachino: Antoci (Pd), gravissimo, intervenga prefetto 

(AGI) – Roma, 27 feb. – “E’ gravissimo quanto apprendo dall’inchiesta dell’Agi (LEGGI), chiedo al Prefetto di Siracusa di verificare la motivazione per la quale nei criteri d’accesso alla certificazione del marchio di qualita’ non venga prevista la certificazione antimafia”. Lo ha affermato il responsabile nazionale Legalita’ del Pd, Giuseppe Antoci sull’inchiesta per cui il Consorzio di Pachino ha fra i suoi soci un’azienda riconducibile al capomafia locale, Salvatore Giuliano. “Pur non essendo un obbligo di legge la qualita’ e le eccellenze della Sicilia non possono non essere scevre da qualsivoglia contaminazione ed infiltrazione mafiosa. Per tale ragione il marchio ‘Nebrodi Sicily’ creato nel 2016 contiene, oltre ai necessari rigidi disciplinari, anche l’obbligo del certificato antimafia. Se cio’ fosse stato previsto anche per il Consorzio Igp di Pachino, questa imbarazzante presenza del capomafia cittadino sarebbe stata scongiurata. Adesso pero’ occorre modificare il regolamento del marchio, prevederne la richiesta di certificato antimafia e dunque, ove si dovessero evidenziare ulteriori atti fatti incresciosi attraverso tale procedura si potra’ procedere all’espulsione di Aziende come ‘La Fenice’ dal Consorzio”. (AGI) Rmx/Pgi

Consorzio Pachino: Giarrusso (M5s), serve commissariamento 

(AGI) – Roma, 27 feb. – “La presenza della societa’ del capomafia Salvatore Giuliano nel Consorzio Igp del pomodorino di Pachino e’ grave e fa comprendere come, in quel lembo di Sicilia, la legalita’ sia lontana dall’essere affermata. Chiediamo il commissariamento del Consorzio a tutela dei produttori”. Lo ha affermato il senatore del Movimento 5 Stelle, Mario Michele Giarrusso all’Agi, sull’inchiesta per cui il Consorzio di Pachino ha fra i suoi soci un’azienda riconducibile al capomafia locale, Salvatore Giuliano. “Come Movimento 5 Stelle chiediamo, inoltre, al Ministero delle politiche Agricole di intervenire, non si puo’ consentire che, fra le decine di presenze positive in quel Consorzio, possa esserci quella del capomafia locale che gia’, come ricordato nell’inchiesta dell’Agi, ha tentato di influenzare il democratico voto, eleggendo due consiglieri comunali. Al Prefetto, a cui – conclude Giarrusso – abbiamo gia’ affidato la richiesta di vigilare su quella realta’ comunale con l’accesso, chiediamo di porre attenzione e di vigilare”.

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