Da Lentini a Carlentini ed Augusta, qui dove la mafia (peggiore) sono i colletti bianchi

La mafia fra Lentini, Carlentini Francofonte ed Augusta sono in particolare i “colletti bianchi” che fanno affari, in nome e per conto dei clan, con amministratori, politici ed imprenditori.

La splendida piazza principale di Lentini, quella da cui si accede in Comune o in alcune delle attività imprenditoriali di familiari o accoliti del “capo” Sebastiano (detto Nello) Nardo, rappresenta la storia della mafia lentinese. E’ lì che, negli anni che furono, Nello Nardo (unico siracusano “battezzato” durante una riunione della cupola, portato dal capomafia ed amico Nitto Santapaola) comandava, conoscendo ogni metro di quella piazza.

Ed è lì che la gente, troppo spesso, chiude le tapparelle e fa finta di non vedere ciò che accade. Chiude gli occhi davanti alle attività dei Nardo o, peggio, davanti agli affari che i clan fanno tramite professionisti, politici, amministratori. Dalla spazzatura, alla gestione del settore edile, sino al riciclaggio di denaro proveniente da illecite attività. Politici che partecipano (o hanno partecipato) a manifestazioni contro la mafia, finendo poi per fare affari con – o meglio per – l’organizzazione mafiosa locale.

Solo sei mesi fa, a seguito dell’operazione “Chaos” della Procura Distrettuale Antimafia di Catania, il clan Santapaola rassicurava, durante un summit a Francofonte, gli “amici” dei Nardo.

Il paese vostro è” diceva Carmelo Cristian Fallica, alla presenza, in un vecchio casolare in contrada Vignale Verga lungo la strada statale 194, di Francesco CaltabianoSalvatore CataniaFabrizio Iachininoto Cirino Rizzo.

I quattro erano tutti finiti nell’inchiesta Chaos, perché ritenuti appartenenti al gruppo Nardo, ma a reggere le fila dell’organizzazione locale siracusana sarebbe stato Francesco Caltabiano, detto Franco, condannato per associazione mafiosa in via definitiva.

Ma al di là dei nomi dei boss (o presunti tali), ciò che rappresenta davvero l’emergenza del comprensorio di Lentini, sono appunto quei professionisti e quei politici (o amministratori) al servizio del clan.

Mentre la gente si distrae, mentre nei bar si consumano i caffè con l’aria innocente di chi “non vede, non sente, non parla”, i soldi viaggiano da e verso Siracusa (la spazzatura Lega le due città) e Catania.

Perché, se un tempo poteva essere vero che i Nardo fossero avulsi dal siracusano ed integrati perfettamente nel catanese, oggi questa tesi non è più così certa.

Proprio in un momento in cui i colletti bianchi a Lentini (a Carlentini o ad Augusta) sono la peggior parte della mafia stessa.

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