Purtroppo è un dato incontrovertibile che la società in cui viviamo è sempre più abbrutita.
Basta seguire le cronache di ogni giorno per rendersi conto di quanto grande sia divenuto il degrado di certi esseri inqualificabili che sfogano le proprie frustrazioni su persone indifese, anziani ricoverati in case di riposo o disabili in centri di assistenza.
Troppo diffuso è diventato il fenomeno in ogni parte d’Italia perchè non si corra ai ripari; troppi i casi di vecchietti malmenati e di bambini con problemi di disabilità che vengono pestati da veri mostri della nostra società invece di essere accuditi con amore ed umanità.
E non possono bastare ogni volta che casi del genere vengono scoperti le discutibili motivazioni dei responsabili di questi centri che nascondono le loro inadempienze nell’impossibilità di controlli che pongano fine ad un fenomeno tanto grave.
Questi signori sostengono che le norme sulla privacy del lavoro impediscono l’istallazione di telecamere che controllino l’operato degli addetti ai lavori in strutture per anziani o nelle quali si dovrebbe dare assistenza a soggetti disabili.
E’ vero ma lo è altrettanto che molte aziende in Italia non rispettano tali norme e piazzano telecamere persino nei bagni delle loro strutture per controllare ogni movimento dei collaboratori e poiché viviamo in un Paese che abbonda di leggi ma nessuno si fa carico che vengano rispettate, l’alibi delle norme sulla privacy diventa un modo irresponsabile per non affrontare il problema degli abusi su persone che non possono difendersi.
Si vuole avere rispetto delle norme sulla privacy ?
Si chiedano delle deroghe per certe strutture nelle quali è diventata prassi l’abuso e la violenza su persone che andrebbero difese più di altre.
Si attivino quei controlli che molti responsabili dovrebbero porre in essere per ruolo e per essere strapagati; si faccia qualunque cosa ma non si può più sopportare che i nostri anziani o i nostri fratelli più sfortunati debbano continuare a subire certe vigliaccate.
E’ evidente, oltretutto, che nelle selezioni dei soggetti che devono espletare mansioni così delicate, non si sia proceduto con il necessario rigore nel rilevare caratteristiche non consone dei candidati.
E poiché stiamo parlando di settori dove l’umanità, l’equilibrio psichico degli operatori è fondamentale, credo che un maggiore rigore nelle selezioni che precedono le assunzioni di questo personale sia un’esigenza assolutamente imprescindibile.
In questi settori non può aver luogo il nepotismo o il clientelismo politico, è già troppo che si applichi in altri settori della società.
Ed anche la Giustizia dovrebbe mostrare maggiore severità nei processi contro questi nuovi mostri poiché credo che condanne più adeguate alla gravità di questi reati potrebbero quantomeno rappresentare un deterrente verso altri scellerati.
In queste strutture va dimostrato il senso di civiltà dell’intero Paese; se non dovessimo riuscirci, si abbia almeno l’umiltà di gridare che civili non siamo.