Lo stavano ammazzando e noi lo isoliamo? Non mandate a casa Giuseppe Antoci

Il Governo regionale siciliano sta commissariando il Parco dei Nebrodi, mandando a casa il presidente Giuseppe Antoci.

Come Articolo21 abbiamo premiato il coraggio e l’impegno di Antoci, adesso siamo molto preoccupati: togliere l’incarico di Presidente del Parco dei Nebrodi a Giuseppe Antoci vuol dire rischiare di condannarlo a morte una seconda volta, vuol dire dare la sensazione di favorire l’azione di chi voleva ammazzarlo quella notte di un anno e mezzo fa.

Si, perché se uno lotta la mafia e agisce così bene, non ha bandiera o appartenenza politica, non è questione di partiti o movimenti.
Non comprendo come sia possibile che una persona che stava per perdere la vita, scampando ad un attentato, per le sue scelte contro la mafia dei Nebrodi, possa essere archiviato con un colpo di penna.

Il “protocollo Antoci” è legge dello Stato ed è uno straordinario strumento per contrastare le infiltrazioni mafiose e l’accesso ai Fondi Europei, nato proprio dall’azione di Giuseppe Antoci. 

Oggi cosa facciamo?
Prendiamo la sua testa e la sacrifichiamo perché “del Pd” o vicino a questo o a quell’altro politico?

I migliori devono rimanere nei posti cruciali, al di là dell’appartenenza politica. La lotta alle mafie non ha appartenenza politica!

Paolo Borrometi

Sicilia: Antoci fuori dal Parco dei Nebrodi, “la mafia brinda” 

(AGI) – Palermo, 13 feb. – “Ora sono molti a festeggiare fuori e dentro le carceri”. Commenta cosi’ Giuseppe Antoci la sua rimozione dalla carica di presidente del Parco dei Nebrodi deciso dal governo della Regione siciliana. L’incarico di Antoci, in sella da circa cinque anni, sarebbe scaduto fra sei mesi. Scampato miracolosamente a un agguato di mafia, messo in atto dai clan dei pascoli che mal sopportavano le scelte che sottraevano al loro controllo, dopo decenni, terreni e affari milionari, il dirigente ha ispirato il ‘Protocollo Antoci’, divenuto modello e normativa nazionale e che e’ stato alla base di centinaia di sequestri. “Ora sono in molti a brindare nelle carceri e fuori”, dice all’AGI con amarezza Antoci, “la criminalita’ organizzata, intere famiglie che mi hanno in odio, brindano e oggi io, insieme alla mia famiglia, sono ancora piu’ sovraesposto. Dalla politica, da un pezzo importante dello Stato che e’ la Regione siciliana, arriva un segnale ben preciso e devastante. Io sono ancora piu’ in pericolo ogni volta che esco dalla mia casa blindata. Per me e la mia famiglia e’ un momento difficile, ma continuo il mio impegno nelle scuole e tra la gente per la legalita’. Perche’ certo non svolgevo il mio incarico per i 700 euro mensili di indennita’”. Si chiede Antoci: “Quale interesse ha ispirato un accordo politico cosi’ dirompente per certi ambienti? Che fretta c’era? Perche’ non aspettare sei mesi? Questo e’ un segnale inequivocabile da parte della Regione e bisognava evidentemente darlo il piu’ presto possibile. Io oggi brindo per il compleanno di una delle mie tre figlie. Gli altri stanno brindando per ben altro…”.

“Sono stati anni intensi, a tratti difficili, ma pieni di amore e di passione”, sostiene ancora Antoci, “l’amore per l’ambiente, per il territorio, per uno sviluppo sostenibile che si percepiva gia’ dall’inizio potesse ripartire. Sono stati anni di risultati. Ho assunto la Presidenza del Parco dopo dieci anni di commissariamenti, trovandolo depotenziato, mortificato e considerato, nonostante il valore dei suoi dipendenti e dei suoi dirigenti, un carrozzone. E siamo partiti, insieme ai sindaci, insieme a tutti coloro che hanno voluto dare una mano, a poco a poco verso una strada di crescita, di dignita’ e di rispetto delle regole”. In questo percorso si e’ riusciti a rimettere in moto un pezzo di territorio fra i piu’ belli, inserendo, rivendica, in un circuito virtuoso tante aziende che, anche attraverso la creazione del marchio Nebrodi Sicily, hanno avuto la possibilita’ di allargare i loro spazi imprenditoriali, creando anche rapporti con partner stranieri: “Abbiamo portato al centro dell’interesse turistico coloro che vengono in Sicilia a tal punto che nella stagione del 2017, su un campione di 44 differenti nazionalita’, si e’ registrato un aumento esponenziale su tre mete principali: Taormina, Isole Eolie e Parco dei Nebrodi”. E’ “con questo sentimento che, appresa la notizia dell’esercizio dello spoils system allargato anche alla presidenza del Parco dei Nebrodi, attraverso il quale il presidente Musumeci ha esercitato il suo ruolo commissariando l’ente, mi accingo a lasciare il mio incarico con la consapevolezza di consegnare al mio successore un Parco sano contabilmente, nuovo nell’immagine e stracolmo di turismo che negli ultimi anni ne ha invertito una tendenza che invece era al ribasso. Voglio ricordare di questa esperienza solo questi aspetti positivi, lasciando al ricordo e alle notti insonni quelle negative, sperando che un giorno le drammatiche vicende che hanno colpito me, gli uomini della mia scorta, la mia famiglia, la Sicilia e il Paese possano uscire definitivamente dalla nostra mente, evitando di far pensare e riflettere come un uomo che accetta un incarico pubblico e che lo porta avanti fino in fondo facendo niente di piu’ che il proprio dovere, possa finire per questo ucciso in un agguato mafioso”. Un grazie ai sindaci dei Nebrodi e “un grazie speciale alla mia famiglia che insieme a me ha vissuto questi anni bellissimi di impegni e di soddisfazioni, ma anche drammatici e che continua a vivere con me una vita difficile, blindata e di privazioni. Abbiamo insieme deciso, nel tempo, quale fosse la strada giusta da seguire e l’abbiamo scelta consapevoli dei rischi che correvamo. Oggi il Protocollo di legalita’ e’ legge dello Stato italiano e sta salvaguardando tantissime aziende agricole oneste dalla pressione mafiosa e fara’ percepire i Fondi Europei soltanto alle persone perbene che, grazie e Dio, sono la stragrande maggioranza dei siciliani e del Paese”.

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Nato a Ragusa il Primo febbraio del 1983 ma orgogliosamente Modicano! Studia al Liceo Classico "Tommaso Campailla" di Modica prima, per poi laurearsi in Giurisprudenza. Tre grandi passioni: Affetti, Scrittura e Giornalismo. "Il 29 marzo del 2009, con una emozione che mai dimenticherò, pubblico il mio primo romanzo: “Ti amo 1 in più dell’infinito…”. A fine 2012, il 22 dicembre, ho pubblicato il mio secondo libro: "Passaggio a Sud Est". Mentre il 27 gennaio ho l’immenso piacere di presentare all’Auditorium “Pietro Floridia” di Modica, il mio terzo lavoro: “Blu Maya”. Oggi collaboro con: l'Agenzia Giornalistica "AGI" ed altre testate giornalistiche".

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