I miracoli a volte si realizzano, ma non per forza voluti dal cielo, bensì grazie alla forza di volontà di chi soffre, direttamente ed indirettamente.
È la storia di Lorenzo e della sua meravigliosa famiglia.
Una diagnosi di tetraparesi che fin dalla sua nascita lo avrebbe condannato alla “morte della vita” e con essa all’immobilità. Ed invece due genitori combattivi e mai rassegnati, hanno lottato come “leoni”, regalando a Lorenzo – oggi 25enne – la possibilità di camminare e quella, ancor più bella ed importante, di guardare con fiducia ad un domani che non è poi così nero.
Lorenzo Ludi non solo si è alzato dalla sedia a rotelle, ma cammina, con l’aiuto di un particolare deambulatore.
“Ogni mattina alle sette andiamo a camminare – racconta con orgoglio il padre Alessandro – e spesso viaggiamo, ovviamente Lorenzo è il primo a partire ed ama conoscere il mondo. La vita va vissuta, anche se è difficile farlo. Non si può abbattersi o arrendersi, quella sarebbe iniziare a morire lentamente. Nel 2013, Lorenzo ha percorso 242600 metri – continua il padre – ; migliora anche nel cammino in ginocchio, nel salire le scale all’indietro, nella scrittura al computer. Conquiste incredibili ed impensabili, considerate sempre punti di partenza per nuovi obiettivi“.
E Lorenzo fa di tutto pur di “vivere” e camminare, tanto da scrivere una frase che ha colpito molto i genitori: “Io devo mangiare tanta pasta perché così posso camminare”.
Il giovane 25enne, sempre nell’economia di “vivere”, si è iscritto ad Ingegneria meccanica, nell’università distaccata della Spezia, il Polo Marconi. Oggi studia per poter riprendere, poiché per ora il servizio è sospeso in quanto la Provincia, non ha ancora elaborato il progetto che permetteva a Lorenzo di poter frequentare le lezioni concordate nel suo particolare piano di studi.
Il padre di Lorenzo, Alessandro, ha creato una fondazione (Hareaonlus.it), è su Facebook e sta cercando di promuovere il più possibile, in tutta Italia, la sua storia, per regalare speranza e coraggio agli altri genitori, invitandoli a svestire i panni di chi soffre e basta.
“Più si parla di disabilità, più risultati abbiamo per Lorenzo, e per tutti i ragazzi che soffrono della sua stessa patologia. Bisogna capire che anche nelle difficoltà si può vivere, così come sta facendo Lorenzo. La sua voglia di vita è il nostro faro, la nostra principale spinta”.
Alessandro invita a non arrendersi e basta parlare con lui per toccare con mano questa splendida forza d’animo. È disponibile ad esser contattato e ad aiutare: “Il nostro punto di partenza – spiega – è stata la famiglia, come parte attiva del processo riabilitativo del disabile. Ci guardiamo bene dal voler essere un modello, non siamo medici ma semplici genitori. Siamo disposti, però, a raccontare la nostra esperienza, l’esperienza di Lorenzo, a chi voglia provare a fare altrettanto”.
Il sogno di Lorenzo è spiegato a parole dal padre.
“Il suo sogno oggi è visitare i posti più belli del mondo, iniziando d’Italia e partendo da Roma. Come prima cosa – conclude Alessandro Ludi – vorrebbe camminare per tutta via della Conciliazione fino ad arrivare in Piazza San Pietro ed abbracciare Papa Francesco”.
(le immagini sono gentilmente concesse dalla famiglia e reperibili con copyright sul sito: Hareaonlus.it)