Si aggrava la posizione di Veronica Panarello, accusata dell’omicidio del figlio Loris Stival, a Santa Croce Camerina. Nel corso dell’udienza di stamane davanti al Gup di Ragusa, che deve decidere sulla richiesta di rinvio a giudizio, la procura ha contestato alla donna, che risponde di omicidio volontario aggravato e di occultamento di cadavere, anche la premeditazione. Intanto la cognata di Veronica la difende: “Difendero’ fino alla fine Veronica, non credo che una mamma possa uccidere suo figlio.
La mia difesa e’ una difesa di famiglia. Veronica mi ha guardata e ha sorriso, poi si e’ girata triste quando ha capito che dovevo uscire. Eppure la notifica me l’hanno portata fino a casa. Ho dato fastidio. E’ stato l’avvocato Scrofani (legale del marito di Veronica Panarello) a sollevare la questione”.
Lo ha detto Antonella Stival, sorella della papa’ di Loris, che e’ stata fatta uscire dall’aula dove si celebra l’udienza del Gup sulla richiesta di rinvio a giudizio della donna, accusata di avere ucciso il figlio Loris Stival.
Gup respinge richiesta di perizia psichiatrica della difesa
La donna non si e’ costituita parte civile: “Non lo avrei mai fatto”, ha aggiunto. Il papa’ del piccolo, Davide Stival, insieme al nonno e alla nonna, invece, sono stati ammessi quali parti civili.
Alle 9,20 e’ entrato il Gup Andrea Reale seguito da carrello di documenti. Presente la donna. Il suo arrivo e’ stato preceduto da quello del marito Davide e aveva una bottiglia d’acqua in mano, addosso una tuta da ginnastica scura. Dentro l’aula anche Andrea Stival, nonno del bimbo, ammesso quale parte civile. Per l’accusa, presenti il pm Marco Rota e il procuratore Carmelo Petralia sono entrati ora.