La Polizia di Ragusa (Squadra Mobile) e i Carabinieri hanno con attenzione ricostruito le telecamere che permettono di concludere le indagini indicando come unica responsabile del delitto del piccolo Lorys Stival, la madre, Veronica Panarello.
Le telecamere prese in considerazione e ricostruite in tutti questi mesi di indagini sono passate dalle 13 indicate inizialmente (nella richiesta di fermo datata 8 dicembre 2014) alle 34 esaminate e contenute dagli atti relativi alla conclusione indagine. L’informativa degli inquirenti consta di 260 pagine, racchiude le testimonianze dell’accusa, il percorso di quel giorno e della settimana precedente della donna ripreso da 34 telecamere e sfociate in 154 immagini inserite nel documento consegnato alla Procura di Ragusa.
L’inchiesta è coordinata dal procuratore Carmelo Petralia e dal sostituto Marco Rota. Inoltre gli inquirenti ragusani, per studiare i comportamenti della madre di Lorys, hanno ricostruito i due giorni precedenti la morte del piccolo. Così sono state prese in esame le stesse telecamere per i giorni 27 e 28 novembre 2014. In entrambi i giorni Veronica Panarello ha “compiuto stessi percorsi” così si capisce che “quanto dalla donna dichiarato, collima con quanto ricostruito in tali giornate ma non con la ricostruzione relativa al giorno in cui è stato consumato il delitto”.
Lorys: telecamere ricostruiscono, “il bambino che rientra a casa è lui”
Decisiva la telecamera di un impianto privato che registra tutti i movimenti in Via Garibaldi n.82, cioè al civico dell’abitazione della famiglia Stival. Dalla telecamera la Polizia di Ragusa, Squadra Mobile, ha ricostruito con certosina attenzione gli ingressi e le uscite. Grazie a quest’ultima telecamera, come si legge dagli atti relativi alla conclusione delle indagini, si è “permesso di avere ulteriore ed inequivocabile conferma che le tre sagome, che alle ore 08:30 circa escono dal portone dello stabile sito in Via Garibaldi 82, riconducibili per statura ad un soggetto adulto, ad un bambino molto piccolo ed ad altro bambino poco più alto del precedente che attraversano la via Garibaldi dirigendosi in direzione di un furgone di colore bianco, parcato sul lato destro della via Garibaldi, uscendo dall’inquadratura delle telecamere, sono Veronica Panarello e i suoi due figli Lorys e (…) e che la figura riconducibile al bambino più alto, che immediatamente dopo ritorna verso il portone d’ingresso del civico 82, della citata via Garibaldi, rimanendo per pochi secondi d’innanzi al portone per poi introdursi all’interno dello stabile, è proprio Lorys”. Secondo la ricostruzione degli orari, infatti, dalle 8:30, orario in cui Veronica Panarello esce con i suoi due figli, dopo pochissimo rientra a casa Lorys, mentre Veronica rientrerà a casa alle 8:48, per poi riuscire alle 9:23, rientrare alle 9:38 e riuscire alle 9:41.
Lorys: madre Veronica, a casa della figlia tutti ‘cornuti e puttane’
“Le persone presenti nell’abitazione di Lorys sono tutti cornuti e puttane, senza nessuna esclusione, compresa Veronica che ha fatto le corna a suo marito”.
E’ questa una delle intercettazioni telefoniche a carico della madre di Veronica Panarello, Carmela Anguzza, depositate dagli inquirenti con la conclusione delle indagini relative all’omicidio del piccolo Lorys Stival, avvenuto a Santa Croce (Ragusa) il 29 novembre 2014. Il cacciatore (Orazio Fidone, nei primi giorni l’unico indagato) l’omicida? “Non è lui – afferma Carmela Anguzza parlando con un amico – solo che rimane sospettato e che, comunque, lui sta coprendo qualcuno in quanto, ricevendo le indicazioni telefonicamente, glielo hanno fatto trovare poiché era impossibile individuare il cadavere all’interno del canalone”. In un’altra intercettazione telefonica, la nonna di Lorys descrive la figlia, affermando che “Veronica all’età di 16 anni ha conosciuto Davide ed è andata via di casa, quindi non è stata lei a buttarla fuori quella “allianata”( in dialetto indica una persona malata di mente)”. Durante la discussione Anguzza racconta anche quando Veronica ha tentato di avvelenarsi ed è stata ricoverata presso l’ospedale di Caltagirone. Inoltre Carmela Anguzza afferma Veronica “quella gran disgraziata, ma ti rendi conto?Un mostro ho creato! Va bene che lei è capace di tutto!”.
Lorys: madre Veronica cambia versione per Tv convinta da avvocato figlia
Carmela Anguzza, madre di Veronica Panarello, all’improvviso cambia tesi sulla figlia e inizia a difenderla nelle apparizioni tv nelle quali sarà invitata.
Secondo le ricostruzioni della Polizia di Ragusa, grazie alle intercettazioni contenute nelle 260 pagine di informativa inviate in Procura, a fare cambiare idea alla Anguzza sarà l’avvocato della figlia, Francesco Villardita.
L’avvocato Villardita, in una delle tante telefonate afferma nei confronti della Anguzza che, “se vuole, può rifare un’altra intervista per ritrattare tutto quello che è stato detto su Veronica e puntualizza che lo deve fare di sua spontanea volontà e non perchè glielo sta dicendo l’avvocato”.
Per la Squadra Mobile di Ragusa “importante, inoltre, per far comprendere l’ostinazione dell’Anguzza, non solo al fine di creare a tutti i costi una tesi difensiva in favore di Veronica ma anche di indurre l’opininone pubblica a credere nella sua innocenza, laddove la stessa esterna la sua propensione a non rilasciare più interviste, ma viene dissuasa dalla conduttrice (Barbara D’Urso) che, quasi per partito preso, al fine di convincerla a suffragare la tesi innocentista, afferma che in questo momento devono rimanere sul pezzo perchè altrimenti l’opinione pubblica potrebbe convincersi sempre di più, che Veronica è colpevole”.
Lorys: Polizia, madre e sorella in tv “hanno trovato risorsa economica”
“L’autenticità delle dichiarazioni rese sia dalla madre” di Veronica “Anguzza Carmela che dalla figlia Panarello Antonella negli Uffici di Polizia, in sede di escussione, trova un inconfutabile suffragio nei mesi susseguenti al fermo di P.G. operato nei confronti di Veronica. Le due donne, infatti – ricostruisce la Polizia di Ragusa -, hanno trovato un’ottima risorsa economica nei proventi derivanti dalle loro partecipazioni ai programmi televisivi (la stessa Anguzza riferisce trattarsi di 3.500 euro il compenso percepito), nei giorni a seguire, mutando totalmente il contenuto delle loro dichiarazioni rese innanzi agli organi inquirenti, in presenza delle telecamere, fanno dichiarazioni totalmente contrastanti rispetto a quanto riferito. Appare evidente che, anche su sollecitazione dei giornalisti di turno, l’obiettivo era quello di convincere l’opinione pubblica dell’innocenza della congiunta senza alcun fondamento di verità o utile spunto per un approfondimento investigativo”.
Lorys: uccisione boss ‘Ndrangheta Brandimarte usato come scusa da prozia
Anche l’omicidio del boss della ‘Ndrangheta, Michele Brandimarte, ucciso a Vittoria (Ragusa) il 14 dicembre del 2014 trova spazio nelle 260 pagine di informativa che la Polizia di Ragusa ha consegnato in Procura.
Sarebbe la prozia del piccolo Lorys, Antonella Stival che con il compagno, Giovanni Penna “al fine di sostenere ad ogni costo l’innocenza di Veronica, si appigliano a qualsiasi accadimento, ivi compreso l’omicidio avvenuto a Vittoria il 14 dicembre 2014 ai danni del calabrese BRANDIMARTE Michele, arrivando a sostenere, senza alcun dato di fatto, che a costui, ucciso perché implicato in un traffico di armi e droga, potrebbe essere collegato il nipote Davide (padre di Lorys e marito di Veronica Panarello), autotrasportare e pertanto utile allo scopo. Il tutto ipotizzando che il bambino sia stato ucciso per vendetta nei confronti del padre che si è rifiutato di trasportare droga per conto della mafia”.
Per la Polizia la coppia Antonella Stival-Giovanni Penna avvia una “spasmodica ricerca di testimoni che possano affermare di aver visto, quella mattina, la donna accompagnare il bambino a scuola. La fantasia e la spietatezza della Stival non hanno limiti; in un colloquio intrattenuto con un’amica ipotizzano addirittura, la possibilità che la Panarello possa essere stata colta da malore, in carcere, perché avvelenata”.
Anche la prozia, Antonella Stival, parteciperà a diverse trasmissioni televisive ma per gli uomini della Mobile di Ragusa “mentre la partecipazione ai programmi televisivi da parte della madre Anguzza Carmela e della sorella Panarello Antonella ha un chiaro fine economico, quella di Antonella Stival, ha quale fine quello di convincere l’opinione pubblica dell’innocenza di Veronica e con molta probabilità per un presenzialismo ed egocentrismo marcato della Stival. Il loro atteggiamento, chiaramente dettato dall’astio nei confronti della famiglia Stival e dall’egocentrismo è costantemente proteso a tale screditamento – concludono gli inquirenti – , tant’è che in tutti i modi cercano di convincere Veronica a denunciare il marito reo, secondo loro, di averla colpita con un pugno nel corso del colloquio”.
Lorys: scontro fra genitori in carcere, Veronica, “tu non dici la verità”
“Tu mi devi dire che il bambino a scuola non glielo hai portato. Tu non dici la verità”.
Sono le parole che Davide Stival, marito di Veronica, ha pronunziato nei confronti della donna nel parlatorio del carcere di Agrigento, durante il faccia a faccia con sua moglie, contenute nelle 260 pagine depositate dalla Polizia in Procura a Ragusa. Veronica, però, continua a dire di aver portato Loris a scuola quella mattina. E insiste: “Io mi ricordo di averlo portato a scuola e basta. Io non l’ho ucciso, voglio scoprire la verità, cercano solo su di me come se fossi il mostro”. Ma Davide non le crede: “E allora chi è stato, io?”. Veronica, poi, insinua il dubbio nel marito: “E’ quello che ti fanno vedere loro…”. Il 4 aprile 2015 ha, però, un cedimento e dice al marito: “Mi sa che ho preso un’altra strada…”. E a Davide che le contesta: “allora sei proprio bugiarda”, lei replica: “non sono bugiarda… in quel momento non riuscivo a ricordare tutto”. E quando il marito la invita a “dirgli un po’ di cose”, Veronica si ferma: “No Davide, non posso…”. Veronica non nasconde l’ipotesi che possa sapere qualcosa econ una familiare, afferma: “Devo cercare di capire certe cose, appena le avrò capite farò un nome”.
Lorys: prozia, “padre di Veronica un parassita che ruba soldi fan su facebook”
“L’avvocato Villardita non si sta impegnando come dovrebbe e sta invece prediligendo le numerose apparizioni televisive”.
E’ quanto affermano Antonella Stival, prozia del piccolo Lorys e il compagno, Gianni Penna, nelle intercettazioni contenute nelle 260 pagine depositate in Procura a Ragusa.
“La Stival evidenzia con tono polemico e riferendosi al padre di Veronica, Panarello Francesco (che ella ritiene essere un parassita), che questi si sia indebitamente appropriato del denaro versato (sul conto aperto in favore di Veronica) dai sostenitori della tesi innocentista”.
Interessante, per la Polizia di Ragusa, l’intercettazione telefonica fatta fra Antonella Stival ed un giornalista, in cui la prozia di Lorys racconta che “fino a dieci giorni prima della morte di Loris, Veronica faceva i mestieri di casa al suocero, nonostante costui fosse già fidanzato con Andreina. Aggiunge che il giorno successivo alla morte di Loris, Andrea ebbe un litigio con Veronica perchè lei disse che tra i presenti poteva esserci l’omicida del figlio; parole alle quali il suocero rispose dicendo che anche lei poteva averlo ucciso. Veronica gli tirò una bottiglia d’acqua, invitandolo ad uscire di casa”.
Secondo Antonella Stival “il fratello nasconde qualcosa, poiché, sin da subito, ha incolpato Veronica. Poi afferma che suo fratello è un violento perchè picchiava la moglie e la figlia”.