L’ultimo saluto a Rita Lorefice: l’Italia piange i suoi occhi…

Una bara bianca al centro, due ali di folla che hanno gremito sino all’inverosimile la Chiesa del “Sacro Cuore”, le lacrime (tante, troppe), gli sguardi increduli di chi compostamente c’era e non aveva voluto mancare all’estremo saluto a Rita.

Rita Lorefice, per tutti semplicemente Rita, la bambina di due anni e otto mesi di Modica (Ragusa) affetta dal morbo di “Niemann Pick”,  aveva fatto innamorare tutti in vita e continua a farlo in questa sua nuova vita, per l’intensità e la dolcezza dei suoi occhioni, per la sua voglia di esistere, di vivere, di lottare. Chi l’ha conosciuta può tranquillamente – come chi scrive – dirsi immensamente fortunato. Quando la si guardava soffrire, la piccola Rita, era lei (con i suoi sorrisi) a rassicurarti.

I pupazzi sul suo letto, un cagnolino affusolato accanto al suo piccolo corpicino, un mazzo di fiori ed una bellissima lettera del cuginetto, avevano preceduto la celebrazione ecclesiastica concelebrata da più prelati, con una intensa omelia del viceparroco don Giovanni Roccasalva, che ha “accarezzato” e cercato di lenire le ferite delle “viscere materne”, cercando di spiegare quanto quella della amata piccola Rita fosse da considerare come “un mistero per un’anima pronta, che ha vissuto intensamente al di là del significato temporale di questa esistenza terrena”.

I genitori, stretti dall’affetto di centinaia di persone, fra parenti, amici (venuti da tutta Italia), conoscenti e semplici cittadini sconvolti dalla scomparsa di una piccola bimba innocente, hanno assistito alla celebrazione, accompagnando subito dopo l’amata figlia, con compostezza e silenzio.

Assordante silenzio.

Rotto soltanto da un applauso in chiesa all’uscita della piccola bara bianca e dal volo di palloncini a forma di cuore.

Palloncini a forma di cuore, quei cuori che non potranno dimenticare Rita. Perché le persone passano, anche gli alberi più forti vengono abbattuti, ma quegli occhioni, quei sorrisi, continueranno a vivere nei nostri cuori!

Il web, i social network piangono Rita. Noi abbiamo deciso di non mettere immagini dell’ultimo saluto, perché ci piace ricordarla così…

rita lorefice pupazzo

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Nato a Ragusa il Primo febbraio del 1983 ma orgogliosamente Modicano! Studia al Liceo Classico "Tommaso Campailla" di Modica prima, per poi laurearsi in Giurisprudenza. Tre grandi passioni: Affetti, Scrittura e Giornalismo. "Il 29 marzo del 2009, con una emozione che mai dimenticherò, pubblico il mio primo romanzo: “Ti amo 1 in più dell’infinito…”. A fine 2012, il 22 dicembre, ho pubblicato il mio secondo libro: "Passaggio a Sud Est". Mentre il 27 gennaio ho l’immenso piacere di presentare all’Auditorium “Pietro Floridia” di Modica, il mio terzo lavoro: “Blu Maya”. Oggi collaboro con: l'Agenzia Giornalistica "AGI" ed altre testate giornalistiche".

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