“La sentenza del tribunale Ue che inibisce l’uso del marchio ‘mafia’ nei ristoranti corona la battaglia legale e culturale ingaggiata dall’Italia e dalla Commissione antimafia, che gia’ dal febbraio del 2014 aveva sollecitato l’intervento del ministero degli Esteri ad agire in sede europea contro la catena di ristoranti spagnoli ‘La mafia se sienta a la mesa’”.
Ad affermarlo e’ Rosy Bindi, presidente della Commissione parlamentare antimafia.
“E’ un successo – prosegue Bindi – della diplomazia dell’antimafia che in questi anni abbiamo dispiegato nelle nostre missioni all’estero, in particolare in Spagna, per sensibilizzare l’Unione europea ad una maggiore vigilanza sulla crescente forza economica delle mafie, che si giova soprattutto di una diffusa sottovalutazione della loro pericolosita’. Questa decisione pone le premesse necessarie, anche sotto il profilo della giurisprudenza europea, a scalfire un atteggiamento diffuso, non solo in Italia ma soprattutto all’estero, di sfruttamento commerciale della mafia come brand di successo in molti settori merceologici, che contribuisce a mascherare o peggio idealizzare la natura criminale delle associazioni mafiose. Con la sentenza di oggi l’Europa fa un passo avanti e ci aiuta a far capire che la battaglia contro le mafie e’ soprattutto culturale, contro ogni forma di rimozione e mistificazione del fenomeno”.