Molti sono rimasti scioccati, meravigliati, basiti, sbalorditi, indignati da quanto emerso dall’ultima operazione “Mondo di Mezzo” del Ros dei Carabinieri di Roma. In queste ore non si fa altro che parlare di come i “fasciomafiosi di Roma
abbiano guadagnato più con gli zingari che con la droga“. Stiamo ascoltando le solite litanie. Alcuni gridano: “vergogna!”. Molto in voga è anche il “dobbiamo reagire“. Altri, i più cauti e garantisti, ma forse anche un po’ sprovveduti, si limitano a ripetere la stessa frase di circostanza che ascoltiamo da troppi anni: “Sappiamo che in questo Paese c’è la presunzione di innocenza, aspettiamo che la magistratura faccia il proprio lavoro. Sicuramente il Pd romano deve fare chiarezza al suo interno, perché evidentemente c’è un problema”.
abbiano guadagnato più con gli zingari che con la droga“. Stiamo ascoltando le solite litanie. Alcuni gridano: “vergogna!”. Molto in voga è anche il “dobbiamo reagire“. Altri, i più cauti e garantisti, ma forse anche un po’ sprovveduti, si limitano a ripetere la stessa frase di circostanza che ascoltiamo da troppi anni: “Sappiamo che in questo Paese c’è la presunzione di innocenza, aspettiamo che la magistratura faccia il proprio lavoro. Sicuramente il Pd romano deve fare chiarezza al suo interno, perché evidentemente c’è un problema”.
La cosa che mi lascia perplesso è che a ripeterla sono addirittura i giovani rottamatori del Pd, in questo caso, uno dei ministri di punta del governo Renzi, Elena Maria Boschi.
Insomma, in parole povere e per dare un taglio, stiamo assistendo al ripetitivo teatrino del dopo scandalo italiano.
Non ho sentito nessuno dire che questo è un sistema consolidato, non solo a Roma, ma anche in altri territori del nostro Paese.
Quando si parla di infiltrazioni mafiose nelle città del centro e del nord Italia, spesso, troppo frequentemente si viene accusati di “dare i numeri”.
Tempo fa mi sono occupato della “mafia e il business della sicurezza” (http://quannomepare.blogspot.it/2014/10/lamafia-e-il-business-della-sicurezza.html?q=businness , http://quannomepare.blogspot.it/2014/09/lamafia-e-il-business-della-sicurezza.html?q=businness ), segnalando che proprio a Roma hanno sede importanti società che operano nel campo della vigilanza privata, dietro le quali aleggiano, anzi primeggiano, oscure presenze.
Così come abbiamo scoperto in questo “mondo di mezzo”, gli ex terroristi neri, gli ex (?) appartenenti alla banda della Magliana, i mafiosi hanno in pugno anche aziende che operano in questo settore. Vincono importanti appalti e vigilano anche sui “palazzi” romani.
Lo fanno, impunemente, da anni, da troppi anni, grazie a un intreccio perverso, anche in questo caso, con il potere.
Le ultime indagini ci dicono che elargiscono denaro, favori, posti di lavoro e tanto altro e, probabilmente, continueranno a farlo sfacciatamente per tanti altri anni.
Tranquilli, dopo il pianto del coccodrillo, continuerà la grande abbuffata.