Mafia e estorsioni a Comiso: Polizia arresta Mario Campailla, Salvatore Servo e Ayed Salah

Mario Campailla (u checco)

La Polizia ha arrestato uno dei tre capimafia della Provincia di Ragusa, Mario Campailla (detto Mario u Checco o Saponetta), per estorsioni e minacce, insieme ai sodali Salvatore Servo (di Palagonia ma già arrestato per mafia a Comiso) e Ayed Salah (tunisino e da tempo in pianta stabile a Comiso, già arrestato anch’egli per precedenti specifici).

Più volte ci eravamo occupati del mafioso Mario Campailla, segnalando la pericolosa “anomalia” con l’articolo dal titolo “La mafia a Comiso e quel boss, Mario Campailla, a piede libero…” (LEGGI L’ARTICOLO) o ancora “Comiso: Mario Campailla? Un mafioso che minaccia tutti e taglieggia i commercianti” (LEGGI L’ARTICOLO).

Campailla insieme ai suoi sodali ha taglieggiato, come dimostrano anche le indagini odierne, i cittadini locali minacciandoli più volte anche di morte. Oggi l’incubo è finito.

Dal non pagare panini al bar a richieste per 5000 euro, a loro tutto era dovuto altrimenti il pestaggio a sangue di chi si ribellava. L’indagine della Squadra Mobile era iniziata dopo una vasta operazione antimafia in quanto si stavano ricostruendo gli aspetti della organizzazione malavitosa comisana.

Va ricordato, infatti, che già la Direzione Nazionale Antimafia, nella Relazione 2014, indicava Mario Campailla come uno dei tre capimafia della Provincia di Ragusa (segnatamente colui il quale avrebbe riorganizzato la “Stidda” a Comiso), insieme a Franco Mormina e Filippo Ventura (LEGGI L’ARTICOLO).

Oggi la Polizia, su richiesta dalla Procura di Ragusa, lo ha condotto nelle Patrie galere dove si spera possa trascorrere più tempo possibile nel rispetto della giustizia e dei reati più volte commessi.

IL COMUNICATO STAMPA DELLA POLIZIA

La Polizia di Stato – Squadra Mobile e Commissariato di Comiso – ha eseguito tre ordinanze di custodia cautelare in carcere a carico di Campailla Mario detto “saponetta”, nato a Vittoria il 13.01.1962, Servo Salvatore nato Palagonia il 3.2.1974 e Ayed Salah detto “turi u tunisinu”, nato in Tunisia il 8.2.1972, tutti pluripregiudicati residenti a Comiso.

La Procura della Repubblica di Ragusa, dopo aver ricevuto gli atti dell’indagine dalla Procura Distrettuale Antimafia di Catania e valutato attentamente le risultanze investigative della Squadra Mobile di Ragusa, ha richiesto ed ottenuto l’odierna misura di custodia cautelare in carcere a carico dei tre noti pregiudicati comisani.

La Polizia di Stato, dopo aver smantellato un’articolata associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti nel territorio di Comiso, grazie all’operazione “Agnellino” del 2014, ha subito avviato indagini per verificare l’esistenza di un successore alla guida dell’associazione criminale “stiddara”.

Sin dai primi momenti, i sospetti ricadevano su Campailla Mario che, scarcerato nel 2013, sembrava aver ripreso subito le redini del sodalizio criminoso.

Le attività d’indagine nate a seguito di alcune richieste estorsive ai danni di un impresa di onoranze funebri fornivo immediati riscontri a carico degli odierni arrestati.

In particolar modo, i tre indagati hanno agito insieme o disgiuntamente, ai danni di più vittime comisane, chiedendo ingenti o piccole somme di denaro.

Usando violenza pestando a sangue le vittime o minacciandole di morte, ottenevano ciò che volevano come la consegna di oggetti ovvero benefici economici.

Sono arrivati anche a fingersi padroni di casa di un immobile per richiedere denaro a loro non dovuto. In particolar modo Ayed insieme a Servo hanno minacciato di morte un inquilino di un appartamento di Comiso che se non avesse consegnato il denaro richiesto lo avrebbero ammazzato. Addirittura hanno consigliato alla vittima di chiamare la Polizia tanto loro non avevano alcuna paura dei poliziotti. Salvo poi ieri sera essere stati da loro catturati e mandati in carcere.

Servo in altra occasione, dopo aver avuto un incidente stradale, taglieggiava la controparte fino a chiedere migliaia di euro per diversi motivi, sempre usando violenza e minacciando la vittima.

Campailla Mario, fingendo di essere l’intermediario di un debito mai contratto da una vittima comisana, lo minacciava di morte se questi non gli avesse dato 5.000 euro immediatamente.

Per fare preoccupare la vittima e costringerla a pagare, Campailla asseriva che gli avrebbe distrutto il negozio e la casa utilizzando una pala meccanica.

Sempre Campailla, con minacce di ogni tipo ed un pestaggio a sangue della vittima, riusciva a farsi dare la disponibilità di un immobile per il quale non ha pagato e quando il proprietario ha chiesto un canone di locazione lo ha picchiato.

In ultimo, l’episodio che apparentemente sembra il meno grave (forse così è rispetto all’ammontare della cifra estorta), rispecchia nel modo più emblematico il modus operandi e vivendi di Servo.

L’indagato si recava sistematicamente presso una panineria di Comiso dove consumava cibi e bevande insieme al gruppo dei suoi amici o alla donna che lo accompagnava non pagando mai.

Al momento di pagare si avvicinava alla cassa e faceva sapere al proprietario che essendo insieme ad una donna non voleva sfigurare e che poi avrebbe saldato, cosa che sistematicamente non faceva.

Dopo innumerevoli volte in cui Servo non pagava, il proprietario decideva di chiedere di pagare quanto consumato e l’odierno arrestato rispondeva che forse non aveva ben capito chi fosse lui, per poi passare alle minacce “ora te lo faccio vedere chi sono io” e contestualmente tirava fuori un coltello.

Il G.I.P. del Tribunale di Ragusa, dopo aver esaminato quanto ampiamente descritto dalla Procura della Repubblica di Ragusa in merito alle indagini della Squadra Mobile e del Commissariato di Comiso, ha applicato la misura cautelare in carcere, poiché stante i numerosissimi precedenti penali anche specifici, era l’unica misura idonea ad arginare i tre arrestati.

Tra gli altri reati commessi da Campailla si ricordano le gravi minacce all’indirizzo del Sindaco di Comiso, “colpevole” di non aver montato un palco per gli spettacoli estivi a favore del locale gestito dalla sua compagna.

Tra i fatti più gravi che sono emersi dalle indagini, vi è di sicuro quello che contraddistingue i tre criminali non come soggetti che saltuariamente commettono reati ma bensì come loro ordinario modus vivendi.

Non vi era per loro alcuna differenza rispetto alle vittime, dovevano solo ottenere con violenza e minacce quanto di loro gradimento e necessario alle loro esigenze.

Ieri sera il blitz della Polizia di Stato a Comiso:

18 gli uomini impiegati per la cattura dei tre soggetti che al momento del fermo non hanno opposto alcuna resistenza, anche perché abituati a trascorrere diversi periodi della loro vita presso le strutture carcerarie di Ragusa e non solo, nonostante il loro aver più volte manifestato alle vittime l’assenza di paura della Polizia di Stato.

Una volta catturati tutti e tre i soggetti, gli uomini della Squadra Mobile e del Commissariato di Comiso, li hanno condotti presso gli uffici della Questura di Ragusa per procedere alla loro identificazione mediante la Polizia Scientifica e la notifica degli atti di Polizia Giudiziaria a loro carico.

“La Polizia di Stato, grazie anche alla collaborazione di onesti cittadini e ad accurate e delicatissime indagini – spiega il Capo della Mobile, Nino Ciavola -, ha permesso di liberare la città di Comiso da tre delinquenti che erano diventati il terrore di molti commercianti e non solo. È auspicabile che altre vittime possano recarsi presso gli uffici della Squadra Mobile o del Commissariato per denunciare fatti reato subiti e mai denunciati”.

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Nato a Ragusa il Primo febbraio del 1983 ma orgogliosamente Modicano! Studia al Liceo Classico "Tommaso Campailla" di Modica prima, per poi laurearsi in Giurisprudenza. Tre grandi passioni: Affetti, Scrittura e Giornalismo. "Il 29 marzo del 2009, con una emozione che mai dimenticherò, pubblico il mio primo romanzo: “Ti amo 1 in più dell’infinito…”. A fine 2012, il 22 dicembre, ho pubblicato il mio secondo libro: "Passaggio a Sud Est". Mentre il 27 gennaio ho l’immenso piacere di presentare all’Auditorium “Pietro Floridia” di Modica, il mio terzo lavoro: “Blu Maya”. Oggi collaboro con: l'Agenzia Giornalistica "AGI" ed altre testate giornalistiche".

1 commento

  1. […] Una testimonianze che racconta come il Campailla e i suoi “uomini” fosse solito minacciare anche di morte i cittadini di Comiso e che ha permesso il suo arresto. Voglio riportare il comunicato stampa della Polizia dopo l’arresto dei tre, fedelmente trascritto da un recente articolo del Borrometi [consultabile al link http://www.laspia.it/mafia-e-estorsioni-a-comiso-polizia-arresta-mario-campailla-salvatore-servo-e-a…%5D: […]

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