Il giornalista dell’AGI, Paolo Borrometi, depone domani mattina davanti al Tribunale di Ragusa come parte offesa nel processo contro Venerando Lauretta, accusato di avergli rivolto minacce di morte, con l’aggravante del metodo mafioso e la recidiva specifica, perche’ l’imputato e’ gia’ stato condannato con sentenza passata in giudicato come appartenente all’associazione mafiosa della “Stidda” di Vittoria.
Lauretta e’ stato nuovamente arrestato pochi giorni fa, con l’accusa di essere il tramite tra la mafia vittoriese e la politica, nell’ambito dell’inchiesta che ha portato agli arresti domiciliari l’ex sindaco di Vittoria, Giuseppe Nicosia e suo fratello, consigliere comunale, Fabio Nicosia, mentre il sindaco in carica, Giovanni Moscato e’ indagato per corruzione elettorale.
Nel processo si sono costituiti parte civile la Federazione nazionale della stampa, l’Ordine nazionale dei giornalisti, l’Ordine regionale di Sicilia e il Comune di Vittoria.
Per manifestare sostegno a Borrometi, all’udienza che si aprira’ domani mattina alle 9.30 saranno presenti Giuseppe Giulietti e Raffaele Lorusso, rispettivamente presidente e segretario della Fnsi, Vittorio Di Trapani, segretario dell’Usigrai, rappresentanti dell’Assostampa Sicilia, la Cgil ed Eliana Giudice, della Federazione antiracket regionale.
Venerando Lauretta, secondo l’accusa, ha minacciato Borrometi dopo alcuni suoi articoli d’inchiesta che riguardavano il boss.
In piu’ occasioni Lauretta ha indirizzato a Borrometi pesanti minacce, qualificandolo tra l’altro come “la vergogna dei giornalisti” e apostrofandolo con insulti e oscenita’. Tra le frasi agli atti del processo, “Il tuo cuore verra messo nella padella e dopo me lo mangero’, capito piscialetto. Cmq ti verro a trovare pure che nn vali ne anche i soldi del biglietto. Ora vai a denunciarmi voglio pagarti il reato che commetto su di te. A parola da uomo. A presto. Venerando”. O ancora, “sei un merda che cammina… non per molto infame. Saro’ dietro la tua porta. Mi viene da ridere pensando il gg che 6 tra le miei mani, ti devo accecare con le dita. Pezzo di merda. Hai toccato un tasto sacrosanto. Nn ti salva ne anche Gesu’ Cristo, merda infame”.
Lauretta e’ stato rinviato a Giudizio dopo le indagini della Polizia di Stato di Ragusa, su delega della Procura distrettuale Antimafia di Catania.
(FONTE: AGI)
Mafia: minacce a Borrometi, Fnsi “domani in aula al suo fianco”
(AGI) – Roma, 12 ott. – La Federazione nazionale della stampa italiana, insieme con l’Associazione siciliana della stampa e l’Ordine dei giornalisti della Sicilia, sara’ presente domani all’udienza del processo che si celebra a Ragusa contro il pregiudicato Venerando Lauretta, accusato di aver minacciato di morte il giornalista Paolo Borrometi. La delegazione sara’ guidata dal presidente della Fnsi, Giuseppe Giulietti.
“Insieme con l’Ordine della Sicilia e con l’Associazione siciliana della stampa – dicono in una nota Giuseppe Giulietti e Raffaele Lorusso, presidente e segretario generale della Fnsi – il sindacato dei giornalisti si e’ costituito parte civile nel processo non soltanto per ribadire la propria vicinanza al collega Borrometi, ma anche per mandare un messaggio chiaro a tutti coloro che pensano di minacciare o intimidire i cronisti. Le minacce e le intimidazioni, non soltanto fisiche, ai cronisti rappresentano un grave vulnus per il sistema democratico perche’ minano alla base il diritto dei cittadini ad essere informati. Per questa ragione, occorre tenere alta la guardia e continuare a fare pressione su governo e parlamento affinche’ mettano in campo misure efficaci per contrastare ogni forma di minaccia, comprese quelle messe in atto attraverso le cosiddette querele temerarie, sulle quali si registra un inaccettabile stallo sia da parte del parlamento sia da parte del ministro della Giustizia”.
MAFIA: USIGRAI A RAGUSA ACCANTO A GIORNALISTA BORROMETI
= Roma, 12 ott. (ANSA) – Una delegazione Usigrai con il segretario Vittorio di Trapani sarà domani a Ragusa al processo nei confronti del pregiudicato Venerando Lauretta, accusato di minacce di morte, con l’aggravante di aver agevolato l’organizzazione mafiosa cui appartiene, nei confronti del giornalista Paolo Borrometi.
“E’ il nostro modo per dire che nessun cronista minacciato è e sarà mai solo. Per questo – spiega in una nota il sindacato dei giornalisti Rai – ringraziamo la Fnsi che per volontà del presidente Beppe Giulietti e del segretario Raffaele Lorusso ha deciso di costituirsi parte civile al fianco di Borrometi, costretto da anni ormai a vivere sotto scorta”.
Chiediamo alla Rai di “raccontare il processo, ma soprattutto di rilanciare le inchieste sue e di tutti gli altri giornalisti minacciati. Le mafie temono chiunque parli dei loro affari, sporchi e insanguinati. La Rai Servizio Pubblico – sprona l’Usigrai – deve essere al fianco di chi lo fa, e porsi come avanguardia nella denuncia della criminalità organizzata e della corruzione”.