Mafia: Ordine Giornalisti di Sicilia parte civile in processo minacce a Borrometi

L’Ordine dei giornalisti di Sicilia e’ pronto a costituirsi parte civile nel processo contro Giambattista Ventura, accusato di reiterate minacce ai danni del giornalista Paolo Borrometi.

Lo annuncia con una nota il Consiglio regionale dell’Ordine, riunito oggi nella sede di via Bernini a Palermo.

La decisione e’ stata presa dopo la notizia dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa nei confronti del reggente del clan Dominante-Carbonaro di Vittoria.

L’avvocato Nino Caleca ha dato la disponibilita’ a sostenere gratuitamente il Consiglio nella costituzione di parte civile.

Mafia: Fnsi, importante arresto boss che minaccio’ Borrometi. Vicini a Paolo

“L’accoglimento da parte del Tribunale della richiesta di arresto del boss mafioso che minaccio’ Paolo Borrometi e’ un segnale importante per la tutta la categoria. E’ fondamentale che chi lavora per illuminare le periferie del malaffare e della mafia possa sentire accanto a se’ lo Stato e la vicinanza delle istituzioni”.

Cosi’ il segretario generale e il presidente della Fnsi, Raffaele Lorusso e Giuseppe Giulietti, commentano la notizia della nuova misura cautelare in carcere a carico di Giambattista Ventura, che ha anche ammesso di aver scritto le minacce di morte inviate via social network al direttore de “La Spia”.

“Siamo vicini a Paolo e a tutti i giornalisti e le giornaliste che ogni giorno rischiano la vita per svolgere con onesta’ il loro dovere di cronisti”, concludono i vertici della Fnsi.

Anche il Gruppo siciliano dell’Unci esprime “soddisfazione – si legge in una nota – per l’esito investigativo seguito alle minacce subite nei mesi scorsi dal giornalista Paolo Borrometi. Nell’ambito dell’inchiesta e’ stato arrestato Giambattista Ventura, indicato come il “reggente” del clan Dominante-Carbonaro di Vittoria. Ventura, secondo gli inquirenti, aveva preso di mira il direttore del quotidiano online “La Spia” e corrispondente dell’Agi rivolgendogli via Facebook pesanti insulti e violente minacce”.

Le indagini della polizia hanno consentito di accertare che proprio Ventura aveva scritto i messaggi sul web. “L’arresto di Ventura e’ un segnale importante – ha detto il presidente regionale siciliano dell’Unci, Andrea Tuttoilmondo -. Ha il merito di rinvigorire la fiducia in quella giustizia che tutela chi, tra mille difficolta’ e in ambienti a volte ostili, persevera nonostante tutto nell’esercizio corretto della professione, senza lasciarsi intimorire”.

(FONTE: AGI)

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