Il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, insieme all’assessore Gaspare Nicotri, ha preso parte questa mattina alla cerimonia di scopertura di una targa commemorativa in onore delle vittime di mafia uccise nella cosiddetta Strage della circonvallazione il 16 giugno 1982: l’appuntato Silvano Franzolin, i carabinieri Luigi Di Barca e Salvatore Raiti, e l’autista giudiziario Giuseppe Di Lavore. Alla cerimonia erano presenti, tra gli altri, anche il comandante provinciale dei Carabinieri, Antonio Di Stasio, e i familiari delle vittime, fra cui Giovanna Raiti. A margine della cerimonia, il sindaco Orlando ha definito “indimenticabili le immagini dei corpi crivellati dai di kalashnikov e quella del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, allora prefetto di Palermo, accorso subito sul posto. Una strage che conferma il collegamento criminale tra la mafia corleonese e quella catanese. Un’alleanza anche politica e affaristica, come ha poi denunciato nell’indimenticabile intervista su La Repubblica, nell’agosto dello stesso anno della strage, Giorgio Bocca, appena qualche settimana prima che venisse ucciso il generale Dalla Chiesa”.
Le vittime, è giusto ricordarle, furono:
l’appuntato Silvano Franzolin, il carabiniere scelto Luigi Di Barca, il carabiniere Salvatore Raiti, in servizio presso la stazione carabinieri di Enna, decorati di medaglia d’oro al Valor civile alla Memoria, e Giuseppe Di Lavore, autista giudiziario del mezzo con cui i tre stavano eseguendo la traduzione da Enna a Trapani del detenuto Alfio Ferlito, anch’egli rimasto ucciso, vero obiettivo dell’attentato.