Mafia, Processo a Lauretta per le minacce di morte a Borrometi. Antimafia e Sindacati “tutti accanto a Paolo”

Processo Lauretta

Mafia: minacce a Borrometi, “cucinero’ il tuo cuore” 

(AGI) – Ragusa, 13 ott.- “Avevo appreso che fosse socio occulto al box ed a riscontro oggettivo avevo portato scrivendolo, il fatto che vi fossero indagini su quella presenza, indagini della commissione mercato e delle forze di polizia. Pochi mesi dopo pubblicai un altro articolo poco dopo, il 7 ottobre dello stesso anno in cui riferivo il giallo risolto e il box chiuso”.

Ricostruisce in aula Paolo Borrometi. A quel punto inizia l’escalation delle minacce. “Pubblicai l’articolo, nei giorni immediatamente successivi non accadde nulla ma il 16 ottobre comparve sulla pagina de laspia on line un post pubblico dal profilo fb di Venerando Lauretta che alle 20,20 scrisse ‘sei un pezzo di infame…cosa inutile, buono solo a fare denunce…” ed una serie di insulti volgari. La testimonianza prosegue con la dolorosa rievocazione delle minacce, sempre piu’ pesanti. “Andai a dormire con questo post, pronto a sporger e denuncia. L’indomani mattina andai all’Agi e accesi il computer, accanto a me una collega che mi vide sbiancare e mi porto’ acqua con lo zucchero: minacce incredibili. ‘Mettero’ il tuo cuore in padella e me lo mangero’, ti verro’ a trovare pure che non vali i soldi del biglietto”. “La paura aumento’. Lui sapeva e lo diceva pubblicamente che non vivevo nel Ragusano. La seconda cosa, tuo padre avvocato…mi preoccupo’ tantissimo, sapeva della professione di mio padre, fu enorme preoccupazione continuo’ scrivendo “voglio pagarti il reato che commetto su di te, parola di uomo”.(AGI)

Mafia: Borrometi, sfido chiunque a vivere sotto scorta 

(AGI) – Ragusa, 13 ott.- “Vivo nel terrore, sfido chiunque a vivere sotto scorta, ho fatto solo il mio lavoro. Ho le lacrime agli occhi per queste minacce”.

La testimonianza di Borrometi continua, rilegge gli ulteriori post che vennero pubblicati dal profilo fb di Venerando Lauretta: “Sempre il 17 ottobre, continuarono le minacce, sempre piu’ pesanti “saro’ dietro la tua porta mi viene da ridere pensando al giorno che sarai tra le mie mani, ti accechero’ con le mie mani, non ti salvera’ neanche Gesu’ Cristo. Ti faccio passare la voglia di vivere, ho preso la mia decisione, di giocarmi la mia liberta’. Anche se mi arrestano, c’e’ chi viene a cercarti”.

Tra gli episodi collegati alla esigenza di porre sotto scorta Borrometi, anche il ritrovamento ad agosto del 2015 di due bottiglie incendiarie. “Il mio caposcorta trovo’ un sacco nello sportello accanto alla porta di casa con due bottiglie con liquido e lo stoppino, pronte per essere utilizzate, era agosto del 2015”.(AGI)

Mafia: Borrometi “davanti a porta di casa 2 bottiglie molotov” 

(AGI) – Ragusa, 13 ott. – La prossima udienza del processo che vede come vittima di minacce aggravate dal metodo mafioso il giornalista Paolo Borrometi, direttore del sito Laspia.it e collaboratore dell’Agi, si celebrera’ il 19 gennaio 2018. Sara’ sentito l’ultimo degli inquirenti coinvolti nelle indagini e potrebbe esserci anche l’escussione dell’imputato, Venerando Lauretta, difeso dall’avvocato Maurizio Catalano. Oltre alle minacce, per la prima volta in aula si e’ parlato anche del ritrovamento di due bombe molotov con la miccia innescata, posizionate in un sacco davanti alla porta di casa del giornalista: “ritornavo dalle mie vacanze agostane nel 2015 – ha dichiarato Borrometi – ed il mio caposcorta trovo’ nel vano gas un sacchetto con due bottiglie incendiarie. L’ho sempre tenuto nascosto ma lo denunciai, non volevo dare troppa importanza a chi mi voleva intimidire, un conto sono le minacce pubbliche e quelle non si possono tenere nascoste, ma questo era un atto cosi’ grave da togliermi la serenita’ mettendomi addosso tanta paura. Le minacce su fb non sono di serie B, intanto sono pubbliche e sono visibili ad una platea infinita di persone. Ne ho ricevute tante di minacce, non posso puntare il dito ma spesso le minacce si mettono in atto con atti tipo questo”. Minacce che fanno perdere la serenita’: “vivo nella paura ma quando mi scrisse ‘anche se mi arrestano ci sara’ chi viene a trovarti’, per me fu drammatico, mi fece ulteriormente temere, dovevo continuare a guardarmi alle spalle, ma a quel punto non sapevo da chi. Non parlava un privato cittadino ma una persona che era gia’ stata condannato per mafia”. (AGI)

Mafia: minacce a Borrometi, giornalista testimonia in aula 

(AGI) – Ragusa, 13 ott.- Con le domande del pm della direzione distrettuale antimafia, Valentina Sincero inizia alle 11,12 la testimonianza di Paolo Borrometi sulle minacce di Venerando Lauretta e il terrore provocato “mi accompagnano ogni giorno e non c’e’ momento in cui quella paura viene meno, ho la stessa paura per i miei familiari”. Tutto comincia con un articolo su Laspia il 7 aprile del 2013, una inchiesta giornalistica che riferiva di Venerando Lauretta, come socio occulto in un box del mercato ortofrutticolo di Vittoria, sulla “presenze criminali nel mercato e nella filiera della citta’ di Vittoria”. Borrometi aggiunge “sapevo e so che il signor Lauretta e’ un boss condannato per mafia ed altri reati inerenti all’organizzazione criminale di cui fa parte, la stidda di Vittoria, avevo ben chiaro chi fosse altrimenti non avrei potuto scrivere i fatti”.(AGI)

Mafia: processo Borrometi, Arena “Odg sempre accanto a colleghi” 

(AGI) – Ragusa, 13 ott. – Riccardo Arena, presidente uscente dell’Ordine dei giornalisti di Sicilia, anche lui presente al Tribunale di Ragusa: “E’il mio ultimo atto da presidente dell’Ordine di Sicilia, da martedi’ non lo saro’ piu’: ho voluto concludere questa esperienza bellissima con un comportamento doveroso per un presidente dell’Ordine: stare vicino ai colleghi. Lo abbiamo sempre fatto con i colleghi minacciati, querelati, intimiditi, sottoposto ad azioni civili ma anche con i precari, con gli ultimi, con quelli che sono pagati nulla. Stare vicino a Paolo e’ un dovere e sono sicuro che chi mi succedera’, sapra’ fare altrettanto”.(AGI)

Mafia: processo Borrometi, Odg, Fnsi, Usigrai accanto a cronista 

(AGI) – Ragusa, 13 ott. – “Siamo qua, Federazione nazionale della Stampa, Usigrai, l’Associazione stampa siciliana, l’Ordine dei giornalisti, per mettere una firma collettiva sotto le inchieste di Paolo Borrometi, sotto le sue denunce, e per fare sapere a chi lo ha messo sotto tiro che l’intero giornalismo italiano illuminera’ a giorno tutti coloro che qui minacciano Borrometi, altrove, decine di altri cronisti”.

Lo ha dichiarato all’Agi il presidente nazionale della Fnsi, Peppe Giulietti. “Ogni qualvolta un cronista verra’ minacciato -ha proseguito Giulietti- noi verremo ad accendere tutti insieme tutti i riflettori sulla zona della minaccia, dell’oscurita’ e del malaffare”.

Vittorio Di Trapani, segretario Usigrai, sottolinea che la proposta del presidente della Federazione nazionale della stampa, “di illuminare a giorno, e’ possibile ma bisogna rilanciare le inchieste dei giornalisti minacciati. Paolo Borrometi e’ stato minacciato ed aggredito perche’ ha pubblicato inchieste, ha denunciato affari sporchi e insanguinati. Per dire che Paolo Borrometi e gli altri giornalisti minacciati non sono soli, abbiamo uno strumento: ripubblichiamo e rilanciamo le loro inchieste, solo cosi’, mafiorsi e corrotti, sapranno che i cronisti non sono soli”.(AGI)

Mafia: processo Borrometi, Odg, Fnsi, Usigrai accanto a cronista (2)

(AGI) – Ragusa, 13 ott. – Alberto Cicero, segretario regionale della Sicilia, dell’Assostampa testimonia la presenza dei giornalisti, “che le istituzioni dei giornalisti sono presenti ogni qual volta che ne sia bisogno, e nel momento in cui un cronista viene minacciato. La gente ha diritto ad essere informata, questa e’ una minaccia della possibilita’ della gente di essere informata, perche’ intimidire un giornalista significa questo”.

Ad attendere l’inizio del processo anche la segretaria regionale della Cgil Sicilia, Mimma Arcurio: “Siamo qui perche’ Paolo e’ un esempio per tutti, ha messo il proprio lavoro e la propria faccia per cambiare questa Sicilia, per dire che costruire legalita’ e’ sinomimo di sviluppo, correttezza e democrazia. Tra l’altro, Borrometi ha un percorso comune con me al coordinamento nazionale della legalita’ perche’ lui ci segue in questo posservatorio, Dovremmo di questi ‘Paolo’,averne tanti in Sicilia”. Accanto a lei anche Peppe Scifo, segretario provinciale della Cgil di Ragusa “Paolo Borrometi e’ esempio di impegno in un terroitorio dove la mafia, cosi’ come e’ dimostrato negli ultimi fatti che riguardano soprattutto la citta’ di Vittoria e’ purtroppo molto presente nel territorio, quindi serve oltre all’azione dello Stato che ha dimostrato grande attenzione, il coinvolgimento della societa’ civile per contrastarla. La societa’ civile si nutre anche del lavoro delle inchieste che giornalisti come Paolo Borrometi portano avanti per cui la nostra soliderieta’ e massima ed il suo impegno e’ motivo di insegnamento nel prosieguo della lotta contro la mafia”.(AGI)

Mafia: processo Borrometi, Odg, Fnsi, Usigrai accanto a cronista (3)
(AGI) – Ragusa, 13 ott. – “E’ doveroso essere presenti in questo momento importante per un collega che ha mostrato la schiana dritta. Lo appoggiamo in tutto e per tutto. Per noi essere qui e’ un dovere”. Lo ha dichiarato Francesco Nania, Unci, mentre Eliana Giudice, Fai Antiracket di Vittoria, e’ in aula “per ascoltare la testimonianza di Paolo Borrometi in questo processo che lo vede vittima della protervia della mafia, ancora una volta un giornalista viene minacciato perche’ fa il suo lavoro di inchiesta, un lavoro prezioso. Sicuramente nel nostro terrtorio le inchieste giornalistiche di Paolo Borrometi hanno permesso di fare luce su tanti episodi legati alla criminalita’ organizzata e hanno dato anche un impulso alle indagini della Magistratrura. Il ruolo del vero giornalismo e’ questo e prezioso. La Fai antiracket di Vittoria che si occupa di estorsioni e di usura ovviamente e’ a fianco dei giornalisti che si impegnano per migliorare la realta’ in cui viviamo”.

Giornalisti: Unci, vicini a battaglia libertà di Borrometi

(ANSA) – PALERMO, 13 OTT – I cronisti italiani al fianco di Paolo Borrometi. Il giornalista siciliano minacciato dalla mafia, e sotto scorta da diverso tempo, oggi è stato ascoltato in un’aula del tribunale di Ragusa nell’udienza dibattimentale del processo contro Venerando Lauretta, 48 anni, di Vittoria (Rg) accusato di minacce aggravate dal metodo mafioso, dalla continuità e dalla recidiva formulate attraverso social network nei confronti di Borrometi, in qualità di direttore della testata online “La spia”.
Per l’Unione cronisti nell’aula del Tribunale era presente Francesco Nania, componente del Consiglio direttivo dell’Unci Sicilia. Erano presenti a Ragusa, tra gli altri: il presidente della Fnsi, Giuseppe Giulietti, il segretario generale della Fnsi, Raffaele Lorusso, il segretario regionale dell’Assostampa siciliana, Alberto Cicero, i rappresentanti dell’Usigrai ed il presidente dell’Ordine dei Giornalisti di Sicilia, Riccardo Arena.
“Paolo Borrometi – ha dichiarato il presidente nazionale dell’Unci, Alessandro Galimberti – rappresenta il prototipo del cronista locale che, raccontando le vicende apparentemente minori della propria comunità, va dritto al cuore del problema della criminalità comune, organizzata e mafiosa. Proprio per questo l’Unci due anni fa ha portato la sua vicenda all’attenzione dei media nazionali. Siamo tutti vicini a Paolo Borrometi in questa su battaglia per la libertà, per la democrazia e per la civiltà”. (ANSA).

Giornalisti: Unci, vicini a battaglia libertà di Borrometi (2)

(ANSA) – PALERMO, 13 OTT – “Paolo Borrometi sa perfettamente – ha sottolineato il vice presidente nazionale dell’Unci, Leone Zingales – che tutti i cronisti sono con lui e non lo lasceranno solo. Stamane ho invitato personalmente Borrometi a partecipare ad un incontro dibattito sul tema dei cronisti minacciati che l’Unci organizzerà nel mese di novembre a Palermo. Le minacce e le intimidazioni non scalfiranno il cammino di Borrometi e dei cronisti che, come lui, hanno a cuore la legalità e la verità”.
“Anche oggi – ha dichiarato il presidente dell’Unci Sicilia, Andrea Tuttoilmondo – testimoniamo la nostra vicinanza ed il nostro impegno al cronista paolo Borrometi. Vicinanza e sostegno che l’Unione Cronisti esprime quotidianamente nei confronti di tutti i colleghi che, impegnati ad informare con serietà, coscienza e coraggio l’opinione pubblica, incontrano sulla loro strada chi, con minacce e vili gesti intimidatori, vorrebbe costringerli al silenzio”.
“Ringrazio l’Unione cronisti – ha detto Borrometi rispondendo a Zingales che lo ha contattato stamane telefonicamente – per la vicina e per l’affetto. Sarò sicuramente con voi a Palermo in occasione del dibattito che state organizzando. Grazie ancora per la solidarietà”. (ANSA)

IL VIDEO DEL SERVIZIO DEL TG1

Condividi
Nato a Ragusa il 09/07/1985 ma è cresciuto e vive attualmente a Vittoria, dove ha frequentato il liceo classico “Cannizzaro”. In seguito si è iscritto alla facoltà di Filosofia presso l’Università degli Studi di Catania, conseguendo la laurea specialistica nel 2010. Dal 2012 è iscritto all’albo dei pubblicisti dell’Ordine regionale dei giornalisti di Sicilia. Appassionato di sport, in particolar modo di calcio, ha avuto in passato esperienze nel mondo del volontariato, dell’associazionismo e della cooperazione internazionale.

NESSUN COMMENTO

LASCIA UN COMMENTO

Aggiungi una immagine