Mafia, sentenza Mori su presunto favoreggiamento Provenzano: “ci sono ombre ma mancano univocità e movente”

“Le condotte non sono univocamente idonee – singolarmente e complessivamente considerate – a dimostrare la coscienza e la volonta’ degli imputati di impedire la cattura di Provenzano”.

Cosi’ si legge nelle motivazioni con cui la quinta sezione penale della Corte di appello di Palermo, presieduta da Salvatore Di Vitale, ha assolto a maggio il generale Mario Mori e il colonello Mauro Obinu dall’accusa di avere di avere favorito la latitanza di Bernardo Provenzano, in riferimento alla sua mancata cattura a Mezzojuso nel 1995.

Nella condotta dei due imputati che “pure mostrerebbe zone d’ombra – si legge nel documento di 345 pagine – manca il movente visto che la procura generale ha rinunciato a contestare ai due ufficiali l’aggravante di avere favorito l’impunita’ di Provenzano nell’ambito della cosiddetta trattativa”.

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