Mafia: sequestrati 3 milioni a Giovanni Domenico Scimonelli, braccio destro di Matteo Messina Denaro. “Duro colpo per il latitante”

La Polizia di Stato e la Guardia di finanza di Trapani hanno eseuito un sequestro di 3 milioni di euro a Giovanni Domenico Scimonelli, ritenuto tra gli uomini piu’ vicini al boss latitante Matteo Messina Denaro.

Il provvedimento e’ stato disposto dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Trapani, su proposta del questore, e colpisce il patrimonio di colui che e’ considerato il braccio destro finanziario del capomafia e tra i registi della rete di comunicazione.

Mafia: sequestro a manager Messina Denaro,duro colpo a ‘Spa’ boss

“E’ sempre piu’ terra bruciata attorno a Messina Denaro e stavolta abbiamo colpito uno dei suoi canali finanziari piu’ floridi”.

Lo ha detto Manfredi Lo Presti, dirigente della Divisione Anticrimine della Polizia di Trapani, riguardo al sequestro di beni – tra societa’, immobili e rapporti bancari per il valore di 3 milioni di euro – a carico di Domenico Scimonelli, braccio destro finanziario del superlatitante di Castelvetrano, disposto stamane dal Tribunale Misure di Prevenzione di Trapani su richiesta del questore della citta’.

Imprenditore originario di Partanna (Trapani) “Mimmo” Scimonelli e’ stato prima arrestato e poi condannato a 17 anni di reclusione nell’ambito dell’operazione Ermes, e attualmente si trova in carcere. L’uomo, che era anche consigliere nazionale della Dc, tuttora si trova imputato dinanzi al gup del tribunale di Palermo per l’omicidio di Salvatore Lombardo, ucciso – secondo l’accusa – dopo aver rubato un furgone con a bordo merce di proprieta’ dei supermercati di Scimonelli. Alle indagini ha collaborato anche il Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza.

“Secondo le nostre indagini – continua Lo Presti – Scimonelli era il raccordo tra la compagine mafiosa e il latitante, agendo attraverso l’imposizione di tangenti nei confronti di imprenditori che si aggiudicavano le gare d’appalto. E’ presente una notevole sperequazione nei conti di Scimonelli, condizione che ci ha convinti del nostro operato”. Parte dei beni, gia’ nel novembre 2015 erano rientrato in un sequestro preventivo, ma “quello odierno – dice Oriana Tubia, della Divisione Anticrimine – prevarra’ sul precedente”. Gia’ coinvolto nel 1997 nell’operazione Progetto Belice, Scimonelli negli ultimi mesi e’ rientrato nel mirino degli investigatori per alcuni conti correnti operativi in Svizzera. L’uomo avrebbe utilizzato numerose carte di credito con matrice estera. “Durante le indagini abbiamo segnalato oltre dieci presunti prestanomi – dice il tenente Lanza Vincenzo del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza – rilevando ad esempio la condizione finanziaria della prestanome che a fronte di un cospicuo patrimonio intestato non aveva riferimenti ne’ rispetto al passato ne’ rispetto al suo stile di vita”. Tra i beni sequestrati, quindici conti correnti intestati in Italia e quattro societa’: l’azienda individuale, il complesso aziendale Superal srl (che gestisce un supermercato a Partanna), Occhiodisole srl, Esse Immobiliare srl (che gestisce due punti vendita Despar, tuttora operativi). Adesso verranno gestiti dallo Stato attraverso gli amministratori giudiziari.

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