“Tanti auguri di buon 2016 da Matteo Messina Denaro“.
Una pagina Facebook inneggia al superlatitante di Castelvetrano. Foto, cuoricini e parole che danno ‘voce’ al capomafia. Con aggiornamenti in tempo quasi reale su operazioni contro i clan, sulle condizioni di salute di Toto’ Riina; articoli di stampa, anche su Mafia Capitale e sugli attentati di Parigi, e identikit vecchi e nuovi.
In copertina un giovane Messina Denaro e la scritta “Il superlatitante piu’ pericoloso e ricercato in tutto il mondo. L’ultimo padrino di Cosa nostra”. Ben 1200 i ‘mi piace’.
E molti commenti, tra fan sfegatati che giurano “enorme rispetto” per il “caro padrino”, e nemici giurati: “Topo di fogna e vigliacco, pezzo di m….”, “Troppe persone hai fatto piangere”, “Sei una m…. che cammina”. Sullo sfondo le valutazioni di quanti sottolineano come i social siano sempre piu’ una prateria con pochi controlli permeabile a ogni contenuto. In questo caso, peraltro, si tratterebbe di una ‘distrazione’ di lunga durata, considerato che il profilo esiste dal 2012.
ANCHE NEL RAGUSANO NON SI SCHERZA…
Chi vuole apparire come un “malandrino” lo fa, a maggior ragione, sui social network. Lo abbiamo visto per Matteo Messina Denaro, ma anche nel ragusano non si scherza.
Dei Ventura abbiamo parlato più volte (LEGGI L’ARTICOLO), con la loro sbruffonaggine sul noto social network (l’ultima perla è di Gionbattista Ventura con la foto in copertina: “pochi sanno il significato della parola meglio crepare che tradire…“).
Venerando Lauretta, noto pluripregiudicato e già condannato per mafia, pensa bene di ribadire il concetto, affermando che: “Cu li sbirri e cu l’infami nun ci viviri e nun ci mangiari…“.
All’omertà inneggia anche l’immancabile Ivan Lo Monaco che offre un’altra sua perla, pubblicando gli auguri per Natale e scrivendo: “Se un natale felice ti vuoi fare i cazzi tuoi ti devi fare..“.
Gaetano Tonghi, pluripregiudicato vittoriese, pubblica foto che vanno dal “meglio schedato che servo dello stato“, ai soliti inni al “rispetto“.
Ma il massimo lo offre, in una foto, il fratello di Gaetano, Giovanni Tonghi (anche lui accusato dai pentiti dell’appartenenza mafiosa) che pubblica una foto con suo zio, definendolo “il principe”.
Lo zio, per chi non lo sapesse, è il pluripregiudicato Salvatore D’Agosta (detto Turi). E sono i commentatori che riconoscono il ruolo “mafioso” dei due. Sotto la foto infatti, come si può vedere, via ai commenti: dal “Minchia cosanostra“, al classico “rispetto“.
Lo stesso Giovanni Tonghi, tanto per suggellare il tutto, pubblica la foto di “Don Vito Corleone“.