“Un paese senza memoria e’ un paese senza storia, senza verita’, senza dignita’. L’80% dei familiari di vittime di violenza mafiosa non conosce la verita’”. Lo denuncia don Luigi Ciotti, presidente di Libera, dall’aula consiliare del Comune di Milano, dove e’ stato invitato a intervenire alla seduta della Commissione antimafia dedicata alla 23esima Giornata nazionale della memoria e dell’impegno che si terra’ il 21 marzo a Milano. “Il primo diritto di ogni persona e’ di essere chiamato per nome”, prosegue, quindi “no alla memoria vissuta e intesa come celebrazione”. “Bisogna trasformare la memoria del passato in un’etica del presente, della condivisione e della corresponsabilita’ – avverte – per questo coi familiari abbiamo costruito, in questi anni, la memoria come impegno e responsabilita’”. Ma, attenzione, “tutt’oggi manca ancora un elenco ufficiale”. E se “la memoria rischia di diventare retorica”, allora significa che “i nostri impegni oggi sono importanti ma insufficienti, dobbiamo trovare piu’ risposte e azioni comuni”. Per la manifestazione nazionale e’ previsto l’arrivo a Milano di 500 familiari di vittime innocenti di mafia, anche dal Messico e dal Guatemala.