“Tutto cambia affinchè nulla cambi”.
Prendiamo in prestito la celebre frase di Giuseppe Tomasi di Lampedusa nel “Gattopardo”, perché potrebbe essere perfettamente calata nel contesto vittoriese.
Sono passati mesi, oramai, da quando scrivemmo i primi articoli sul Mercato ipparino (LEGGI L’ARTICOLO). Altri cinque mesi sono trascorsi dalla interrogazione dettagliata del Senatore Beppe Lumia (LEGGI L’ARTICOLO), così come del tempo è trascorso dalle dichiarazioni del Senatore Mario Michele Giarrusso (LEGGI L’ARTICOLO).
Attento e certosino è il lavoro degli inquirenti che da tempo lavorano sul Mercato di Vittoria, ad iniziare dall’affare della plastica, sino alle presenze ingombranti che cercano di mettere in discussione il lavoro di operatori onesti.
Dopo mesi la Commissione Mercati si è riunita e ha affrontato due questioni sul tavolo, certamente marginali rispetto alle problematiche ma affrontate – riferiscono fonti interne – “nel rispetto delle competenze della Commissione”.
La Commissione è arrivata alla revoca della licenza per il box 60 (adesso all’attenzione dell’Amministrazione che deve adottare il provvedimento con una delibera di Giunta). Per quanto riguarda il box 65 è stata disposta la sospensione di un giorno dalle attività.
Rimangono, però, intatte le questioni sul tavolo poste con il lavoro svolto anni fa dal Colonnello Francesco Fallica, all’epoca dei fatti Comandante Provinciale della Guardia di Finanza.
Da allora niente è cambiato. Tante promesse, tanti impegni. Eppure nulla (o quasi nulla) è stato modificato. C’è un nuovo regolamento in discussione, è vero, ma manca ad esempio di un presidio interno interforze (chiesto a gran voce dall’ex Assessore Gurrieri che proprio sul mercato rassegnò le proprie dimissioni in divergenza col Sindaco) che a tal punto si rende necessario, per controllare – lo ripetiamo – le pericolose presenze che al Mercato continuano ad esserci e che nella maggior parte dei casi non sono neanche censite, in quanto gli ingressi sono effettuati anche con “pass” che dovrebbero essere personali ma che talvolta vengono elusi.

Poi per trattare del caso specifico del box 65, c’è il “socio occulto” Venerando Lauretta (trattato in articolo apposito – LEGGI). Va ricordato, infatti, che “Lauretta è stato già colpito da provvedimenti patrimoniali riconducibili ad attività mafiose per le quali è stato già condannato (per 416-bis) – si legge nella interrogazione di Lumia”.
Lauretta nei diversi commenti che riportò al nostro articolo, la maggior parte dei quali offensivi ed ingiuriosi, continuava a ripetere di “lasciar lavorare”, quindi non smentendo di essere – appunto – il “socio occulto” del box.
Eppure anche su ciò poco o nulla è cambiato, in attesa che tutto cada nel dimenticatoio. Ma non per le Forze dell’Ordine che da tempo indagano e che però, spesso, non vengono aiutate per colpa della mancanza di collaborazione della gente.
L’arresto di ieri da parte della Polizia, del capomafia Mario Campailla “U Checco” è la testimonianza che se la gente collabora con le Forze dell’Ordine, i risultati arrivano ed arrivano prima…