Mercato ortofrutticolo di Vittoria, Aiello interviene sugli imballaggi: “ci sono conflitti di interesse?”

“Per strana ironia della sorte la vicenda degli imballaggi e degli interessi che ad essi sono connessi ritorna a scuotere la vita della nostra città. La centralità degli imballaggi nella filiera commerciale ha sempre scatenato conflitti e tentativi di accaparramento. Terreno difficile e aperto a contaminazioni cangianti e ricorrenti”.
Queste le parole del candidato a sindaco e consigliere comunale Francesco Aiello che interviene a proposito della struttura mercatale e sulle dinamiche commerciali connesse agli imballaggi.
“Fu proprio l’introduzione unilaterale dell’imballaggio detto “aresino” –scrive Aiello- ad accompagnare la trasformazione non positiva del Mercato di Vittoria e a scatenare la guerra degli imballaggi, quando alcuni pretesero di consegnare a una ditta catanese la privativa della vendita degli stessi all’interno del Mercato. Fu costituito all’uopo un consorzio, il Corvit, che si intestò la gestione di questo affare, finito con l’arresto di alcuni personaggi e lo scardinamento del sistema corruttivo e tangentizio che si nascondeva dietro quella struttura. Se la legge 441/del 1981, che ha introdotto e regolamentato in Italia l’obbligo del peso netto nella vendita all’ingrosso dei prodotti agricoli fosse stato rispettato molte di queste patologie, anche criminali, sarebbero state facilmente intercettate e bloccate e la filiera ne avrebbe goduto in salute e trasparenza”.
“Ma la legge – denuncia Aiello- tutt’oggi viene violata in tutta Italia e la politica complice attinge dal settore milioni di euro per percacce e buste in nero. A pagare sono i produttori e anche i commercianti, perché la laegge non viene rispettata, viene elusa, per volontà di uno Stato imbelle e complice dell’illegalità. E la “Vittoria Mercati” abbozza. Fa il marchietto, la riunione e presenta il grazioso imballaggio, con foto di gruppo. La sconfitta del Corvit segnò una vittoria della legalità, non solo dentro il mercato ma nella stessa società vittoriese. Il bubbone purulento venne estirpato e le imprese locali ripresero il loro cammino, sempre attente a non chiudere il cerchio in senso opposto, con il prezzo di cartello imposto e la resistenza a oltranza contro il libero mercato e la presenza di concorrenti esterni al territorio. Anche in questa linea i problemi ci sono stati e le cronache recenti lo testimoniano. Siamo in un contesto in cui i prezzi di cartello e la chiusura degli spazi di vendita alla concorrenza sono elementi tanto diffusi quanto tollerati. E si tira a campare”.
Ma quello che sta accadendo ora al Mercato supera ogni fantasia –prosegue ancora Aiello, il quale avanza accuse nei confronti delle istituzioni cittadine di “deroghe verso l’illegalità” quando si “indica in bella mostra televisiva come debba essere l’imballaggio da usare, la sua forma, il suo colore, il suo (orribile e pazzesco ) logo di accompagnamento. L’imballaggio di cartone ha il diritto di camminare nella filiera, giustamente, ma non di essere indicato come esclusivo da pubblici amministratori, che danno pubbliche indicazioni di abbandonare il legno per il cartone”.
Aiello parla anche di presunti conflitti di interesse considerato “che qualche assessore della giunta sembra coinvolto nella commercializzazione e che solo alcuni montatori vittoriesi di imballaggi sono stati interessati nel progetto. Cosa farà il sindaco –si chiede- dei conflitti di interessi diffusi, farà un tavolo di discussione aperto o a tre quarti, proporrà una società mista o pubblica e chiamerà a quel tavolo amici vicini e lontani o che cosa?”

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