Metodo Stamina si, metodo Stamina no. Appello al Presidente Napolitano

Il diritto alle cure per tutelare la vita dei cittadini non dovrebbe essere oggetto di disquisizioni politiche, ma dovrebbe essere assodato e garantito senza dubbio alcuno. L’articolo 32 della Costituzione Italiana è molto chiaro, ma non comprendo i divieti di alcune cure dette “compassionevoli”.

Metodo Stamina si, metodo Stamina no. Cure compassionevoli per alcuni, ma vietate ad altri.

C’e’ grandissima confusione nel campo delle cure “alternative”. Ma di chi è la colpa? Chi dovrebbe prendere in mano la questione e togliere le castagne dal fuoco a Sindaci, Onorevoli, Governatori, Assessori e Minisitri che hanno promesso, alle famiglie dei malati, un impegno forte e celere?

Non c’e’ dubbio, ami o umile avviso, che solo il Presidente della Repubblica Italiana potrebbe, anzi dovrebbe, impugnare la problematica e risolverla obbligando Vannoni a somministrare le cure compassionevoli a chi ne fa richiesta, ma soprattutto a coloro che non hanno altre cure o medicine idonee. Perche’ di questo si disquisisce. Ovvero di soggetti che stanno morendo, tra le braccia dei loro cari, senza che nessun medico dia loro una speranza di vita, senza che possa essere somministrata una medicina del cazzo (perdonate il termine) per tentare di salvare la loro vita.

Mi appello a Napolitano :”Presidente si attivi immediatamente per salvare Mauro Terranova e gli altri 25mila malati che hanno bisogno delle cure staminali, lo faccia adesso e non ripieghi sul Ministro o sui comitati scientifici. E’ Lei il Presidente della Repubblica ed è Lei che puo’ obbligare immediatamente a tutelare il diritto alle cure dei cittadini italiani.”

1 commento

  1. Caro Giorgio, sembra tutto inutile portare alla ragione chi ci governa, sul metodo stamina quello che accade è semplicemente vergognoso e non degno di un Paese civile come l’Italia pensa di essere. La confusione regna sovrana, nessuno sa come uscirne fuori da questo pasticcio e mentre il tempo passa la gente muore senza nulla pesare sulla coscienza di chi ci governa. L’appello al Presidente Re Giorgio è stato fatto e continua a non cambiare niente perchè sono impegnati a far respirare con le macchine un Governo che sta producendo più danni che altro, ignorando come sempre che i cittadini reclamano di essere ascoltati nelle loro difficoltà quotidiane. Il Re avrebbe dovuto spendere una parola a sostegno di questi sventurati e non lo ha fatto e non lo farà mai. Forse è giunto il momento di pensare a qualche clamorosa protesta per mettere fine a questa immane tragedia che si consuma quotidianamente e media nazionale a secondo la filosofia cavalcano a favore o contro. In un Paese civile scrivere la parola fine a questo rimpallo di responsabilità sarebbe già stata scritta da noi preferiamo la politica del rinvio. Povera Italia

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