Ci sono le mafie dietro gli assalti dei migranti alle enclave spagnole di Ceuta e Melilla. Lo rivela il quotidiano El Pais che e’ entrato in possesso di un un rapporto della Guardia Civil, secondo il quale la mafia paga 200 dirham marocchini, poco piu’ di 18 euro, a ciascun migrante, per tentare l’assalto. I migranti entrano cosi’ a far parte di gruppi protetti dalle organizzazioni mafiose che hanno delle regole e delle gerarchie interne. I capi e i loro uomini di fiducia raccolgono il denaro e dirimono i conflitti tra migranti, con l’imposizione di punizioni, tra le quali c’e’ l’esclusione dal gruppo che entrera’ in Spagna. Secondo la polizia, i migranti che rifiutano di pagare i 18 euro non hanno diritto a protezione, vengono quindi esclusi dal gruppo e sono destinati a tentare l’assalto con le proprie forze. E’ l’organizzazione mafiosa che decide il giorno, l’ora e il punto esatto della frontiera in cui avvengono gli assalti, dopo aver scelto in punti piu’ “vulnerabili” dopo accurate ispezioni della zona e in base alle informazioni sulle misure adottate dalle forze di sicurezza e marocchine. Ai migranti viene ritirato il cellulare, che viene restituito dopo il passaggio. I migranti sono anche addestrati anche ad intimidire la polizia con urla, lanci di pietre, calce ed escrementi, come avvenuto negli ultimi due assalti a Ceuta. In caso di fallimento, si puo’ tentare un nuovo assalto pagando altri 18 euro, o essere espulsi dal gruppo.