La vicenda del depuratore di Modica può essere letta sotto due diversi profili: quello giudiziario e quello politico. Io mi occuperò di questo secondo aspetto, non essendo legittimato ad entrare nel merito di questioni attualmente sottoposte ad attività investigativa e delle quali non ho una conoscenza legale diretta.
Sul piano politico non posso non sottolineare che il depuratore di Modica è una spina nel fianco delle diverse amministrazioni succedutesi nel corso dell’ultimo decennio.
Se ci sono responsabilità politiche, quindi, non possono essere certamente attribuite tutte solamente ad Abbate anche se questi, dal canto suo, ha dimostrato di non essere sincero con i suoi concittadini quando ha negato reiteratamente l’esistenza di problemi (che invece ci sono) o quando ha attribuito gli sversamenti a cause del tutto fortuite (piogge abbondanti o avarie alla pompa).
Ed infatti, mentre minimizzava la questione e rassicurava i cittadini che tutto era sotto controllo egli sapeva, perché in quanto Sindaco non poteva non sapere, che il fenomeno era tutt’altro che fortuito.
Altro che Bill Clinton!
In ogni caso, siccome in Italia siamo tutti politici e tutti allenatori, mi permetto di dire che se fossi stato sindaco io (ma molti altri cittadini mi hanno fatto una simile considerazione), all’indomani delle primissime segnalazioni di sversamento avrei dato mandato all’ufficio competente di effettuare verifiche tecniche e di relazionarmi immediatamente sui sintomi, sulle probabili cause ed i necessari interventi. Quindi mi sarei attivato di conseguenza per evitare danni all’ambiente.
Il Sindaco, invece, ha preferito minimizzare la questione ed oggi, non contento di avere smentito l’evidenza dei fatti, cerca di distrarre ancora l’opinione pubblica additando le disfunzioni dell’impianto ragusano o degli altri comuni limitrofi e chiede un intervento del Prefetto perché si indaghi sui depuratori di questi ultimi.
Insomma, Abbate vuole entrare nei bagni degli altri…
Questo atteggiamento dimostra, una volta di più, che il nostro Sindaco non possiede la lucidità del buon amministratore e non è in grado di perseguire gli interessi collettivi, anteponendo sempre e su tutto la sua immagine personale.
Egli non ammette che, sotto la sua reggenza, possano essere evidenziati problemi o disfunzioni perché la sua è la migliore amministrazione dai tempi di Augusto!
A questo punto dobbiamo pensare che se Abbate fosse un medico, pur di non ammettere che sotto le sue cure esiste la malattia, inviterebbe il paziente a pensare che ci sono altri malati più malati di lui…Mah!
A questa logica assurda ed autolesionistica, dalla quale la città ha tutto da perdere, ha fatto il paio il PD modicano, con un comunicato evidentemente ispirato dal suo segretario cittadino il quale, da ex assessore all’ambiente della giunta Buscema, avendo evidenti responsabilità politiche su questa vicenda, punta al collaborazionismo con il primo cittadino e si allinea alla politica dell’accusa verso gli altri enti vicini anziché ai principi della Buona Amministrazione del territorio e delle vicende interne.
Anche il Partito Democratico, quindi, condizionato pesantemente dal conflitto di interessi che coinvolge il suo segretario, preferisce mettere la testa sotto la sabbia piuttosto che capire cosa è accaduto e che cosa bisogna fare per evitare nuove forme di inquinamento ambientale, salvo poi incitare Abbate, che ne vuole la minia scusa, contro gli altri sindaci del comprensorio.
Tutto questo dimostra l’infimo livello cui è caduta la politica cittadina e il bassissimo profilo dell’attuale classe dirigente.
Non ci sono uomini al comando in grado di analizzare i problemi e dare loro una soluzione.
Non ci sono uomini capaci di leggere la realtà presente per costruire il futuro.
Non ci sono più nemmeno quei politici della tanto vituperata prima repubblica i quali, sia pure con i loro limiti e con i loro imperdonabili sbagli, sapevano cosa fare e quando fare.
Eppure la soluzione dovrebbe essere semplice: un nuovo depuratore per Modica Sorda ed un significativo ammodernamento del depuratore di c.da Fiumara.
Una soluzione tanto semplice quanto poco utile nel breve termine. Certamente meno utile dei contributi a pioggia o del totem di Piazza Matteotti.
Si preferisce spendere i soldi per i vari choccoricco, brandpraline, feste e sagre, parrocchie e parrocchiette, macchine, viaggi, luci e fuochi d’artificio, mentre una città ha l’urgente bisogno di interventi STRUTTURALI nei servizi essenziali (rete idrica, fognaria, depurazione, viabilità, illuminazione e manutenzione stradale, solo per fare qualche esempio).
Si preferisce disturbare il Prefetto, pretendendo di andare a guardare in casa d’altri piuttosto che risolvere il problema a casa nostra.
Ma a noi modicani interessa veramente sapere quando e quanto scaricano i ragusani o gli sciclitani o i pozzallesi?
Bene, cari signori, visto che non capite o fate finta di non capire, ve lo dico io che cosa vogliamo noi modicani: LA SOLUZIONE DEFINITIVA DEI PROBLEMI DELLA NOSTRA CITTA’!.
Ed aggiungo: se dobbiamo essere competitivi, cerchiamo di esserlo nelle cose che vengono dal cervello e non in quelle prodotte dall’intestino…
Buona depurazione!