Il 15 novembre è ormai alle porte e a Modica e nel Modica calcio si chiuderà l’era del gruppo Cundari. Un’era, che in poco più di due anni, ha regalato al Modica la doppia salvezza (quella sul campo e quella più umiliante che poteva essere la radiazione dai ruoli federali), i play off nel campionato successivo e il terzo posto nell’attuale stagione.
Un bilancio più o meno positivo che senza i molti errori commessi (da parte di tutti), poteva essere ancora più brillante, ma, piangere sul latte versato serve a poco. Quello che interessa di più per il momento, soprattutto ai tifosi, è il futuro dei “tigrotti” che domenica pomeriggio hanno dato l’ennesimo dispiacere al Siracusa e hanno regalato l’ultima soddisfazione al presidente dimissionario Piero Cundari.
Come diceva una vecchia canzone dei “Ricchi & Poveri” che sarà di questo Modica chi lo sa?
Lo scopriremo (spero) presto. Intanto dalle continue diatribe e dalla battaglia fatta di comunicati stampa, l’unici ad uscirne vincitori sono i giocatori e il tecnico che con grande professionalità sono riusciti a tenersi fuori dalle polemiche rispondendo con i risultati sul campo.
Questa è una squadra di grandi uomini prima che giocatori e sicuramente meriterebbero più rispetto da parte di tutti. Non voglio essere ripetitivo (perché l’ho scritto già in precedenza), ma se tutti tornassero sulla terra e lasciassero da parte accuse e rancori riuscendo a sedersi al cosiddetto “tavolo delle trattative” forse si potrebbero salvare capre e cavoli (e forse qualcuno salverebbe anche la faccia) e ne uscirebbe vittoriosa l’intera città, perché il Modica calcio è (come ha sempre dichiarato Cundari) e rimarrà sempre patrimonio della Contea.