Modica, due sintomi per la stessa malattia…

Oggi mi soffermo su due vicende che considero, come del resto ho anticipato nel titolo, i diversi sintomi della stessa malattia.

Il consigliere Ivana Castello aveva denunciato, diversi mesi fa, un abbondante sversamento di liquami dal depuratore di c.da Fiumara, segnalando il rischio di un inquinamento ambientale e delle falde acquifere. Il Comune di Modica, in persona del suo Sindaco, ha negato la circostanza sostenendo che questo fenomeno era fortemente circoscritto alle sole giornate di pioggia e ne ha negato, comunque, la pericolosità.

Come sappiamo, perché ce ne ha dato notizia la stampa locale, la Procura di Ragusa ha recentemente aperto un fascicolo a carico di ignoti, avendo appurato che dal depuratore modicano si verifica costantemente il denunciato sversamento e non solo durante i periodi più piovosi. L’ipotesi che si configura è quella di un reato ambientale. Dopo la notizia dell’apertura delle indagini, il primo cittadino ha ammesso i fatti, sia pure parzialmente, facendo un sostanziale dietro front su quello che aveva detto poco tempo prima in risposta all’interrogazione consiliare. 

Ora, tralasciando per un attimo le possibili conseguenze sanzionatorie derivanti da un accertamento giudiziale dei fatti e delle relative responsabilità, mi limito a registrare, da un punto di vista strettamente politico, il comportamento del primo cittadino il quale, di fronte alle interrogazioni formulate da un consigliere di opposizione, ha ritenuto di negare a priori un’evidenza di fatto, cioè il denunciato sversamento dei liquami, piuttosto che aprire un’indagine interna volta ad accertare la fondatezza di quanto affermato ed assumerne, nel caso, i relativi provvedimenti.

Ecco, allora, la mia personale valutazione politica: mettendo platealmente da parte l’interesse collettivo, perché vittima della sua stessa distorta visione dei rapporti tra forze politiche, Abbate ha ritenuto che l’interrogazione consiliare fosse un atto di belligeranza personale nei suoi confronti e di conseguenza, dimostrando la sua ormai nota mancanza di lucidità (che invece dovrebbe sempre accompagnare un buon amministratore) ha chiaramente omesso un atto dovuto del suo ufficio di responsabile e garante della sanità cittadina, creando le condizioni per un danno potenzialmente irreparabile.

A tale tipo di comportamento, ormai costante manifestazione di inadeguatezza e scarsa serenità amministrativa del primo cittadino e di tutta la sua Giunta, anch’essa vittima di questo infantile atteggiamento di chiusura verso tutto ciò che non è fonte di adulazione e piaggeria, non si può non collegare la responsabilità innanzitutto politica di quanto sta accadendo, una responsabilità della quale i cittadini modicani, ed in particolare gli abitanti della Fiumara, stanno subendo le conseguenze e di cui, spero, si ricorderanno a momento debito.

Ma non è tutto.

Proprio in questi giorni nove consiglieri di opposizione hanno manifestato perplessità per la scelta del Sindaco di istituire un Ufficio del Piano Regolatore allo scopo di iniziare l’iter per la redazione di un nuovo documento urbanistico, da approvare in sostituzione di quello attualmente al vaglio dell’assessorato (per lo meno, da quanto riferito dalla stampa, questo si capisce).

Ciò premesso, ricorderete che Abbate, in campagna elettorale, disse di avere un super-assessore, un fiore all’occhiello della categoria ingegneristica, il quale avrebbe risolto, in tempi da record, tutti i problemi urbanistici della città. Sicuramente ricorderete anche che, dopo qualche mese, l’amministrazione ha nominato, a suon di quattrini, un super esperto al quale affidare i compiti pianificatori prima rimessi al super assessore e da quest’ultimo, evidentemente, disattesi. Allo stesso modo ricorderete che, dopo qualche mese ancora, si è deciso di creare un Urban Center, cioè un super staff di professoroni, tecnici e imprese, al quale affidare il compito di valutare e progettare le varianti al piano adottato.

Adesso si è nuovamente cambiato idea e si è deciso di fare un nuovo piano regolatore e di creare un ufficio ad hoc per la sua redazione. Insomma, dopo il super assessore, dopo il super esperto, dopo il super Urban Center adesso anche il  super Ufficio del Piano.

La sensazione, però, di fronte alle continue e super cangianti scelte dell’amministrazione è che né il Sindaco né i suoi super assessori abbiano la minima idea di come affrontare e risolvere la questione urbanistica della città.

Un’altra manifestazione, dunque, di inefficacia amministrativa, di approssimazione e di scarsa chiarezza di idee che, dopo le sonore bocciature delle scelte finanziarie, dopo la incapacità di ottenere un provvedimento di approvazione del piano di riequilibrio, dopo l’incapacità di mantenere la tassazione locale al di sotto dei livelli provinciali, dopo l’isolamento che la città vive in ambito comprensoriale, dopo la perdita di istituzioni importanti come il tribunale (rispetto alla cui vicenda il Sindaco è rimasto pressoché impassibile), anche questi ultimi due fatti (oltre agli altri tanti fatti oggi non citati per ovvi motivi di economia redazionale), sebbene apparentemente minori, sembrano annunciare i profitti che questa giunta saprà consegnare alla città.

La malattia è la stessa ed i sintomi sono sotto gli occhi di tutti.

Ciò premesso, tornando alla questione del piano regolatore ed invertendo, per un attimo, i termini di una domanda che Ignazio Abbate rivolse pubblicamente in occasione del suo comizio di chiusura della campagna elettorale, mi si permetta di domandare: cosa stanno dimostrando di capire, in materia urbanistica (e non solo), un imprenditore agricolo, un preside in pensione, un’impiegata dell’asp, un ispettore del lavoro in pensione, un commercialista e due ingegneri, tutti e sette messi assieme???

Buon Lavoro!

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