Modica e il Libero Consorzio del Sud-Est

Province addio. Una recente legge regionale ha ripristinato la norma contenuta nello Statuto dell’ Autonomia siciliana (1946) che aveva previsto i Liberi Consorzi dei Comuni come alternativa  ” leggera” alle burocratiche e superpoliticizzate Amministrazioni provinciali . Anche il Governo nazionale conferma questo indirizzo legislativo, che intende ridurre e semplificare l’ordinamento degli enti locali. Si riaprono a questo punto i giochi per ridisegnare i profili territoriali della Sicilia, e con essi i rapporti di  forza e di leadership economica e politica. Gela ( auspice Crocetta ), Marsala, Nicosia, Caltagirone e altre città hanno cominciato a muoversi, per riconquistare posizioni perdute o guadagnarne di nuove. Anche nell’area iblea l’abolizione delle Province può determinare un terremoto politico. Ragusa capoluogo, infatti, conta una storia troppo ” corta ” e controversa per vantare primati che non ha. Come e’ noto, furono i meriti ” fascistissimi” del gerarca Pennavaria nel 1927 ad elevare Ragusa capoluogo di una nuova provincia, umiliando la più blasonata ex- capitale della Contea. Il detto popolare “Rausa provincia e Muorica sta……”  per 77 anni  ha sintetizzato l’ improvviso ribaltamento di un’ antica gerarchia territoriale. Pero’ la Storia, come sosteneva Gianbattista Vico nel ‘700, torna spesso sui propri passi, compie le sue “rivoluzioni” ( nel senso ciclico ),  e ricostituisce talvolta  i precedenti turbati equilibri, soprattutto se gli uomini assecondano il corso degli eventi. Lo faranno i modicani ? Ritengo di sì, dal momento che   ancora oggi replicano con esplicita allusione : “se Muorica arritonna, a Rausa sta ……(con identico significato nel subdialetto locale). Scherzi a parte, il problema esiste e rischia tra qualche settimana di svegliare di soprassalto questa sonnolenta ex-provincia. Non si tratta di resuscitare obsoleti campanilismi, nè di rivendicare glorie passate. Più semplicemente Modica vuole riconosciuto un ruolo istituzionale e di guida , che di fatto già esercita su un’ area comprensoriale  estesa ai comuni di Pozzallo, Scicli, Ispica, Rosolini, Pachino, Portopalo,in parte anche Noto,  in termini di sanità ( Ospedale Maggiore), istruzione ( Scuole superiori ), giustizia ( Tribunale da salvare ), Sicurezza ( Carcere mandamentale ) , Uffici finanziari, istituzioni culturali. Un  Libero Consorzio del Sud-est ibleo darebbe un sigillo giuridico e amministrativo ad una realtà già esistente, che travalica gli odierni e logori confini, non più rispondenti alla nuova geografia economica e dei pubblici servizi. Potrei sbagliare, ma a me sembra che a fronte di quasi cinque secoli di predominio di Modica nell’ex Contea, in questi ultimi 80 anni Ragusa non sia riuscita ad esprimere una leadership condivisa ed autorevole. La Provincia è esistita come ente clientelare e stipendificio , senza mai incidere realmente sullo sviluppo del territorio. I dodici “campanili” iblei sono sempre andati ciascuno per proprio conto , senza che nessuna  ipotesi di programmazione ( le infrastrutture, l’ Università, l’Ato ambiente, il Piano territoriale )  sia mai andata in porto. Sono questi i risultati fallimentari di una Provincia nata solo sulla carta. Appare perciò strumentale l’iniziativa del Presidente del Consiglio comunale di Ragusa di convocare i colleghi Presidenti delle altre città  per ricostituire l’ex Provincia come  Consorzio dei Comuni . Gattopardescamente, far finta di cambiare per non cambiare nulla. Credo che invece sia arrivata  l’ ora di cambiare davvero. Con molto coraggio, mobilitando energie e professionalità, spiegando all’opinione pubblica la posta in gioco,  avviando al più presto una iniziativa politica seria e organizzata. Prendo atto che l’on. Nino Minardo si è pubblicamente pronunciato in tal senso. E’ un buon inizio, purchè si lavori al di sopra dei partiti e nell’interesse del comprensorio.

Modica se ci sei batti un colpo.  E’ tempo di tornare al passato per sfidare il futuro.

9 COMMENTI

  1. Tutto giusto…ma il nostro parlamentare Minardo, cosa sta facendo per ciò? Solo comunicati stampa!
    Prof, ci vorrebbero persone come lei!

  2. Se è ancora possibile…si deve provare in tutti i modi!
    Perche Abbate non si fa promotore di un incontro fra sindaci del comprensorio?

  3. Modica a capo del comprensorio per far cosa? Altri centri commerciali semi-deserti?
    Modica vive ancora sostanzialmente di allevamento ed agricoltura e, da pozzallese mezzo modicano che nell’ex capitale della contea ci ha vissuto un bel po’ e ci ha lasciato il cuore, guarderei con non poca diffidenza l’entrata del mio comune in un consorzio capitanato da Modica.
    Non vedo vivacità imprenditoriale, e sopratutto ne vedo molta meno che a Ragusa, che in 80 anni avrà fatto poco si, ma sicuramente si è un minimo industrializzata.
    Direte che la posizione predominante da capoluogo di provincia ha favorito lo sviluppo di Ragusa, ma in questi anni abbiamo anche visto fior di politici modicani ai piani alti, che poco e niente hanno fatto per dare dei segnali forti all’amministrazione locale, coadiuvarla verso un grande progetto di costituzione di un polo economico in una zona ricca di risorse, e favorire un dialogo con le istituzioni regionali e statali.

    Il modicano medio sta a rivangare i fasti del passato, disprezzando spesso le realtà vicinore più piccole o che hanno saputo muoversi meglio… io ci vedo solo il classicissimo campanilismo modicano, fatto di potenzialità inespresse urlate al popolo, ma che inespresse sono sempre restate.
    Mi torna sempre in mente quando, alle superiori (a Modica), spesso e volentieri mi si diceva: “A unni ata ghiri viautri puzzaddisi…” (passino i compagni di classe, “mancanza i ghiuriziu”, ma sentirtelo dire dai professori la dice lunga sul tipo di mentalità inculcata da quelle parti);
    io, invece, ho sempre visto un borgo, cresciuto fino a 19000 abitanti, che con fatica si è ricavato un fazzoletto di terra nel 1829 da una Modica in via di declino ma avida di territorio, che preferiva tenere sotto scacco uno scalo a mare piuttosto che potenziarlo.
    Anche un borgo di pescatori, nel suo piccolo, ha dimostrato una più spiccata capacità imprenditoriale negli anni: dalle ex distillerie e saponifici, al turismo, alle attività cargo presso il porto.

    Cambi la mentalità dei modicani, meno lamentosa, meno vittimistica, meno diffidente verso le novità ed i progetti a lungo termine.
    Dimostri Modica, anzitutto, di riuscire ad amministrare se stessa entro i confini comunali.
    Con le potenzialità che possiede fa specie vedere un comune pieno di debiti, che non conosce raccolta differenziata nel 2013, che approva ieri un piano regolatore vecchio di decenni, e che si presenta con un’amministrazione che dà la priorità alle piste ciclabili ed ai guardiani dei cessi che col loro abbigliamento debbano richiamare la cultura rurale siciliana.

    A queste condizioni, preferisco restare con Ragusa, con tutto il rispetto.

  4. l’impazienza su una questione di notevole importanza come quella della costituzione dei liberi consorzi è certamente giustificabile vista la posta in palio, ma vi posso assicurare che si sta già lavorando, in silenzio, all’organizzazione di dibattiti tra i soggetti che dovranno poi decidere sulla costituzione dei nuovi organismi. L’iniziativa del Presidente del Consiglio Comunale di Ragusa, in questa fase, dal quel che si è visto, sembra finalizzata a dare vita a momenti di dibattito inerenti i contenuti della norma (vedasi il recente incontro a Scicli con l’assessore Regionale Valenti) e non alla costituzione di consorzi. Anche perché di scelte politiche si tratta e i Presidenti dei consigli Comunali hanno si un ruolo istituzionale ma come sappiamo bene hanno un limite consolidato da prassi. iI problema potrebbe essere l’Assemblea Regionale e cioè se il testo pensato dalla Giunta che non mette paletti oltre a quelli demografici, venisse poi stravolto in sede di approvazione stabilendo che i comuni capofila saranno gli attuali capoluoghi di provincia. Certo non si tratterebbe più di liberi consorzi. Quindi per primo auspichiamo una norma definitiva che consenta di creare consorzi con confini e comuni capofila diversi dall’attuale geografia territoriale e poitico-amministrativa.
    Se c ne sarà bisogno tutti, dico tutti, potrebbero essere chiamati a dare manforte con particolare riferimento agli intellettuali del nostro territorio.
    Emanuele Cavallo, componente coordinamento politico modica 2013 Ignazio Abbate Sindaco – Fare Modica e UDC.
    Intervento a titolo personale su tematica ampiamente condivisa dal coordinamento.
    Cordialmente

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