A Modica, “I primi cento giorni dell’amministrazione Abbate”

A distanza di oltre 100 giorni dall’insediamento della nuova amministrazione guidata da Ignazio Abbate è possibile trarre un primissimo bilancio.

Innanzitutto appare chiara la vocazione leaderistica del Sindaco, il quale ha concentrato su di sé tutta l’attenzione mediatica, relegando gli altri componenti della giunta nel ruolo di suoi umili gregari. Ad aggravare questa secondarietà degli assessori rispetto al primo cittadino, è stata l’incetta di esperti fatta fin dai primissimi giorni di amministrazione. Sono stati nominati come esperti i soggetti più disparati, titolari di competenze personali non sempre in stretta corrispondenza con gli ambiti della rispettiva attribuzione.

Solo a titolo di esempio ricordo la nomina di uno psichiatra quale esperto per il centro storico. Per onore di memoria ricordo anche che quest’ultimo è l’ideatore del progetto di vestire i guardiani dei bagni pubblici da contadini modicani ed il promotore di un improbabile referendum su strane fioriere ed eccentriche bacheche di cui, per nostra fortuna, è sparita ogni traccia.

Tra i primissimi atti amministrativi della nuova giunta non possiamo non ricordare la “rivoluzione organizzativa dell’ente”, cioè la rimozione dei dirigenti dall’incarico e la loro sostituzione con i responsabili di posizioni organizzative. Tale iniziativa è stata assunta con modalità e competenze tali da suscitare seri dubbi di legittimità anche ai più insigni giuristi modicani, i quali hanno, tra l’altro, messo in evidenza che, in caso di contenzioso, i danni che il Comune potrebbe essere chiamato a risarcire sarebbero assai più rilevanti del modestissimo risparmio conseguito sul piano finanziario. Per amore di verità occorre anche ricordare che tale decisione è stata assunta in via provvisoria. Attendiamo che vengano disposti gli atti amministrativi necessari per una definizione stabile del nuovo assetto organizzativo…

Particolarmente roboante l’inizio di legislatura grazie alla tanto pubblicizzata “operazione scerbatura“. Peccato che, al di là dei toni trionfalistici utilizzati dal Sindaco, questa c.d. “operazione” (manco fosse una missione da 007) si sia concentrata, nel tempo e nello spazio, solo su alcuni siti, rispetto ai quali Abbate ha potuto attrarre un certo interesse mediatico (penso a una parte di Marina di Modica o a qualche scuola) lasciando interi quartieri, quelli meno appetitosi sul piano giornalistico, nel degrado e senza pulizia.

Con piglio “rivoluzionario” è stata rinnovata la composizione dei membri del C.d.A. della Fondazione Garibaldi, che ha visto, nella nomina della dott.ssa Simona Celi a sovrintendente del teatro, il massimo della sua portata innovativa. Chiedo scusa all’interessata se non ne non conosco i particolari meriti né l’eccezionale curriculum, ma posso dedurre, dai toni che la stessa ha utilizzato nei confronti di chi l’ha preceduta e dalla concezione che la stessa ha palesato nei confronti della cultura modicana che, grazie al suo prestigioso contributo, la rozza ed ignorante città di Modica potrà finalmente essere alfabetizzata, elevata moralmente e culturalmente, attraverso un cartellone degno delle più importanti capitali europee.

In attesa dell’imminente “rivoluzione culturale” della dott.ssa Celi, prendiamo atto che il teatro comunale viene, nelle more, concesso, a suon di danari, come luogo di celebrazione dei matrimoni civili… Sul fronte del Palazzo di Giustizia il Sindaco ha assunto un atteggiamento furbo, tipico del politico italiano, pronunciando proclami e minacciando guerra al Ministro quando si trovava di fronte ai poveri avvocati, orfani del presidio giudiziario, salvo però contrattare, praticamente nello stesso momento, con altre istituzioni per un uso alternativo della struttura. Come dire, il morto è ancora caldo ma il Sindaco non si è certo perso d’animo… Sul piano dei “rapporti istituzionali” Abbate ha già collezionato una spaccatura con il Presidente del Consiglio Comunale di Modica, diversi scontri con il suo omologo ragusano, uscendone sempre piuttosto malconcio, oltre che una lite, dal sapore vagamente latinoamericano, consumata con l’ex presidente del Modica Calcio.

Molto triste l’assenza di Abbate ai funerali dei tredici migranti, peraltro incautamente giustificata da generici “impegni istituzionali”. Brutta pagina per Modica e la sua rinomata sensibilità…

Sul piano occupazionale abbiamo assistito alla prosecuzione della cassa integrazione in deroga per i lavoratori della Servizi per Modica, ciò che ci fa dedurre come, nei progetti dell’amministrazione, tale società vada liquidata ed i lavoratori mandati a casa. Nel frattempo la giunta ha esternalizzato, cioè affidato a ditte esterne, alcuni servizi che avrebbero potuto essere espletati proprio dalla S.p.M. e dai suoi lavoratori.

Sul piano del verde pubblico abbiamo potuto appurare che il macete è lo strumento prediletto dall’amministrazione. Attendiamo, non senza un certo timore, i prossimi interventi…

Sul piano della viabilità la nuova giunta non si è fatta mancare il solito cambio di sensi di marcia, forse tralasciando, però, che le strade di Modica sono in condizioni pessime e molto pericolose.

La cosa positiva è che il Sindaco ha già fatto riparare il manto stradale di molte strade extraurbane…

Non sappiamo che progetti abbia l’amministrazione in materia di rete idrica, di variante al PRG, di viabilità alternativa ed ecosostenibile. Non è dato sapere quali progetti per il turismo, al di là di qualche iniziativa che di nuovo ha solo il nome (giusto per cambiare qualcosa a tutti i costi).

In buona sostanza possiamo dire che la Rivoluzione Abbatiana ha sortito più rumore che effetti concreti, più proclami e manifestazioni di intenti che innovazione e crescita per la città, più strappi o forzature amministrative, giuridiche, politiche, che progettualità a lungo termine.

Certamente non si può sottacere sul fatto che i tempi non sono ancora maturi per raccogliere i frutti del lavoro frattanto seminato dalla nuova giunta, ciononostante viene spontaneo chiedersi se l’albero, metaforicamente identificabile con l’amministrazione di Abbate, sia stato potato dal Sindaco nello stesso stile degli alberi di Corso Umberto…

 

 

5 COMMENTI

  1. Più che un onesto giudizio a me sembra uno spropositato pregiudizio, anche se alcune critiche sono fondate come la mancata presenza del sindaco al funerale dei 13 immigrati o come il prolungamento della cassa integrazione in deroga per SpM. Sulla critica ai dirigenti non sono d’accordo, questi fantomatici dirigenti strapagati con risultati in questi anni molto deludenti, li ha fatto bene il Sindaco anche se si tratta di un risparmio di soli 200.000 euro, si risparmia sempre sui cittadini per una volta si risparmia sulle alte sfere, ho difficoltà a capire il tono polemico con la dott.ssa Celi. Naturalmente ha dimenticato il ricorso del Sindaco al Tar che ci ha fatto risparmiare 5 milioni di euro di sanzione per sforamente Patto Stabilità oltre a darci l’accesso ai trasferimenti per i debiti della PA, per non parlare dello sconto richiesto sui debiti dell’ente con Enel per cui pagheremo 14 milioni anzichè 19, oltre al fatto che c’erano 7milioni di euro per progetti cantierabili destinati all’ampliamento della zona artigianale, edilizia scolastica, rotatoria Dente Crocicchia. 100 giorni sono veramente pochi, non si può criticare in modo così aspro e a senso unico, la potrei capire almeno dopo due anni di amministrazione. La critica è giusta, ma deve almeno corrispondere alla realtà delle cose.

  2. I giudizi o le critiche sono più credibili se date da chi non ha partecipato alla battaglia amministrativa,specie quando la partecipazione è stata diretta ed in prima persona.Con tutto il rispetto per le opinioni del caro Antonio,che comunque risente della mentalità della sua parte politica,e questo è umano.Però dobbiamo ricordare a tutti i cittadini che il Comune di Modica è stato lasciato nel ciglio del baratro dalla precedente amministrazione spuria (PD e MPA),e che il Sindaco Buscema ha dovuto subire,sacrificando la sua attività per la salvezza della città,ma nulla potendo nei confronti delle lobby politico – finanziarie che tessevano le fila.

  3. Gentile Carmelo, sebbene l’intervento dell’avv. Ruta sia opinabile poiché rappresenta una interpretazione politica personale dell’operato della attuale amministrazione, le ricordo che soltanto nelle dittature nazifasciste e in quelle comuniste veniva impedito ai membri dell’opposizione di esprimere il loro pensiero. L’avv. Ruta è stato uno dei protagonisti della scorsa campagna elettorale e non solo ha il diritto di esprimersi, piuttosto ha il dovere di continuare a rappresentare le persone che qualche mese fa avevano riposto fiducia nella sua persona.
    Cordialmente.

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