Modica, Ignazio “Silvan” e la nostalgia canaglia…

Cosa fa un illusionista quando realizza le sue magie? Semplice, ci induce a guardare dove vuole lui in modo da non farci capire che nel frattempo, da un’altra parte, con un’altra mano, sta facendo il trucco.

Si chiama attenzione distrattiva ed è un fenomeno molto studiato anche nel mondo forense perché, a volte, i testimoni non ricordano il fatto in sé ma alcuni dettagli meno importanti del fatto stesso sui quali in un dato momento la loro attenzione si è concentrata, rendendo così la ricostruzione probatoria assai labile ed incerta.

Mi direte: Antonio, ma cosa ci stai raccontando oggi?

Bene, ve lo dico subito.

Anche a Modica possiamo vantare un mago dell’illusionismo, un novello Silvan che riesce, o almeno ci prova, a distrarre l’attenzione dei cittadini dai veri problemi, facendo in modo che gli stessi si concentrino su altri aspetti della vita amministrativa e segnatamente su quelli che appaiono più utili alla crescita di una immagine positiva del Sindaco e del suo operato.

Ed infatti, non è un caso che proprio mentre la liscia via di Abbate comincia ad essere sempre più accidentata, proprio quando la Corte dei Conti ha pronunciato le prime censure su alcune scelte di politica economica (vd. questione degli esperti), nel momento in cui la liquidità di cassa comincia a scarseggiare, tanto che per pagare i dipendenti si è costretti ad attingere ai conti vincolati, nel momento in cui si è costretti a chiedere tempo per onorare i debiti verso fornitori e imprese, nel momento in cui il Consorzio Turistico, eterodiretto dal primo cittadino per il tramite del suo caro amico e neo Presidente Frasca Polara, inciampa sulla questione della trasparenza degli atti gestionali del Consorzio stesso, nel momento in cui la cittadinanza comincia a manifestare segni di insofferenza per la tassazione locale sempre più oppressiva, nel momento in cui la SPM, ed il primo cittadino stesso, inciampano nella melma del depuratore comunale di C.da Fiumara, nel momento in cui Ivana Castello ottiene una sentenza del Tar, il cui significato politico consiste nella vittoria contro  il tentativo di bloccare, ostacolare, paralizzare l’operato dei consiglieri comunali da parte dell’amministrazione, nel momento in cui la sempre battagliera Ivana Castello chiede a gran voce la restituzione di maggiori somme riscosse abusivamente a titolo di tari e nella misura di €. 1.200.000 che è di gran lunga maggiore di quell’altra somma di €. 160.000 che il Sindaco sarebbe disposto a mollare, nel momento in cui tra i cittadini comincia a serpeggiare il sospetto che questa amministrazione non riesce a fare una programmazione di lungo periodo, non è riuscita a sbloccare la pratica del PRG, non è riuscita a realizzare nemmeno una generale manutenzione stradale, facendo enormi discriminazioni nelle scelte delle strade da manutenere, tanto da suscitare la ribellione di molti residenti del centro città e soprattutto della zona Sorda, nel momento in cui ci si è resi conto che per Modica Alta non è stato programmato nulla di più che una manutenzione del bagno pubblico e nel momento in cui i commercianti di questo quartiere si accorgono che nemmeno il trenino barocco rappresenta un’occasione per favorire la visita turistica del Pizzo, di San Giovanni e delle caratteristiche location del quartiere più antico, nel momento in cui ci si rende conto che l’estate modicana non esiste, nel momento in cui ci si rende conto che i consiglieri in batteria della maggioranza non sono disposti a mollare nemmeno un euro del loro gettone di presenza e come loro nemmeno il Sindaco né i suoi assessori si ritengono obbligati a fare qualche sacrificio, nel momento in cui i revisori dei conti decidono di prendere le distanze stigmatizzando l’inopportunità dell’acquisto di una lancia delta, pagata con i soldi dei servizi sociali e destinata a questo settore ma che molti cittadini sostengono sia spesso in uso al Sindaco, nel momento in cui nemmeno la fontana Cellini sembra essere più disposta a zampillare per il suo meraviglioso Sindaco, insomma nel momento in cui tanti piccoli e grandi fatti stanno dimostrando che, a differenza di quanto sostenuto da Abbate, la sua amministrazione non è la migliore di tutta la storia repubblicana, lui che fa? Compra 30 panche in ghisa e legno e un totem per la ricarica dei cellulari e inizia un battage pubblicitario sul nuovo arredo del centro storico, implicitamente dicendo: “avete visto come siamo bravi? Mentre prima la città era triste, buia e silenziosa, adesso invece è frizzante, il Corso Umberto sembra nuovo, c’è un pullulare di operai che montano e abbelliscono il salotto di Modica e tutto questo perché ci sono io, Ignazio!”

Ecco, con questo piccolo stratagemma che, a dirla tutta, in politica è vecchio quanto il cucco, il buon Abbate copre la mano sinistra per non far vedere cosa fa, o cosa non fa la mano destra, per allontanare lo sguardo dalle cose negative e spingere verso una felice, entusiasmante apparenza.

Welcome to Paradise, è il caso di dire, salvo che se il tema della manifestazione di quest’anno è “l’insolito umano”, per quel che riguarda l’amministrazione della città lo si potrebbe modificare in: “il solito politicismo di una certa e nota DC”.

Ah! nostalgia canaglia!

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