Da qualche giorno, sui siti di informazione locale, impazza un derby politico in merito al bilancio previsionale 2013 del Comune di Modica.
Stimolato da questo “singolar tenzone”, tra toni enfatici dell’amministrazione e le critiche dell’opposizione, ho ritenuto di leggere la relazione al bilancio e gli atti pubblicati sul sito ufficiale dell’ente e ho individuato alcuni profili che mi sembrano meritevoli di attenzione e di commento.
Ma andiamo per ordine.
SPM: ONERI IMPREVISTI PER 400.000 EURO (?)
Appare alquanto “singolare” leggere nel bilancio comunale una posta di uscita, per una cifra pari a 400.000 euro, per oneri, nei confronti della Servizi per Modica, definiti “imprevisti”.
Mi chiedo, seppure da profano, come sia possibile prevedere oggi l’imprevedibilità di oneri futuri!
Mi chiedo, seppure da profano, fino a che punto, attraverso una simile previsione, possano dirsi rispettati i principi della economicità, della chiarezza e della trasparenza che sorreggono ogni strumento di programmazione finanziaria.
Non comprendo come mai noi comuni cittadini dobbiamo “farci i conti in tasca” e sapere prima quanto spenderemo, senza grossi margini di imprevedibilità, mentre il Comune si può permettere il lusso di postare in bilancio una somma così rilevante per spese di cui non conosce ancora l’esatta natura.
Ho cercato, nella relazione al bilancio, qualche indicazione utile a capire meglio questa intricata situazione, ma non ho trovato nulla in merito.
ESTERNALIZZAZIONE DEL TRASPORTO SCOLASTICO
E’ stata definitivamente operata la scelta di esternalizzare il trasporto scolastico, prevedendo un risparmio di circa 400.000 euro rispetto al costo sostenuto fino ad oggi con risorse per così dire “in house”.
Peccato, però, che l’affidamento del trasporto scolastico a ditte esterne, sperimentato dall’inizio dell’anno fino ad oggi, non stia apportato alcun vantaggio pratico né agli studenti né alle loro famiglie.
Molti cittadini, infatti, si lamentano perché i mezzi a disposizione delle ditte affidatarie non sono idonei ad accompagnare alcuni studenti fin davanti i cancelli di alcune scuole del centro, tant’è che gli stessi (stiamo parlando di studenti di scuola elementare) sono costretti a fare un breve tragitto a piedi, nel mezzo del traffico cittadino.
Altri cittadini lamentano che il numero degli automezzi a disposizione delle ditte private non sia sufficiente a coprire tutto il territorio, tanto che si sono dovuti individuare “percorsi lunghi”, con maggiori fermate, ma a discapito dell’orario di rientro dei ragazzi, alcuni dei quali tornano a casa dopo le 14,30.
Forse, dico forse, sarebbe stato più opportuno concentrarsi sulla riparazione degli scuolabus fermi o sull’acquisto di nuovi mezzi, oltre che sull’utilizzo delle risorse già a disposizione dell’ente piuttosto che guardare “fuori” a tutti i costi.
FONDO ABOLIZIONE IMU E TARSU
Su questo il Sindaco ha giocato una carta vincente!
Peccato, però che, per quanto riguarda l’IMU, questo fondo potrà operare solo per le seconde case, visto che, allo stato, sulla prima casa è già stata operata l’abolizione da parte Governo.
Forse c’è stata un’eccessiva enfasi comunicativa da parte degli organi di stampa.
Forse sarebbe stato più corretto (o più onesto) chiarire che il Comune non ha potere di abolire un’imposta erariale e che, piuttosto, ha deciso di non applicare, sulle case diverse dalla prima oggetto di ristrutturazione, la quota di propria spettanza.
Forse sarebbe stato giusto (o più onesto) chiarire per quanto tempo si sarebbe determinato questo “sconto” di competenza comunale.
Forse sarebbe stato più corretto (o più onesto) ricordare che la Tarsu non esiste più e che la Tares (che l’ha sostituita) sarà conglobata con l’IMU nella nuova imposta denominata TRISE, la cui esatta operatività è ancora al vaglio del Governo, con conseguenze pratiche inevitabili anche su questo fondo di agevolazione, che potrebbe rimanere operativo solo sulla carta.
D’altra parte, visto l’importo stanziato per coprire questa “fantomatica” abolizione di tasse statali (appena 50.000 euro), appare abbastanza evidente che le maglie di accesso al beneficio tributario saranno piuttosto strette e gli effetti piuttosto modesti.
FONDO DI 150.000 EURO PER IL MICROCREDITO
Sono stati stanziati 150.000 euro per prestiti da 3000 euro ciascuno a famiglie in difficoltà.
Questa è un’iniziativa lodevole anche se, fatti i conti, ammesso che ogni famiglia che ne faccia richiesta ottenga effettivamente la somma di 3000 euro, di tale misura potranno usufruire appena 50 famiglie su tutto il territorio modicano.
A meno di non pensare che a Modica esistano così poche famiglie in difficoltà, si deve ritenere quindi che il prestito non sarà di 3000 euro per famiglia e che questo stanziamento di 150.000 euro sarà “spalmato” su un numero ben più consistente di beneficiari, con la conseguente riduzione degli importi concessi in prestito a ciascuna famiglia.
A questo punto sorge il dubbio che l’impatto di un simile intervento sullo stato sociale modicano sarà pari a zero.
A questo punto sorge il dubbio che l’istituzione di questa forma di assistenzialismo paternalistico sia una mera attività di autopromozione politica ed elettorale della giunta, dal vago sapore di prima repubblica.
FONDO A SOSTEGNO DELLE IMPRESE
Su questo argomento il Sindaco ha sicuramente mantenuto le promesse fatte in campagna elettorale.
Tuttavia, nel silenzio della relazione che nulla chiarisce in merito, si deve ritenere che detto fondo andrà a coprire, così come anticipato dallo stesso Abbate durante la campagna elettorale, le spese di istruttoria e una quota parte di interessi, in caso di mancato pagamento, per prestiti fino a 20.000 euro ciascuno, concessi da “istituti convenzionati con l’Ente” (in campagna elettorale si parlava della Confidi).
Ora, anche ammettendo che, attesi i fondi stanziati e gli importi previsti, a Modica ci siano solo un centinaio di imprese in difficoltà, mi sorge il dubbio che un simile sistema di garanzia avvantaggi solo gli istituti di credito, i quali vedranno pagate dal Comune (e quindi da noi cittadini) le spese istruttorie e una quota di interessi, mentre il “grosso” del prestito rimarrà a carico delle imprese, che dovranno onorare con i loro sacrifici, un nuovo debito e che saranno esposte a procedure esecutive in caso di morosità.
In tempi di crisi, come quello che stiamo vivendo, incentivare il ricorso all’indebitamento non mi pare una strategia furba, poiché, al giorno d’oggi, anche pagare la rata di un prestito di modeste dimensioni può diventare impossibile.
Non sarebbe stato meglio concentrare le forze finanziarie del Comune per creare un virtuoso circuito di crescita economica e produttiva?
ABOLIZIONE DELL’IMPOSTA COMUNALE SULLA BOLLETTA ELETTICA
Sul punto, piuttosto che enfatizzare mediaticamente “meriti non meritati” (come direbbe Caldarella), sarebbe stato più corretto (o più onesto) dire che il minor gettito derivante dall’abolizione di detta imposta, avvenuta per intervento del Governo e non certo del Comune di Modica, è stato comperto dal fondo di rientro di oltre 66 milioni di euro che la Regione Siciliana ha stanziato, per tutti i comuni siciliani, sul capitolo 191307 del bilancio 2013.
Certamente, ammettere che la tassa sulla bolletta non l’ha tolta il Comune ma il Governo e che, di fatto, la paga la Regione avrebbe avuto un impatto di promozione politica meno forte per la giunta, però sarebbe stato più aderente alla realtà e più onesto intellettualmente.
ROTATORIE
Sugli appalti delle rotatorie prendo atto che il Sindaco Abbate, tra una polemica e l’altra con i precedenti amministratori, abbia deciso di non “buttare via il bambino con l’acqua sporca” ed abbia compreso l’utilità di portare a termine opere che sono state iniziate da altri (e non mi riferisco solo alla giunta Buscema).
Alla fine, forse, anche Ignazio Abbate troverà, nel lavoro di chi lo ha preceduto, qualcosa di buono e, forse anche Ignazio Abbate ammetterà che, prima di lui, al Comune di Modica sono state fatte cose positive, per il bene della città e per il cui compimento vale la pena che egli spenda la sua eccezionale ed ineguagliabile capacità amministrativa.
IN CONCLUSIONE
Su questi pochi punti ho concentrato l’attenzione, anche se tanto altro si potrebbe dire e scrivere sulle cose interessanti di questo bilancio, ma lo spazio di questa rubrica non me lo consente.
“Tirando le somme”, visto che siamo in tema, il bilancio 2013 appare un bilancio d’ordinaria amministrazione, non appare così innovativo come sostenuto dalla giunta, non presenta previsioni di sviluppo particolarmente significative e, contrariamente a quanto sostiene il Sindaco, determina un aumento complessivo delle tasse comunali, così come ha sottolineato il consigliere Vito D’Antona.
Ovviamente il primo cittadino sosterrà che questi aumenti dell’imposizione tributaria locale sono stati imposti dagli orchi della cattivissima amministrazione Buscema e che, così come promesso in campagna elettorale, senza questo maledettissimo piano di riequilibrio lui, Abbate, le tasse le avrebbe abolite tutte (ricordo che in Piazza Matteotti disse che si sarebbe “fatto denunciare”, o qualcosa di simile, pur di non far pagare più tasse ai modicani).
Ora, premesso che grazie al piano di riequilibrio si è acceso il prestito di 40 milioni di euro e che questi 40 milioni consentono, oggi, a tante imprese di ottenere il pagamento dei crediti loro vantanti nei confronti del Comune e al Sindaco di lavorare con serenità, mi sorge spontanea una domanda: ma come mai Abbate ha promesso, in campagna elettorale, l’abolizione delle tasse locali pur sapendo benissimo che, con il piano di riequilibrio in atto, non solo non avrebbe potuto mantenere questa promessa ma avrebbe dovuto aumentare le aliquote?
Forse “alla fine della fiera” (come direbbe una mia amica) i nodi vengono al pettine e, forse, il pettine della storia, almeno quella recentissima, quella che si intreccia con il nostro immediato presente, ha una trama assai stretta e presenta subito il conto.
Forse, al di là delle apparenze, l’attuale Sindaco ha promesso tanto pur sapendo di potere mantenere poco e, forse, in questo non differisce più di tanto dagli altri politici della nostra storia presente e passata che hanno sempre onorato le promesse elettorali…a modo loro, però…