Modica, Imu sui terreni agricoli? Le vere ragioni di Abbate…

Leggo che il Sindaco di Modica persevera nella sua intenzione di dare battaglia al Governo Renzi sulla questione dell’IMU agricola. Il primo cittadino grida allo scandalo, definisce iniqua la tassazione de quo e ne paventa l’incostituzionalità.

Per mero scrupolo, sebbene io non abbia avuto modo di approfondire la questione, mi preme sottolineare che l’esenzione IMU vale per i terreni agricoli delle zone montane, quelle cioè colpite per diversi mesi all’anno da condizioni climatiche particolarmente avverse con una conseguente minore capacità produttiva. Non tenere conto di questa oggettiva differenza tra zone climaticamente diverse ed equiparare il mondo agricolo in modo indifferenziato rischia (questo sì) di determinare una disparità di trattamento e quindi la violazione dell’art. 3 della Costituzione.

Io però non sono né un amministrativista né un costituzionalista, per cui mi rimetto alla più autorevole decisione dei Giudici investiti della questione.

In ogni caso, occorre ribadire che questo accanimento di Abbate nei confronti dell’IMU agricola appare particolarmente stonata rispetto alla politica della tassazione locale dallo stesso attuata negli ultimi mesi. Modica ha la tassazione TASI più alta degli altri comuni della provincia, tanto che migliaia di cittadini hanno presentato in merito una petizione alla quale Abbate non ha ritenuto di dare alcuna risposta. Anche in materia di TARI il primo cittadino non sembra essere stato particolarmente generoso facendo pagare ai cittadini importi maggiori di oltre un milione di euro rispetto al costo effettivo del servizio (e anche su tale questione il Sindaco, compulsato dall’opposizione, non ha dato risposta).

Non solo.

Il Sindaco di Modica non sembra scandalizzarsi per le somme IMU pagate dai cittadini che possiedono proprietà immobiliari nel tessuto urbano né quanto viene pagato a medesimo titolo dai proprietari di case diverse dall’abitazione principale, spesso case avite, disabitate, semplicemente ricevute in eredità e attualmente senza alcuna effettiva capacità di produrre ricchezza o benefici e che, dall’oggi al domani, piombano sul bilancio delle famiglie in modo assai considerevole e a volte insostenibile.

Non si scandalizza il Sindaco di Modica se al giorno d’oggi, tenuto conto della crisi e dell’altissima pressione fiscale, molti cittadini modicani sono costretti a fare enormi sacrifici pur di pagare una tassazione che colpisce la proprietà urbana indipendentemente dalla propria capacità reddituale.

Non si scandalizza di un sistema fiscale che non consente un serio regime di deduzione delle spese e la cui tassazione colpisce non già la reale ricchezza prodotta (il reddito effettivo) ma un reddito virtuale.

Non si scandalizza di una tassazione che ha impoverito la società italiana e ha ridotto a zero l’attrattività imprenditoriale del nostro paese.

Il nostro primo cittadino si scandalizza solo ed esclusivamente della tassazione IMU sui terreni agricoli?

Ma perché?

Forse perché lui è molto legato al mondo agricolo?

Forse perché la sua roccaforte elettorale risiede proprio nelle zone della campagna modicana?

Può anche darsi, ma non credo che sia solo questa la motivazione che lo spinge a tanto attivismo.

Ed allora?

Leggiamo attentamente ad una frase del Sindaco a mio avviso molto significativa, anzi fondamentale per capire meglio cosa sta succedendo e per quali ragioni il primo cittadino se la sta prendendo tanto:

            “Il Comune di Modica con l’IMU agricola verrebbe a perdere 850mila euro di trasferimento dallo Stato visto che tanto ammonta l’introito accertato della tassa; ma la cosa più grave e che questo taglio avrebbe effetto retroattivo nel bilancio 2014!” (cit. testuale fonte radio rtm, frase riferita al Sindaco di Modica).

Potrebbe essere questa la reale ragione che muove Abbate contro l’IMU agricola, cioè l’improvviso venir meno di ben 850.000 euro (se tale è il reale importo) di trasferimenti statali con effetto retroattivo a partire dal 2014!

Sapete cosa significa questo?

Significa che in un comune come il nostro, nel quale la politica di spesa è stata insensatamente eccessiva, per non dire viziata da vera e propria prodigalità, l’improvvisa decurtazione con effetto retroattivo di 850.000 euro di trasferimenti statali già iscritti tra le entrate di bilancio potrebbe di per sé sola determinare gravissime conseguenze sul piano di riequilibrio e su quello della stabilità finanziaria.

Abbate, dunque, consapevole del rischio di passare alla storia della città come quello che ha spinto verso il baratro finanziario un comune che nei 5 anni precedenti alla sua elezione era riuscito miracolosamente a salvarsi dal dissesto, denuncia ricorsi al TAR e lamenta illegittimità costituzionali tutte da dimostrare, nel disperato tentativo di scongiurare la possibile causa della sua stessa fine politica.

Personalmente spero di sbagliarmi e che non si concretizzi il vero pericolo sotteso all’attuale gestione finanziaria della giunta Abbate.

Spero che il Sindaco e la sua eccellente giunta trovino altri metodi per tappare le falle che essi stessi hanno creato nel bilancio, rinunciando a far pagare più tasse ai cittadini o a condurre battaglie giudiziarie dagli esiti incerti e le cui intrinseche motivazioni appaio assai meno nobili di quanto si vuole far credere all’opinione pubblica.

Speriamo bene…

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