Numerose città in Italia stanno adeguando il proprio sviluppo verso criteri di sostenibilità, stanno in un certo qual senso attuando un meccanismo di adattamento dei propri stili di vita al cambiamento imposto dal riscaldamento globale; tale concetto, rubato all’ecologia, porta il nome di RESILIENZA, cioè capacità di un sistema o di una comunità esposta a rischi, di resistere, assorbire, adeguarsi e reagire agli effetti di un nuovo evento avverso in tempi utili e in modo efficiente, stabilendo un nuovo equilibrio.
Io immagino Modica come una città in grado di adeguarsi al mutamento sopra menzionato mettendo in atto tutti i cambiamenti necessari, una “CITTA’ RESILIENTE”.
Per attuare questo meccanismo bisogna innanzitutto conoscere approfonditamente il patrimonio potenziale che si ha a disposizione ed impegnarsi a metter in atto meccanismi di corretta gestione e valorizzazione.
Il primo intervento che si propone per trasformare la nostra Modica in una città resiliente è la creazione di un “bosco periurbano”.
Per definizione i boschi periurbani sono: “formazioni forestali di origine naturale o artificiale, di proprietà pubblica o privata, posti nelle vicinanze di un centro urbano o di un’area metropolitana in cui le funzioni sociali e ricreative siano enfatizzate. Non vi è un criterio di classificazione legato a una distanza standard ma è possibile definire periurbano un bosco raggiungibile a piedi o in bicicletta dagli agglomerati urbani oppure servito dalla rete di trasporti pubblici afferente alla città”
Modica è situata tra colli e altopiani rocciosi ed è circondata da quattro colline: a nord il Pizzo, a ovest l’ Idria, a est la Giacanta e a sud il Monserrato.
Le quattro colline citate sono tutelate ai sensi della LR 16/96 ed ai sensi del Dlgs 227/01, sono pertanto classificate come boschi.
La creazione del bosco periurbano richiede una serie di misure consistenti in interventi colturali volti a sostenere l’evoluzione dei soprassuoli d’origine artificiale verso strutture a composizione più complessa legate alla rinnovazione naturale spontanea, e l’affermazione delle specie forestali tipiche dell’area.
In termini pratici bisogna sostituire le essenze vegetali impiantate negli anni passati (del genere Eucaliptus, pinus, etc) con piante forestali appartenenti alla macchia o meglio ancora al bosco tipico dell’ambiente mediterraneo; la sostituzione, lenta e graduale, non percepita ad occhio nudo, se non nella fase finale, porterà alla totale sostituzione di tali piante ed al ripristino del bosco mediterraneo.
Prima di ogni intervento è indispensabile verificare che non si alterino condizioni ambientali per eventuali popolazioni presenti di specie rare e/o protette (flora e fauna), quindi occorre identificare habitat sensibili all’interno dei boschi per poterli proteggere (radure naturali, isole rocciose etc); è inoltre indispensabile far seguire qualunque intervento dal monitoraggio in aree di osservazione permanenti, al fine di verificare la risposta agli interventi messi in atto, e prevedere la piantumazione secondo sesti di impianto che siano adeguati alle specie che si vanno ad inserire.
Successivamente è necessario eseguire i seguenti interventi:
- · Adeguamento dei punti di accesso al bosco già esistenti nelle numerose “viuzze”, segnalati con adeguata cartellonistica ed inseriti in un percorso di fruizione turistica;
- · Messa in sicurezza dei versanti che mostrano instabilità;
- · Creazione di percorsi guidati, sia pedonali che ciclabili, mediante opere di ingegneria naturalistica, ed inserimento di tabelle esplicative che diano al visitatore informazioni sugli habitat e le specie presenti.
Il bosco periurbano rappresenta un’occasione importante per rilanciare il turismo della nostra città, per valorizzare un patrimonio naturale che per troppo tempo è stato mal gestito ed abbandonato a se stesso.
La natura ci dà la possibilità di tornare indietro e di ripristinare habitat deturpati ed inquinati dalla presenza di piante aliene, impiantate “ABUSIVAMENTE” nel nostro territorio, abbiamo la possibilità reale di impedire l’avanzamento di ecosistemi invasivi, ORA è il momento di gestire il nostro patrimonio naturale con competenza e serietà.
Dario Modica
(Analista ambientale)
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buonasera dottore,sono entusiasta del suo articolo sul bosco periurbano; abito in provincia di brindisi e ho presentato al comune della mia citta’ un progetto per la realizzazione di un bosco periurbano della superficie di circa un ettaro,secondo le disposizioni contenute nel regolamento comunale del verde pubblico e privato;gradirei contattarLa per ricevere suggerimenti preziosi in ordine a tale iniziativa.
distinti ossequi
FRANCESCO FORLEO
EMAIL. adadicoste@hotmail.com