Modica, la storia di Lireta Katiaj accolta ovunque ma non nella sua città

“Lireta, A chi viene dal mare”, diretto da Mario Perrotta e interpretato da Paola Roscioli, con la collaborazione musicale di Laura Francaviglia (chitarra) e Samuele Riva (violoncello), è uno spettacolo tratto dai diari, poi divenuti libro, di Lireta Katiaj, albanese di nascita e cittadina modicana molto conosciuta e apprezzata in città.

Lo spettacolo teatrale è stato già rappresentato, anche in occasione di alcune tra le più significative manifestazioni culturali di caratura nazionale, presso le radio Rai e in TV, sempre alla Rai, ottenendo un grandissimo successo di pubblico e di critica.

Purtroppo, come recita la bibbia, nemo profeta in patria, nemmeno quando la patria te la sei scelta.

Paradossalmente, infatti, a Modica, la nuova e definitiva casa di Lireta, lo spettacolo tratto dai suoi diari non è mai stato rappresentato, nonostante l’autrice ne abbia fatto espressa richiesta presso le autorità amministrative locali.

Lireta, mi racconti cosa è successo esattamente a Modica?

Certamente, qualche mese fa ho regalato il mio libro, “Lireta non cede” al primo cittadino, con una dedica “importante”, spiegando che da quel libro era nato uno spettacolo “Lireta, a chi viene dal mare”, da oltre sei anni rappresentato in tutta Italia. Speravo di vedere in scena quella storia anche nel bellissimo teatro della mia città, perché dopo vent’anni di vita vissuta qui, mi sento a tutti gli effetti modicana, ma ho subito una grande delusione.

In che senso?

In tanti mi avevano avvertita di non fidarmi del primo cittadino, mai io credo nelle persone, per cui ho voluto provare. Il sindaco mi ha lasciato intendere, nella sua qualità di Presidente del Teatro Garibaldi, che avrebbe ospitato lo spettacolo. E’ accaduto durante la campagna elettorale e l’interesse manifestato da Abbate era tale che, effettivamente, mi sono convinta dell’imminente realizzazione di questo mio sogno.  

E invece cosa è successo?

Assolutamente nulla! Il Sindaco non solo non mi ha nemmeno degnata di un suo commento, quale semplice lettore, ma non mi ha più richiamata né mi ha fatto richiamare dai suoi segretari. Ho capito che le sue promesse erano dettate solo dalla necessità elettorale e nulla di più. Abbate è bravissimo ad “aprire le danze” ma ha il grande limite di non saperle più chiudere.

Bella metafora!

Grazie. Vedi, nella mia vita ho visto tante persone come il nostro attuale primo cittadino, uomini di potere capaci solo di sprecare la fiducia ricevuta. Quello, però, che più mi ha ferito, in questa vicenda, è quell’atteggiamento di sufficienza, a causa del quale mi sono sentita, dopo tanti anni, di nuovo straniera in quella che io ritengo la mia casa! Nelle altre città hanno accolto il libro e lo spettacolo con grande entusiasmo e con un calore eccezionale. Qui, a Modica, mi sono sentita umiliata. Eppure, durante la campagna elettorale venivo coccolata, addirittura mi hanno proposto la candidatura al Consiglio Comunale ma io ho scelto di ascoltare (una virtù che Abbate non sembra conoscere) per capire cosa succede intorno a me.

Hai passione politica?

L’ho ereditata da mio padre. Lo aiutavo a scrivere lettere al dittatore albanese. In quelle lettere mio padre chiedeva Giustizia. Con il senno del poi, mi rendo conto che lui agiva con grande coraggio…e forse con un pizzico di sana incoscienza.

Tornando allo spettacolo, non hai proprio avuto alcuna risposta in merito alla sua rappresentazione modicana?

In realtà, dopo le mie innumerevoli insistenze, mi è stato detto, ma solo verbalmente, che lo spettacolo “non andava bene”.

Perché?

Non l’ho capito! Mi è stato genericamente spiegato che essendo diretto da un regista pluripremiato e famoso a livello nazionale e internazionale, non poteva essere rappresentato a Modica, perché “non era adatto al pubblico del teatro cittadino”. Non so cosa possa significare questa cosa.

Cosa hai provato?

Questo rifiuto mi ha fatto molto male. Io non sono andata a mendicare il pagamento della bolletta scaduta in cambio di un voto! Per me Modica è un grande esempio dell’integrazione, perché qui mi sono sempre sentita accolta da tutti. I modicani non sono come qualcuno li vuole descrivere e non possono essere rappresentati da chi, evidentemente, non gradisce non solo e non tanto gli stranieri, ma forse nemmeno le donne che vogliono emanciparsi e che intendono dare il loro contributo, in piena autonomia, alla crescita culturale della città. O forse, secondo chi ci amministra oggi, a Modica ci sono due diversi tipi di cittadini: quelli di serie A, che possono portare profitti elettorali, e quelli come me, di serie B, dai quali non si trae nessun beneficio elettorale e, quindi, non vanno considerati nemmeno come persone.

E’ triste immaginare un simile scenario.

E già! Io non spero più che il sindaco e la direzione del teatro possano cambiare idea sullo spettacolo. Mi accontento di vederlo rappresentato su scala nazionale e rinuncio al mio sogno di assistere alla sua messa in scena qui a Modica. Ma se dovessero decidere diversamente sarebbero in ritardo, come lo è stata per me l’Albania. Una ferita si riapre nel mio cuore…

Non devi mollare!

Non l’ho mai fatto e non lo farò adesso. Anche perché da tante parti d’Italia mi chiamano per offrire la mia testimonianza. Il primo cittadino non ha fatto una bella figura sminuendo il lavoro di tantissime persone illustri, che operano nell’ambito della cultura nazionale e che hanno dato, con il loro contributo, dignità alla mia vita, facendo di essa la storia non solo e non tanto di una “immigrata” quanto piuttosto di una PERSONA, cioè di essere umano!

Pensi che il Sindaco leggerà queste tue parole?

Chissà! Non siamo in campagna elettorale, per cui non c’è l’urgenza di asfaltare qualche stradina di campagna…potrebbe trovare il tempo per leggere il mio libro e capire cosa significa vivere sotto la dittatura e cosa significa rischiare la vita per salvarsi la vita. Potrebbe capire che non tutto è scontato e che i valori dell’amore e dell’accoglienza sono più forti di qualsiasi potere pubblico, ma non ci spero più. Modica ha bisogno di nuove visioni e di una nuova classe dirigente illuminata. Spero nella generazione di mio figlio.

Lo spero anche io. Grazie

Grazie a te.

 

P.S.: alcuni eventi che hanno ospitato lo spettacolo e/o il libro:

 

  • 16 settembre 2012 – Archivio dei Diari, Arezzo, Finalista Premio Pieve Saverio Tutino;
  • 25 novembre 2012, Rai Tre;
  • 30 settembre 2013, Rai Uno, Uno Mattina – Storie vere;
  • 13 ottobre 2013, L’Aquila, concerto per i diritti umani;
  • 16 settembre 2016, Festival della Filosofia, concerto “Le sfide di Lireta”;
  • 17 settembre 2016, pubblicazione del libro “Lireta non cede”, Pieve Santo Stefano, e rappresentazione del testo teatrale di Perrotta, Teatro di Arezzo;
  • Dal 30 settembre al 2 ottobre 2016, Salento, partecipazione al festival della letteratura;
  • 3 ottobre 2016, Radio Rai 3, rappresentazione dell’intero spettacolo in occasione della Giornata Mondiale in Memoria delle Vittime delle Migrazioni;
  • 4 ottobre 2016, RaiNews24, “Storie di ordinaria immigrazione”;
  • 25 novembre 2017, Milano, Festival dei Diritti Umani;

 

 

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