A Modica l’unico confuso è…

Leggo, su un sito di notizie locali on line, il commento del “Sindaco e della maggioranza” (soggetto politico unico dotato di una sola testa ma dalle molteplici braccia e gambe come la piovra gigante di 20.000 leghe sotto i mari) nel quale viene lamentata la contraddittorietà del PD modicano, reo, a dire del primo cittadino “octopus”, di avere votato contro le trivellazioni e ciò in opposizione alle decisioni del PD regionale e nazionale.

Dice testualmente Abbate “non riusciamo più a capire in consiglio come un partito politico possa avere diverse idee e facce: da un lato portano avanti la politica nazionale andando contro i cittadini, eliminando trasferimenti alle casse comunali per servizi necessari, si mascherano dietro una falsa politica del risanamento; con un’altra faccia si credono una lista civica che possa fare gli interessi del territorio, andando anche contro le scelte nazionali e regionali del proprio partito. A testimonianza di ciò l’ultima seduta del Consiglio Comunale dove il Pd, che a livello nazionale dice sì alle trivellazioni, nella realtà locale si erge a sostegno dell’ambiente manifestando un secco no. Una contraddizione che logora la buona politica e mette in confusione i cittadini”.

Bene.

Comprendo il dramma personale del Sindaco Abbate, evidentemente contrario alle politiche che lui definisce “contro i cittadini” ma che, in realtà, rappresentano un moderno concetto di responsabilizzazione degli enti locali nella gestione degli affari finanziari ed una sana impostazione nel  rapporto Stato/enti locali, ovviamente all’interno di una più ampia visione dell’Italia dentro le istituzioni e le regole europee. 

Capisco per quale motivo questa impostazione, per la quale Roma affida ai Comuni il compito di autogestire con parsimonia e responsabilità il gettito delle nuove forme di entrata erariale piuttosto che consentirgli di scialare “attinchité” i più appetitosi trasferimenti a pioggia, risulti assai indigesta al nostro primo cittadino. E’ del tutto normale, per quello che stiamo vedendo da un anno e mezzo, che di fronte ad un simile approccio finanziario il Sindaco Abbate si abbatte! Forse gli piacerebbe di più quella politica made in anni ’60 per la quale si poteva spendere e spandere senza problemi perché tanto “papà Stato” finiva per pagare i conti dei Comuni “figliol-prodighi” o quanto meno evitare loro il dissesto con qualche moratoria ad hoc.

Assistiamo ad un dramma umano e amministrativo, quello del Sindaco oppresso da un Governo taccagno che vuole mettere in discussione la frizzante allegria della “Modica targata Jep Gambardella”.

Ed ancora.

Mi stranisce come la parola “confusione” sia entrata, in modo assolutamente inaspettato, nella scena politica locale.

Il Sindaco si lamenta che i consiglieri comunali PD, ponendosi a tutela del territorio e contro la pedissequa subordinazione agli ordini di partito, stanno confondendo  i cittadini.

Ecco, vorrei rassicurare il Sindaco che il comportamento dei consiglieri PD, per lui motivo di grande confusione, non confonde affatto i cittadini modicani i quali, invece, comprendono perfettamente.

A Modica l’unico confuso è chi non comprende, come sembra fare Abbate, un aspetto fondamentale e tipico per una democrazia evoluta e cioè che le realtà locali hanno il diritto e il dovere di condurre battaglie, anche contro le decisioni della propria dirigenza nazionale o regionale, al fine di tutelare le specificità proprie del territorio. E guai se non lo fanno! 

Certamente mi rendo conto che questa strana logica democratica per la quale esiste un giudizio  autonomo ed anche contrario rispetto a quello del capo possa fare accapponare la pelle ad un Sindaco “qui comando io!”, però mi dispiace per lui: al di fuori della sua maggioranza consiliare, che peraltro non è nemmeno l’ombelico del mondo, la realtà è ben diversa e ben più complessa. 

Se ne faccia una ragione

Comunque, leggendo fino alla fine il commento citato, credo di avere capito una cosa sola e cioè che per Abbate essere contro le trivellazioni significa essere contro il futuro. Almeno la consecuzione logica dei periodi contenuti nel testo, così come riportato da Rtm, fa comprendere questo. 

Ne prendo atto. 

Ok. 

Ciò premesso, io mi chiamo contro il “futuro” delle trivellazioni, contro un “mondo che cambia” ad un prezzo inestimabile per il nostro territorio e per le future generazioni.

C’è un bel romanzo di Franzen che descrive, sia pure incidentalmente rispetto alla trama narrativa, le conseguenze subite nei territori locali a causa delle estrazioni di minerali effettuate da parte delle grosse società produttrici di carburante. Lo scenario rappresentato dall’autore, peraltro sulla base di fatti realmente accaduti negli Usa tra il 2000 e il 2010, è a dir poco sconcertante: la libertà, l’identità, l’originalità di intere realtà comunitarie sono state cancellate e ridotte all’alienazione dei consumi. 

E la parola alienazione mi riporta al PCI e alla socialdemocrazia, citati dallo stesso Abbate, e mi viene in mente la tanto vituperata filosofia marxiana. 

Leggendone attentamente il significato, ovviamente con mente scevra dalle preclusioni ideologiche di cui sembra invece vittima il primo cittadino, credo si possa ancora sperare verso un’idea di sinistra che ha definitivamente superato il furbo compromesso degli ideali tanto enfaticamente invocato da Abbate…ovviamente a tutto vantaggio di una democrazia gramscianamente consapevole, ugualitaria, libertaria e popolare.

Antonio Ruta, modicano non confuso…

 

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