“Chi di spada colpisce di spada ferisce…il Signore esiste e non lascia castighi senza castigare..Pace all’anima tua…la lingua di serpente non c’è più”.
A scrivere questa incredibile frase su Facebook, festeggiando la morte di una persona di appena quaranta anni, è la madre del delinquente Daniele (detto Danielino) Cassia, Paola Lizzio.
Solo ieri, infatti, è trapelata la notizia della morte del collaboratore di Giustizia, Luigi Cavarra, appena 41enne che lascia una figlia di un anno e mezzo. Cavarra scompare in giovane età a causa di un gravissimo ed incurabile male che lo ha strappato all’affetto dei suoi cari e la risposta dei mafiosi siracusani non si è fatta attendere.
La madre del già condannato Danielino Cassia ha risposto con questo post pubblico, con tanto di foto rappresentante un “asso di mazzi”, a testimonianza della signorilità della gentil signora.
Tutto ciò fa comprendere quanto la cultura sia la prima arma contro le mafie: la madre di Cassia, invece di convincere il figlio a collaborare con lo Stato, a pentirsi, a seguito di diverse condanne riportate, esulta per una morte.
Se ciò non bastasse, un altro gruppo di pluripregiudicati con a capo Corrado Greco detto il grosso (ma solo di stazza), a capo della piazza di spaccio di Via Italia e Parco Robinson proprio insieme a Danielino Cassia, ha organizzato sotto la casa del defunto collaboratore di Giustizia, una festa con tanto di fuochi d’artificio e bottiglie di champagne e spumante aperte.
Le parole della signora Lizzio, madre di Cassia – attualmente in galera -, oltre ai festeggiamenti pubblici di Greco e compagni, fanno ben comprendere quanto importante sia stata la collaborazione con la Giustizia di Luigi Cavarra e riteniamo sia la consolazione più forte per l’anima di un uomo che, sapendo di aver sbagliato, aveva iniziato e portato a termine un percorso di riabilitazione. Cavarra continuerà a vivere come esempio di chi vuole ricominciare una nuova vita.
Grazie anche alle sue parole, il lavoro degli inquirenti siracusani è stato certosino e pieno di riscontri, quindi c’è poco da gioire, le operazioni delle Forze dell’Ordine rimangono in piedi e non c’è nessun dubbio sulla loro validità.
D’altronde più volte abbiamo denunciato le attività di Corrado Greco (LEGGI ARTICOLO) che, oltre alla droga, gestisce anche diverse estorsioni a Siracusa. E prossimamente pubblicheremo un altro articolo con foto esclusive che inchiodano Corrado Greco.
Esultare per la morte di un uomo, chiunque esso sia, fa realmente comprendere il livello culturale di queste piccole anime.
festeggiano la morte del collaboratore di giustizia…( gli uomini d’onore 🙂 approfittatene ora perché secondo me non avrete ancora molte occasioni per festeggiare…