Arrestati fiancheggiatori di boss latitanti. Le manette sono scattate ai polsi di esponenti di spicco delle famiglie di ‘ndrangheta operanti nella piana di Gioia Tauro, appartenenti alle cosche degli Alvaro di Sinopoli e Crea di Rizziconi.
La Polizia di Stato di Reggio Calabria e il Servizio Centrale Operativo dalle prime ore dell’alba stanno eseguendo un Decreto di Fermo, emesso dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria nei confronti di persone ritenute responsabili, a vario titolo, di associazione mafiosa, favoreggiamento personale e procurata inosservanza di pena nei confronti dei latitanti di ‘ndrangheta Giuseppe Crea e Giuseppe Ferraro inseriti nell’elenco dei ricercati pericolosi del Ministero dell’Interno.
I due sono stati catturati dalla Polizia a Maropati (RC) il 29 gennaio 2016, in un covo costruito in una zona di campagna. L’accusa di favoreggiamento e’ mossa anche in riferimento ad Antonio Cilona, latitante appartenente alla cosca Santaiti di Seminara (RC), condannato all’ergastolo in secondo grado.
I particolari dell’operazione saranno resi noti nel corso di una conferenza stampa che si terra’ in Questura alle ore 11.30.
Il blitz che aveva portato alla cattura di Crea e Ferraro Cera scattato dopo mesi di indagini condotte dalla squadra mobile di Reggio Calabria, con il coordinamento dei magistrati della Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria.
L’operazione, oltre all’arresto dei due pericolosi latitanti, aveva consentito l’individuazione del loro covo, dotato di ogni comfort, e di un arsenale d’armi, alcune cariche e pronte all’uso (fra cui 8 pistole, 3 fucili ed un kalashnikov), munizionamento di vario calibro, esplosivo, detonatori, nonche’ un monitor e delle microtelecamere collegate per la videosorveglianza esterna del nascondiglio.