Nel netino la vergogna delle corse clandestine dei cavalli. Il video condiviso sui social e i “Cardiddi”

Sembrano scene da film alla “Fast and Furios”, con strade bloccate da scooter e automobili, invece sono la macabra realtà. Fantini e cavalli che danno vita a corse clandestine, scommesse milionarie, doping esasperato, spesso gestito dalle organizzazioni mafiose.

È tutto questo e molto altro il mondo sommerso delle corse dei cavalli gestito dalle mafie che, come si legge nei rapporti della Lav, costituisce la prima voce di ricavi della zoomafia. Da Catania a Palermo, sino a Napoli e poi in Calabria ed in Puglia, la situazione non cambia.

LA CORSA DI CAVALLI NEL NETINO

E’ un video pubblicato su Facebook con decine di migliaia di visualizzazioni, centinaia di condivisioni ed un numero incalcolabile di “like” quello che viene postato da Salvo Gioliffi.

Nel video, come descritto sopra, accade l’inverosimile: siamo, a quanto è dato sapersi dalle immagini, sulla “maremonti”, la strada che da Palazzolo porta a Noto, nel siracusano. Alle prime luci dell’alba, la strada viene bloccata e via alla sfilata di buontemponi in motorino che suonano all’impazzata i clacson per incitare i cavalli.

I cavalli, appunto. Sono due le scuderie che, secondo quanto riferiscono i post, si sfidano:

da un lato il cavallo “Luchino” (soprannominato anche, in maniera molto blasfema, “Padre Pio”), portabandiera della scuderia “Spinna” Cardiddi. La testimonianza è il post di vittoria (che pubblichiamo sotto) che i Caddiddi pubblicano sul proprio profilo.

I “Caddiddi” sono una famiglia tristemente nota nel netino, soprattutto per Sebastiano Restuccia (detto Iano Spinna Caddiddi), già in passato molto reputato vicino capomafia Antonino Pinuccio Trigila.

La scuderia, secondo quanto emerge dalle stesse foto, è di Salvatore Restuccia (detto zu Turi) coadiuvato da Nino Restuccia.

I due, fra un tatuaggio e l’altro, organizzano corse clandestine, come quella di cui pubblichiamo il video.

I Restuccia, come facilmente evidenziabile dalle foto dei loro profili su Facebook, sono “cavaddari” di famiglia.

Contro Luchino, secondo i post pubblicati su Facebook, avrebbe corso (sconfitto al traguardo) il cavallo “Marley”, della scuderia “Apache”. Nelle foto del profilo (e nei “tag” sul noto social network) ritroviamo accanto al cavallo Giuseppe Crispino (detto u barbieri), più volte citato nei nostri articoli (LEGGI).

I commenti, come si evince dalle foto, sono di un entusiasmo ingiustificabile per una corsa clandestina.

Una pratica vergognosa che, come emerge dal video, ha appassionato decine di ragazzi e ragazze.

 

NOTA A MARGINE

Ci interroghiamo su come sia possibile chiudere una strada intera per una corsa clandestina di cavalli, qualcuno dovrebbe interrogarsi sul controllo del territorio.

Come già fatto in altre occasioni, provvederemo ad inviare il video e denunciare l’accaduto alle Forze dell’Ordine e siamo certi che, come nel caso della corsa da noi denunciata nel mese di agosto (LEGGI ARTICOLO) che ha portato alle denunce da parte dei Carabinieri dei responsabili, anche in questo caso i responsabili – dai Restuccia a tutti gli altri -, possano essere rintracciati e colpiti dalla Giustizia.

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Nato a Ragusa il Primo febbraio del 1983 ma orgogliosamente Modicano! Studia al Liceo Classico "Tommaso Campailla" di Modica prima, per poi laurearsi in Giurisprudenza. Tre grandi passioni: Affetti, Scrittura e Giornalismo. "Il 29 marzo del 2009, con una emozione che mai dimenticherò, pubblico il mio primo romanzo: “Ti amo 1 in più dell’infinito…”. A fine 2012, il 22 dicembre, ho pubblicato il mio secondo libro: "Passaggio a Sud Est". Mentre il 27 gennaio ho l’immenso piacere di presentare all’Auditorium “Pietro Floridia” di Modica, il mio terzo lavoro: “Blu Maya”. Oggi collaboro con: l'Agenzia Giornalistica "AGI" ed altre testate giornalistiche".

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